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Tra i calciatori che, appena usciti dalle rispettive giovanili, sono riusciti a imporsi subito fra i professionisti, è impossibile non nominare Enrico Delprato.

Classe 1999, il difensore centrale lombardo stava vivendo una stagione positiva con la maglia del Livorno, prima dello stop forzato a causa della ben nota emergenza sanitaria, ed è interessante ripercorrere il suo inizio di carriera, analizzando come in poco tempo questo ragazzo sia riuscito a raggiungere alti livelli.

Nato il 10 novembre 1999 a Bergamo, si può dire che Enrico Delprato sia figlio d'arte, visto che suo padre Ivan è stato calciatore, tra la fine degli anni '80 e l'inizio del nuovo millennio, e poi allenatore in varie squadre della Lombardia. Proprio come lui, il difensore inizia la sua carriera sportiva nelle giovanili dell'Atalanta, dopo le primissime esperienze nelle scuole calcio di Seriate e Grassobbio, e con la maglia della Dea scala rapidamente le gerarchie fino a raggiungere la squadra Primavera. L'ultima annata con gli Under 19 nerazzurri lo vede indiscusso protagonista nella retroguardia di mister Brambilla e anche grazie al suo apporto la sua squadra riesce a vincere il campionato di categoria in finale contro l'Inter. In questi anni Delprato mette in mostra tutte le sue qualità tecniche e fisiche, ma soprattutto la sua duttilità, poiché si rivela in grado di ricoprire vari ruoli della difesa, come il centrale in una linea a 4 o a 3 e il terzino, oltre a saper giocare all'occorrenza come centrocampista.

L'ottima stagione 2018/19 è senza dubbio il trampolino di lancio per il bergamasco, il quale viene convocato dal c.t. dell'Italia Under 20 Paolo Nicolato per il Mondiale in Polonia, in programma per l'estate 2019; il ragazzo aveva già vestito in passato la maglia azzurra, avendo in particolare disputato gli Europei Under 19 in Finlandia in cui la squadra, sempre di Nicolato, si era piazzata seconda perdendo in finale contro il Portogallo, ma per la prima volta era stato chiamato a prendere parte ad una competizione come il Mondiale

Come sapranno molti dei più accaniti sostenitori della nostra nazionale, gli azzurrini disputano un ottimo torneo con una rosa non particolarmente quotata sulla carta e, dopo una fase a gironi con 7 punti conquistati contro Giappone, Ecuador e Messico, il Mondiale dell'Italia si ferma soltanto in semifinale contro la futura vincitrice Ucraina.

In particolare, Delprato disputa quasi la totalità degli incontri della competizione; infatti, Nicolato lo schiera dal primo minuto senza mai sostituirlo in 5 gare, più la finale per il terzo posto, rimanendo in panchina soltanto contro il Messico, quando la qualificazione agli ottavi di finale era già matematica.

In poco tempo il difensore conquista gli addetti ai lavori dell'Atalanta e della Nazionale, per cui sembra arrivato il momento di spiccare il volo. Come per molti dei suoi compagni azzurri, l'estate 2019 è piena di richieste di trasferimenti, ma, al termine di una'attenta analisi, la Dea decide di cederlo in prestito in Serie B al Livorno con il chiaro intento di inviarlo a "farsi le ossa" per la prima volta in una prima squadra.

L'esordio di Enrico Delprato fra i professionisti è datato 24 agosto 2019, nella sfida della prima giornata di campionato in cui i toscani perdono contro la Virtus Entella per 1-0 e da quel giorno i suoi allenatori, schierando sempre in campo tranne in un caso, infatti, è il giocatore amaranto con più presenze in questa stagione, ben 27. Il 3 marzo 2020 segna la sua prima rete nel campionato cadetto nella sfida pareggiata per 2-2 contro il Frosinone, ma nonostante questi ottimi traguardi personali il Livorno è attualmente a un passo dal ritorno in Serie C, in ultima posizione con 18 punti.

Nella stagione in corso, Delprato è stato spesso convocato a disputare gare di qualificazione agli Europei 2021 con l'Italia Under 21 ed è sceso in campo 5 volte trovando la via del gol nella sua ultima presenza, che coincide con il successo per 6-0 contro l'Armenia.

In sostanza, gli ultimi anni sono stati molto positivi per il difensore bergamasco, che ha saputo cogliere al volo le opportunità che gli sono capitate, risultando fondamentale in ogni squadra in cui si è trovato; sicuramente al termine di questa stagione tornerà all'Atalanta e, Covid-19 permettendo, solo il tempo ci dirà quanto bene possa avergli fatto l'esperienza livornese e in quale squadra presterà il suo prezioso contributo, senza escludere la possibilità di essere confermato nel club orobico.

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