Nazionali Giovanili
Mondiali U20, domenica si parte: come arriva l’Italia al torneo e la rivincita di Nunziata…

Mondiali U20, l’Italia con la fame dei vice-campioni
Era l’11 giungo 2023, scontro spartiacque per i destini della nostra Nazionale U20 e per l’uomo che l’aveva guidata verso un sogno da riporre purtroppo nel cassetto. A due anni di distanza, l’Italia riprova l’assalto al Mondiale Under 20, con rinnovate consapevolezze e un nuovo ciclo inaugurato da sensazioni contrastanti. Ecco l’identikit degli “azzurrini”, tra ambizioni, qualche volto nuovo e un ritorno che dovrà dare il suo apporto.
L’ “effetto Nunziata” donerà nuova linfa?
“Ancora tu, ma non dovevamo rivederci più?”. Qualcuno direbbe che certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano. Carmine Nunziata ha concluso un’esperienza in chiaroscuro sulla panchina dell’Under 21: fatali i quarti di finale agli Europei, dove i suoi sono stati eliminati dalla Germania. La scelta, anche forte e controintuitiva, è stata riprendere nuovamente in mano le redini dell’Under 20. Dopotutto, riavvolgendo il nastro, ci ricordiamo com’era andata l’ultima volta: il teatro del Mondiale 2023, la costruzione di un gruppo meraviglioso e quell’ingranaggio che si inceppa soltanto in finale, nella notte di La Plata. L’Italia infatti fece incetta di premi (Casadei vinse scarpa d’oro e Pallone d’Oro, mentre Desplanches si aggiudicò il guanto d’oro come miglior portiere della competizione), tranne il più ambito: quel trofeo da sempre sfuggente, ancora non presente nella nostra scintillante bacheca.
Il calendario del girone
Il destino dunque ha mosso nuovamente i fili, dando una seconda chance al comandante di quella splendida spedizione. Si parte il 28 settembre alle 22:00 contro l’Australia: sulla carta un incontro abbordabile, ma gli oceanici arrivano da una striscia positiva di 8 vittorie consecutive, sono campioni in carica della Asian Cup, occupano il 25esimo posto nel Ranking Fifa e all’esordio contro i vice-campioni non vorranno recitare il ruolo di sparring partner. L’1 ottobre, sempre alle 22:00, è il turno di Cuba, che può trasformarsi da squadra cuscinetto ad outsider inattesa.
Infine, il 5 ottobre alle 01:00 si alza l’asticella: temperatura rovente nel duello con l’Argentina, i più decorati nella storia della manifestazione (6 Mondiali U20 in bacheca). Sorretti dal talento e le giocate di Gianluca Prestianni, fantasista del Benfica classe 2006, e di Maher Carrizo, esterno d’attacco diventato colonna portante del Velez con i suoi impulsi di tecnica purissima (e nonostante la carta d’identità reciti “19 febbraio 2006”).
Il momento degli azzurrini
I test match di qualche settimana fa, ci hanno restituito un gruppo ancora alla ricerca di continuità nei princìpi di gioco. In primis, era un’Italia sperimentale nel sistema adottato: il 3-5-2 fluido contro l’Inghilterra, con Candelari ad agire da interno di centrocampo e Cama libero di sganciarsi sulla corsia, aveva prodotto un convincente 1-2 firmato Riccio e Iddrissou. Batosta invece con il 4-2-3-1 proposto nel match contro la Germania, dominante con un 4-0 senza storia. La fase embrionale del nuovo corso però, nonostante fosse molto ravvicinata al Mondiale, deve essere dimenticata in fretta: ora servono certezze, solidità, unità d’intenti.
Si potrebbe ripartire dai leader tecnici: Natali è il ministro della difesa, mentre sulle fasce scaldano i motori Cama e Mannini, con Emmanuel Benjamin e Idele ad offrire ottime alternative. Riccio e Sala si dividono la cabina di regia e i compiti in interdizione e nella guida della transizione offensiva. In avanti, Liberali è il faro tecnico, l’indicatore della temperatura di squadra con le sue giocate risolutive e l’abilità di galleggiare tra le linee. I terminali offensivi potrebbero essere i “gemelli nerazzurri”, Mosconi e Iddrissou, ma occhio alla potenza di Konaté e Okoro.
Luca Ottaviano
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