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Storie di Primavera

Foto di Juri Autovino

 

Chi, da bambino, non si è mai sentito dire dalla propria mamma:"NON CORRERE!VAI PIANO!"? Tutti. Crescendo, poi, si comincia a prendere consapevolezza delle proprie qualità, della padronanza del proprio corpo e della conoscenza dei propri limiti. Correre può essere sinonimo di 'fretta', associata all'errore, nella gran parte delle volte; ma può essere anche sinonimo di 'tenacia' e di 'voglia di raggiungere l'obiettivo prefissato'. Quella corsa, quindi, può diventare un'arma vincente. Arma vincente che contraddistingue uno dei protagonisti dell'attuale stagione del Primavera 1: Francesco Donati.

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La voglia di correre del piccolo Francesco, Kekko per gli amici, nato a Livorno il 20 gennaio del 2001, comincia a farsi notare fin da quando le sue gambine cominciano ad avere quella stabilità ed autonomia che consentono a tutti i bambini di non volersi mai fermare. A cinque anni, infatti, i genitori decidono d'iscriverlo alla Scuola Calcio del Sorgenti Labrone, attuale A.S.D. Pro Livorno 1919 Sorgenti, squadra del Girone D di Serie D che riprende il nome della seconda squadra livornese fondata nel 1919, la S.S. Pro Livorno, prima di fondersi con l'Unione Sportiva Livorno nel 1922 e mantenere questo nome fino ad oggi. Torniamo al piccolo Kekko, che con il pallone tra i piedi comincia a calcare l'erba o la terra battuta di un campo di calcio vero e proprio, seppur di dimensioni ridotte, dando subito libero sfogo a quella sua voglia di correre. Dopo soli tre anni, il bambino è notato dagli osservatori dell'Empoli che nelle persone di Roberto Tolomei e Marcello Carli, gli allora Responsabili degli Osservatori e del Settore Giovanile, decidono di puntare su questo 'piccolo corridere', abile con il pallone e dalla folta chioma bionda e riccia. Con la squadra Azzurra toscana, oltre a formarsi come calciatore, comincia a formarsi anche come uomo, tanto da indossare, già dai primi anni, la fascia di capitano. Una corsa che non è soltanto tattica, quindi, ma soprattutto umana. Sul campo, Kekko, si alterna tra il centrocampo, come mediano, e la difesa, come centrale, ruolo che adotterà in tutte le Under fino al primo anno di Primavera. È il 2018 e sulla panchina dell'Under19 c'è Lamberto Zauli, è lui l'artefice del cambiamento tattico di Donati, ormai quasi maggiorenne: dal centro della difesa viene spostato sulla destra. Un'intuizione che fin da subito si rivela azzeccata e lungimirante, viste le ottime prestazioni del ragazzo. Tale ruolo, infatti, consente al ragazzo di esprimersi nel miglior modo possibile, un po' come il suo idolo Paolo Maldini ed il suo modello Trent Alexander Arnold, due tra i migliori in quel ruolo, seppur di epoche differenti ed anche con caratteristiche differenti: più difensivo il primo e più offensivo il secondo. Potremmo dire che con questi due esempi, se presi con serietà, il Capitano toscano potrebbe davvero diventare un top, un ibrido 'formato' da due campioni diversi. Non è da escludere, però, che possa addirittura diventare 'universale', vista la polivalenza nei ruoli già coperti e la voglia di provarne un altro, totalmente nuovo, come la mezzala, dove anche lì, la corsa è una delle peculiarità. Chissà... Vedremo! Nel ruolo di terzino destro, da tre anni a questa parte, ovvero da quando l'ex fantasista del Vicenza, tra le altre, lo ha schierato in tale ruolo, Donati ha collezionato ben 54 presenze ed un solo gol, messo a segno, contro la Lazio, lo scorso dieci febbraio, partita finita, a favore dell'Empoli, con il risultato tennistico di 6-2. Ecco, forse se volessimo trovare un 'neo tecnico' al giocatore, ma indubbiamente migliorabile, è la pochissima, quasi nulla, vena realizzativa. Anche Maldini non era un terzino goleador, ma con il calcio di oggi e la forte richiesta di molti allenatori (vedi Conte), nei confronti dei terzini e delle ali, di affacciarsi avanti e creando superiorità numerica nella fase di possesso, se vuole realizzare al più presto il suo desiderio di giocare in Serie A, è ovvio che dovrà cominciare a lavorarci, non escludendo che lo stia già facendo, vista la voglia che ha di correre. Se nella vita professionale la sua corsa è alla base di tutto, nella vita privata, il Capitano, si concede un 'rallentamento', senza troppi clamori, essendo lui un ragazzo davvero riservato: famiglia, amici, fidanzata e serie tv e/o film. Niente università, per adesso, dopo aver conseguito il diploma al liceo scientifico e, strano a dirsi, niente PlayStation, o raramente. La famiglia, come per ognuno di noi, è il fondamento della nostra formazione e crescita, ma, spesso, ci sono anche persone esterne che possono migliorare quel lavoro portato avanti dai nostri genitori; per Donati, infatti, una di queste persone, alui tanto care, è, senza ombra di dubbio, Fabio Ambrosino (scouting della G.E.V. Sport) persona conosciuta quattro anni fa e che per il terzino dell'Empoli, possiamo dire, è diventato come un guru. Sicuramente, il lavoro di Fabio non si fermerà qui, anzi lo accompagnerà e assisterà nella sua corsa professionale ed anche umana. Quello che noi ci auguriamo è che questa corsa possa portarlo presto a raggiungere uno dei primi obiettivi di ogni giovane calciatore professionistico: esordire con la Prima Squadra, prima di correre velocemente verso traguardi più grandi e trionfanti. La corsa del Capitano, certamente, è solo all'inizio.

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