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Le emozioni di allenarsi con Buffon e il dover crescere lontano da casa. Da Genova a Parma, non proprio dietro l'angolo, ma con la voglia di voler migliorare e arrivare in alto. Lui è Alberto Rossi, portiere classe 2003, che ora si trova svincolato dopo l'ultima stagione passata all'Aquila Montevarchi in Serie C. Un brutto infortunio l'ha tenuto fuori per due mesi, ma ha voglia di ricominciare e trovare una squadra che gli possa dare fiducia. Noi di Mondoprimavera lo abbiamo raggiunto telefonicamente per farci raccontare le sue emozioni dopo il primo anno tra i Pro con un breve salto indietro, proprio nella sua esperienza al Parma con diverse convocazioni in Serie B e gli allenamenti con il campione del Mondo. 

Ciao Alberto, si è conclusa da poco la tua prima stagione in C, come è andata?

"Non è stata una stagione facile e non è finita come avremmo voluto. Il nostro obiettivo non l'abbiamo raggiunto e darei qualsiasi qualcosa in cambio per poter essere più partecipe durante la stagione e poter rigiocare il campionato. Sono convinto sarebbe potuto finire in maniera diversa. Eravamo una squadra con dei valori e mi sono trovato molto bene a livello di gruppo e tifosi. In società hanno fatto le loro scelte e io le ho sempre rispettate e ho cercato di fare il bene della squadra. Il salto dei grandi non l'ho vissuto in maniera difficile, senti di più la pressione del risultato soprattutto quando questi non arrivano. Infortunio? Mi sono fatto male a ottobre e sono rientrato i primi di gennaio. Mi sono stirato il legamento del ginocchio, ma ne ho approfittato per rinforzarmi. Nonostante questa avventura non sia finita benissimo mi porto dentro tante cose positive". 

Tornando all'esperienza a Parma cosa ti porti dietro e come ti sei trovato nel settore giovanile?

"Di Parma posso solo che parlare bene. E' stata la mia prima avventura fuori da casa a 17 anni e sono andato a vivere da solo. Non è stato semplice all'inizio ma ho trovato persone meravigliose in una città fantastica. Un posto dove tornerei a giocare in futuro, mi piacerebbe. Il settore giovanile è importante e l'organizzazione che c'è lì mi ha davvero colpito tantissimo. A Parma c'è la cura del dettaglio e del singolo, io stesso sono migliorato tanto". 

A Parma hai avuto la possibilità di allenarti con Buffon: quali sono state le tue emozioni e quali i consigli che ti ha dato? 

"Non riesco ancora a crederci di essermi allenato con lui. Devo ancora realizzarla. Quello che ho potuto rubargli è l'aspetto mentale perché a 45 anni voler dimostrare, soprattutto a sé stesso, di poterci ancora stare è proprio questo che lo rende un leader. In prima squadra mi sono sempre trovato bene e mi sono goduto tutti gli allenamenti e le convocazioni fatte. Per me lui è e rimarrà sempre nei primi tre portieri della storia del calcio nel suo ruolo. Consigli? Non è uno che parla tanto in realtà, ma trasmette tranquillità oltre a qualche consiglio tecnico. Da lui puoi imparare come non si risparmia in allenamento. Sicuramente l'esperienza più bella dei miei vent'anni". 

Ora sei svincolato, ma cosa vorresti nel tuo futuro?

"Ora sono libero visto che il 30 giugno mi è scaduto il contratto. Vorrei trovare una squadra che mi possa dare fiducia e voglia farmi crescere". 

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