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Che sia Primavera 1 o Primavera 2, l'U19 non è solo una scuola di giocatori, ma anche di allenatori. I club di Serie A si affidano sempre di più ai tecnici della Primavera per la propria Prima squadra, in un modus operandi che porta tante analogie: che siano figure ad aver fatto già parte dello staff della Prima squadra o professionisti stimatissimi dalla società, l'occasione spesso arriva nei momenti più difficili anche ai mister più giovani. Salvatore Bocchetti raccoglierà l'eredità di Gabriele Cioffi e siederà sulla panchina dell'Hellas Verona in un periodo ad dir poco complicato per i gialloblù. Vediamo se il classe 1986 porterà i suoi fondamenti tattici e la freschezza delle sue idee come fatto dagli ultimi due colleghi che si sono ritrovati nella stessa situazione, Raffaele Palladino con il Monza e Andrea Soncin con il Venezia.

Di qua e di là nei pressi del “Bentegodi”

Grazie ad una deroga di 30 giorni e ad una fiducia arrivata quasi improvvisamente, Salvatore Bocchetti sarà l'allenatore dell'Hellas Verona. Ma il suo percorso all'ombra dell'Arena, lo ha visto in diverse vesti all'interno della società gialloblù: torna in Italia da calciatore dopo l'esperienza allo Spartak Mosca nel 2019 e contribuisce alla prima grande stagione al ritorno in Serie A dell'Hellas con Ivan Juric in panchina. Appende gli scarpini al chiodo al termine della stagione successiva, ma viene chiamato subito a rapporto dalla società del presidente Setti per allenare la selezione U18. La fiducia arriva da Tony D'Amico e Massimo Margiotta, ma quando Eusebio Di Francesco viene esonerato dalla guida della Prima squadra, Bocchetti diventa collaboratore del neo-tecnico Igor Tudor. Come ricorda “L'Arena” nell'edizione di oggi, l'ex-difensore classe 1986 ha già allenato la prima squadra nella gara vinta contro il Cagliari in Serie A lo scorso aprile, quando Tudor non sedeva in panchina per una squalifica: ora la storia si ripete, ma al timone dei grandi ci sarà solo lui.

Sulle orme di Andrea Pirlo

Come si evince dall'excursus, la dirigenza scaligera conta eccome sul potenziale del Salvatore Bocchetti allenatore, forte della scuola Juric da calciatore e di quella Tudor da allenatore, ma risulta ancora difficile proporre delle analogie chiare con Palladino e Soncin. E' vero, tutti e tre hanno ricoperto diverse funzioni tra settore giovanile e Prima squadra e si sono ritrovati in Serie A con il peso degli obiettivi minimi richiesti dalla società alla prima panchina tra i grandi. Ma se Palladino e Soncin avevano già allenato per diverso tempo la Primavera e diverse selezioni del vivaio, Bocchetti in panchina ci è andato per pochissimo tempo. L'ex-centrale del Milan potrà ripercorrere più le orme di Andrea Pirlo con la Juventus che quelle dei collegi già citati, ma l'incognita derivata dalla mossa di promuoverlo in Prima squadra evidenziano il coraggio della dirigenza scaligera, in un momento pessimo per i gialloblù a livello di risultati in Serie A. Qualche considerazione tattica, però, è doveroso farla: Soncin ha stravolto il Venezia del “Penzo” passando alla difesa a tre vista in Primavera 2, dando così un po' di linfa ad una squadra destinata alla retrocessione, mentre Palladino ha ritrovato il contesto migliore a livello di modulo e di interpreti per sciorinare le sue idee. La mossa di Ciurria esterno, il passaggio al centrocampo a due puro con Rovella e Sensi e i tre centrali mobili e aggressivi ricordano la “sua” U19, quella che ha sfumato la finale play-off per giocarsi la promozione in Primavera 1 contro il Frosinone nella passata stagione. 

Un Tudor con qualche problema in più

Come detto, su Bocchetti possiamo ancora dire poco, soprattutto perché la traccia tecnico-tattica è frutto del lavoro di Nicola Corrent, attuale tecnico del Mantova (società sempre di proprietà di Setti) ed eroe del biennio passato vincente tra Primavera 2 e Primavera 1. Solo venerdì scorso il Verona aveva ottenuto la prima vittoria di quest'anno in Primavera 1 contro il Torino e aveva dato definitivi segnali di crescita dopo un inizio a singhiozzo. Bocchetti ritroverà anche lui la difesa a tre in Prima squadra e proverà a viaggiare sullo stesso spartito di Igor Tudor, che intanto alla guida del Marsiglia si gioca la qualificazione agli ottavi di Champions League ed insegue il PSG in Ligue 1. Impossibile non segnalare un aspetto fondamentale su quello che possiamo aspettarci da questo Hellas: rispetto alla scorsa stagione sono partiti Nicolò Casale, Giovanni Simeone, Gianluca Caprari e Antonin Barak e Matteo Cancellieri, non esattamente delle seconde scelte nello scacchiere del tecnico croato. Insomma, la missione non sembra delle più semplici per Bocchetti, ma la lezione più importante è la seguente: in Primavera c'è del calcio vero, sia in campo che in panchina e i protagonisti del grande calcio del domani continuano a prepararsi al grande salto nel laboratorio del vivaio.

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