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Decisamente un bel sacrificio di mercato, quello di portare al Napoli il giovane nigeriano del Lille Osimhen da parte del presidente De Laurentiis, voluta fortemente da Giuntoli. Un sacrificio che oltre alla parte cospicua in denaro (70 milioni più eventuali 10 per i bonus) ha richiesto la cessione di cinque giocatori per venti milioni (pagabili a parte dalla società francese, e diventando 50 i milioni che dovrà pagare la società partenopea), tra cui due Primavera: il difensore centrale Claudio Manzi e l'attaccante Ciro Palmieri, entrambi del 2000. Un triennale per loro ma che la società azzurra ha mantenuto un diritto di recompra. Purtroppo dispiace vedere che altri due nostri giovani vengano ceduti così facilmente all'estero senza aver avuto molte chance tra i professionisti, ma fin dalla quarantena si sapeva che sarebbe accaduto ciò: mercato contenuto (?) e con molte contropartite giovani. Di Manzi si dice che sia uno dei migliori talenti campani in rampa di lancio (è nato ad Ischia), mentre Palmieri qualche anno, già tra le giovanili, fu cercato dal Chelsea. Ora questa nuova avventura, insieme ad un altro giovane (Liguori, classe '98, che nell'ultima stagione ha militato nella Fermana) e al portiere Karnezīs, anche se per i ragazzi è possibile un prestito nella nostra Lega Pro e quindi non lasciare del tutto la nostra cara Italia.

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