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Dopo la storica vittoria dell'Italia all'Europeo U17 sono arrivati gli elogi di Maurizio Viscidi, coordinatore delle nazionali giovanili dell'Italia. Ecco le sue parole rilasciate a Sportitalia sul gioiello azzurro Francesco Camarda, vincitore del premio MPV all'Europeo U17. Oltre a questo, Viscidi ha parlato anche delle Under23 e dell'impatto che hanno sulla crescita dei giovani talenti.

Camarda, Italia U17
Camarda, Italia U17

Sulle Under23

"Dal mio punto di vista, esclusivamente tecnico e non politico, è un tassello importante perché dalla Primavera alla prima squadra, soprattutto in Serie A, il salto è eccesivo. Molte volte il giovane viene dato in prestito a società di riferimento, di categorie inferiore che magari giocano un calcio diverso e che non hanno tutta la motivazione a completare la crescita del giovane. Per questo motivo la seconda squadra rappresenta sicuramente un ponte efficace fra il settore giovanile e gli adulti".

Su Camarda, Liberali e Mosconi

"Si tratta di un ragazzo del 2008, addirittura sotto età, maturo, sia caratterialmente che fisicamente, che vive per il gol, ma adesso ha anche imparato a giocare con la squadra e per il compagno per mettersi nelle condizioni vicendevoli di fare bene. Ma non è l'unico talento. Davanti vicino a lui c'è Liberali e c'è anche Mosconi, che sono attaccanti che hanno fatto la differenza in una squadra che comunque è sempre riuscita a portare la palla in modo pulito a loro".

Il paragone con Yamal, il gioiello spagnolo del Barcellona

Dopo l'amichevole di domenica sera tra Italia e Bosnia in cui Spalletti ha sperimentato la difesa a tre, è intervenuto il coordinatore delle Nazionali giovanili azzurre Maurizio Viscidi paragonando alcuni giovani talenti azzurri con la stella spagnola Lamine Yamal. “Yamal è un fuoriclasse, un fenomeno, e la Spagna esalta le sue qualità. Ma Liberali e Camarda non sono troppo distanti da lui. Se Yamal giocasse in una squadra che fa palla lunga e pedalare anche lui avrebbe difficoltà ad essere convocato”. Inoltre, Maurizio Viscidi ha detto la sua anche sui prestiti all'estero dei giovani sul modello Calafiori: “L'importante è che i giovani abbiano l'opportunità di giocare, è ciò che conta davvero perché la dispersione del talento molte volte dipende dai pochi minuti di impegno. Noi non possiamo mettere le partite sul piano fisico e agonistico. Dobbiamo assolutamente riportare la gestione delle gare sul piano tattico, come già abbiamo fatto in passato, e sul piano tecnico. Se riusciremo a impostare il lavoro su questi due binari. allora torneremo a ottenere grandi risultati”.

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