Nazionali Giovanili
Silvio Baldini verso l’Italia U21? Carlo Nesti: “Mi pare strano…”
Silvio Baldini vicino alla guida dell’Italia U21: il commento di Carlo Nesti riapre il caso Gentile e critica l’immobilismo della FIGC.

Silvio Baldini vicino alla guida dell’Italia U21: il commento di Carlo Nesti riapre il caso Gentile e critica l’immobilismo della FIGC
Mentre le voci sull’approdo di Silvio Baldini alla guida dell’Italia U21 si fanno sempre più insistenti, il mondo del calcio italiano si interroga sul significato profondo di questa possibile scelta. La notizia, tutt’altro che ufficiale ma ormai avvalorata anche da incontri a Coverciano con figure chiave come Rino Gattuso e Gianluigi Buffon, ha acceso il dibattito, non solo sul piano tecnico, ma anche su quello etico e culturale. A dare voce ai sentimenti contrastanti di una parte del mondo sportivo è stato Carlo Nesti, intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva.

Carlo Nesti
Baldini Italia U21, il commento di Carlo Nesti
“Silvio Baldini ha sempre avuto il coraggio di contestare il sistema”, ha detto Nesti, riconoscendo in Baldini una figura fuori dagli schemi, non allineata, capace di parlare controcorrente anche quando questo significava mettersi di traverso rispetto al potere costituito. E proprio per questo, osserva il giornalista, “mi pare strano, veramente molto strano” che la FIGC, oggi guidata da Gabriele Gravina – simbolo, secondo Nesti, di “grande immobilismo” – stia aprendo le porte a un tecnico come Baldini.
Eppure, per quanto la notizia possa sembrare sorprendente, sarebbe anche una bella storia. Un riscatto, se vogliamo, per un uomo che ha fatto del calcio un laboratorio di pensiero, più che una vetrina per la carriera. Baldini, che nel tempo ha alternato panchine e ritiri spirituali, che ha scelto l’Appennino al posto dei riflettori, si ritroverebbe a guidare i giovani talenti azzurri nel momento più delicato della loro crescita.
Baldini ct dell’Italia U21? Una sfida ai “lestofanti” e un nuovo modo di pensare
… e su Claudio Gentile
Tuttavia, Nesti solleva un punto dolente che pesa come un macigno sulla memoria del calcio italiano: il caso Claudio Gentile. “Mi spiace soltanto che questo tipo di trattamento non l’abbia avuto tanti anni fa nel 2006 Claudio Gentile”, afferma, ricordando come l’ex difensore della Nazionale, autore di uno straordinario percorso alla guida dell’Under 21 (con la vittoria agli Europei del 2004 e il bronzo olimpico ad Atene), fu escluso dai giochi federali per aver detto “no” ai compromessi.
Una riflessione che va oltre le singole carriere, e che tocca il cuore del sistema: perché oggi Baldini sì, e ieri Gentile no? Perché la coerenza di uno viene forse ora premiata, mentre quella dell’altro è stata punita con l’oblio? Domande che meritano attenzione, soprattutto in un Paese dove il calcio è lo specchio di molte contraddizioni.
Se sarà davvero Baldini il nuovo commissario tecnico dell’Under 21, sarà una sfida affascinante. Per lui, per i ragazzi, per l’intera struttura federale. Ma sarà anche l’occasione per guardarsi indietro. Per riconoscere – magari anche tardi – i meriti di chi è stato messo da parte per non essersi piegato. Nel frattempo, l’attesa cresce. E con essa, la speranza che questa volta, al di là delle logiche di potere, a vincere siano le idee, la passione e il coraggio di essere sé stessi. Come Baldini. Come Gentile.
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