Nazionali Giovanili
Italia-Austria U17, le pagelle degli azzurrini: Mambuku volitivo, Inacio a corrente alternata
Tutti i voti nelle pagelle dell’Italia dopo la partita contro l’Austria, valida per le semifinali del Mondiale U17
Tutti i voti nelle pagelle dell’Italia U17 dopo la gara contro l’Austria
L’Italia si scioglie sul più bello: l’Austria stacca il pass per la finale dei Mondiali U17 dopo i 90 minuti peggiori nel percorso degli azzurrini. Tra nervosismo ed errori di concetto e nella misura, a fare più scalpore è la totale mancanza di reazione dopo il gol subìto. I ragazzi di Favo salutano la competizione dopo un ottimo processo di crescita, interrotto però a pochi passi dal traguardo con un brusco ritorno alla realtà. Di seguito le pagelle dell’Italia U17 di Mondoprimavera.com.
Le pagelle
Longoni 5,5: nella costruzione dal basso è troppo impreciso. Gli si può imputare poco sui due gol subìti.
Mambuku 6: generoso quando si sgancia sulla corsia, supportando con continuità la proposta di gioco.
De Paoli 5,5: imperioso nelle uscite dai blocchi, col tempismo negli anticipi tipico dei grandi marcatori. Partita macchiata però dall’uscita a vuoto che spalanca la strada a Moser: da lì in poi, manca la reazione da leader.
Reggiani 5: fuori fase nella prima costruzione, sbaglia tanti palloni in uscita e ci costringe a prestare il fianco alle ripartenze di Deshishku e Jozepovic. Manca clamorosamente anche nelle letture difensive, concedendo troppe volte l’attacco alla profondità agli attaccanti austriaci. Dall’82’ Borasio 5: neanche il tempo di prendere confidenza con la partita, che arriva l’episodio determinante. Sbraccia su Frauschner e ci lascia in dieci per gli ultimi dieci minuti.
Iddrisa 5,5: Dall’82’ Arena S.V.
Steffanoni 5,5: come Forrest Gump, comincia a correre sperando che i compagni lo seguano. Nel finale però, si accende la spia della riserva.
Prisco 6: cerca di mettere ordine anche nei momenti di maggiore confusione. Buon lavoro di regia, anche se si percepisce meno rispetto al solito. Dal 70′ Maccaroni S.V.
Luongo 5: fuori giri fin dall’inizio, rallenta spesso la transizione con qualche sbavatura inaspettata nella misura e nelle scelte. Prova a scuotersi con qualche lettura tra le linee, ma la partita gli sfila via davanti agli occhi.
Inacio 5,5: per 45 minuti, è un flusso continuo e incontenibile di giocate e impulsi di talento. Sale immediatamente in cattedra con i suoi strappi e le intuizioni tra le linee. Negli ultimi trenta minuti però si eclissa, cercando la soluzione personale con troppa insistenza e sbattendo continuamente sul muro eretto dalla difesa austriaca.
Elimoghale 5: svaria e ricerca ossessivamente spazi da attaccare, ma l’aggressività della linea avversaria gli concede poco. Finisce per perdere inerzia e concretezza col passare dei minuti. Dal 54′ Lontani 5: entra con tanto nervosismo accumulato, e lo scarica nel calcio a palla lontana che provoca un’ammonizione evitabile. E la cosa più negativa è che questo diventa l’highlight della sua partita.
Campaniello 5: appesantito dalla scomoda presenza di Pokorny, che gli si appiccica addosso come fosse la sua ombra. Un triste epilogo per quello che finora era stato il “fattore X” dell’Italia.
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