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Storie di Primavera

Idasiak 6: nei suoi radar passano pochi palloni, uno dei quali è imparabile ed è il rigore perfetto di Corradini.

Manè 6: non sempre una sconfitta è sintomo di una cattiva fase difensiva. Oggi ha poco da rimproverarsi, le azioni da gol concesse agli avversari sono veramente minime.

Barba 6: copia e incolla di ciò che è stato detto per Manè. Si ritrova sotto senza capirne il motivo, perchè fino ad allora il Napoli aveva sofferto veramente poco, anche grazie alla sua attenzione difensiva.

Costanzo 6: completiamo l'analisi della retroguardia partenopea, le parole sono pressoché le stesse. Non si ricordano errori decisivi da parte sua, nemmeno in occasione del gol di Corradini.

Marchisano 5,5: prestazione strana, all'apparenza di grande sofferenza ma in sostanza molto attenta alla fase difensiva. Per contenere però perde lucidità nella fase di spinta e in area di rigore, dove concede il penalty per una sua sbavatura. Dal 63' Vergara 7: entra e dà frizzantezza con la sua vivacità e la sua voglia di spaccare il mondo. Inventa un assist di tecnica e visione per il palo di Saco, oltre a dare aiuto ai compagni.

Spavone 5,5: prestazione in climax discendente, più passa il tempo meno si sente la sua impronta sulla partita. Dall'87' Pesce S.V.

Saco 6,5: muovere quella mole antonelliana di potenza e centimetri non è facile, specialmente in una zona nevralgica come il centrocampo. Eppure non sembra accusare una differenza enorme di passo rispetto agli avversari, perché sopperisce con una forza fisica sovrumana e delle gambe interminabili. Timbra un palo con la specialità della casa, il colpo di testa.

Giannini 6: Capasso potrebbe diventare un cliente scomodo, invece è solo un avversario come gli altri. Straordinaria la spensieratezza e il coraggio con cui gioca, nonostante la giovane età.

D’Agostino 5,5: è chiamato a fare la differenza, oggi invece è autore di una partita incolore.

Cioffi 5,5: si vede meno rispetto al solito, non solo per responsabilità sue. La squadra non lo supporta, perdendo metri dopo il primo quarto d'ora e lasciandolo al suo destino nei secondi 45'.

Ambrosino 6: sente la porta come se avesse gli occhi dietro la schiena, infatti sfiora un gol super in rovesciata. Nervoso nel finale, quando si fa sentire su Bianco e perde lucidità.

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