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Nella seconda puntata di “Storie di Primavera”, nostro speciale programma in onda ogni mercoledì, abbiamo avuto il piacere di ospitare Gianpaolo Castorina. Ex allenatore della Primavera della Virtus Entella, club in cui ha trascorso gran parte della sua carriera da tecnico, oggi Castorina vive e lavora in Grecia, dove ricopre il ruolo di vice allenatore della prima squadra del PAOK Salonicco. Nel corso della puntata andata in onda ieri - e che potrete riseguire integralmente in fondo all'articolo - Castorina ha affrontato moltissimi argomenti rispondendo alle domande della nostra redazione di MondoPrimavera. Oltre ad aver rispolverato i tempi della sua sorprendente Virtus Entella, con Dany Mota e Zaniolo tra i grandi protagonisti, il nostro speciale ospite ha parlato anche dei suoi obiettivi e delle sue speranze per il suo futuro professionale. Castorina ha speso bellissime parole nei confronti del suo ex club e si è lasciato andare a un pensiero personale in vista degli anni che verranno. Di seguito le sue parole ai nostri microfoni.

Le parole di Castorina sull'Entella e sul futuro

Non mi nascondo. Sono in un grande club europeo attualmente, ma mi sento dentro la fascia di età del settore giovanile. Alla Virtus Entella non allenavo per me, ma sapevo di avere davanti a me dei ragazzi che avrei dovuto migliorare, per loro. Con me avevo Melucci, che oggi allena la Primavera dell'Entella: il nostro era un ottimo rapporto, non eravamo allenatore e vice, ma quasi cinquanta e cinquanta. I ragazzi capivano che i messaggi che gli davamo non erano solo per la partita della domenica, ma per la loro crescita. Sarei rimasto a vita all'Entella, per reclutare ancora quella tipologia di ragazzi e portarli a crescere. 

Gianpaolo Castorina
Gianpaolo Castorina, ex allenatore della Virtus Entella, oggi al PAOK

Il mio futuro? A me piace stare in campo. Al PAOK faccio un lavoro che mi piace tantissimo ma ad ogni fine allenamento non mi dimentico da dove vengo e lavoro individualmente sui dettagli. Il rientro in Italia mi piacerebbe farlo in un settore giovanile. Mi piacerebbe tornare a lavorare in una categoria come la Primavera, per tornare a fare quello che mi piace. Non sarà semplice, perché si può pensare che una volta in prima squadra uno non sia più disposto a scendere. Ma in realtà mi piace lavorare con i giovani e spero di poterlo fare di nuovo in futuro.

La seconda puntata di “Storie di Primavera”

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