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Nazionali Giovanili

Mondiale U20, le curiosità: l’Ucraina imbattibile del figlio di Sheva, la perfezione Giappone e il declino Brasile

Brasile fuori a sorpresa, l’Ucraina continua a volare, il Giappone fa la storia: tutti i numeri e le curiosità più sorprendenti della fase a gironi del Mondiale U20 in Cile.

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Mondiale U20

La fase a gironi del Mondiale Under 20 in Cile ha già lasciato il segno con una serie di risultati sorprendenti, record infranti e conferme che raccontano meglio di qualsiasi altra analisi lo stato di salute del calcio giovanile globale. Le big storiche traballano, mentre nuove realtà calcistiche avanzano con passo deciso. La fotografia della fase iniziale del torneo è variegata: tra cadute clamorose, exploit individuali e nazionali in costante crescita, il futuro del calcio sembra più distribuito e competitivo che mai.

Ucraina, una striscia da grande e il figlio di Sheva

Se qualcuno cercava segnali sulla qualità del lavoro svolto dall’Ucraina nel settore giovanile, la fase a gironi del Mondiale U20 ha fornito una risposta chiara. Con le tre gare disputate in Cile, la Nazionale gialloblù ha esteso la sua striscia di imbattibilità nel torneo a 14 partite, entrando ufficialmente nell’élite delle selezioni più consistenti nella storia della manifestazione. Solo il Brasile (con strisce da 18 e 20 partite tra il 1989 e il 2015) e l’Argentina (19 gare tra 2005 e 2015) hanno fatto meglio.

 

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Un risultato che testimonia un percorso di crescita strutturato e continuo, capace di produrre talenti con regolarità. In questa edizione, gli occhi sono puntati anche su Kristian Shevchenko, classe 2006 figlio del leggendario Andrij. Attaccante come il padre, il giovane Sheva ha già fatto intravedere spunti interessanti, diventando simbolo di una generazione che vuole scrivere la propria storia. L’Ucraina non è più una sorpresa: è ormai una certezza nel panorama giovanile mondiale.

Giappone, perfezione nipponica dopo 36 anni

Il Giappone ha chiuso la fase a gironi con tre vittorie su tre, un traguardo mai raggiunto da una selezione dell’AFC (Asian Football Confederation) dai tempi dell’Iraq nel lontano 1989. Un successo che conferma quanto il calcio giapponese, ormai da anni in costante evoluzione, stia raccogliendo i frutti di un lavoro sistematico sulla formazione dei giovani.

Non è un caso: già al Mondiale “dei grandi” in Qatar 2022, il Giappone aveva sorpreso tutti vincendo il proprio girone davanti a Germania e Spagna, due potenze del calcio europeo. Ora, anche a livello U20, i Samurai Blue dimostrano di poter competere al massimo livello internazionale, un chiaro segnale che l’Asia non è più solo una terra di outsider, ma sempre più spesso di protagonisti.

Giappone U20

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Brasile eliminato, Camejo nella storia

Fa rumore l’eliminazione del Brasile, cinque volte campione del mondo U20, già al termine della fase a gironi. È la prima volta nella storia che la Seleção non riesce a superare questo ostacolo iniziale, un campanello d’allarme che apre interrogativi sulla tenuta delle nuove leve verdeoro e sul rinnovamento del sistema giovanile brasiliano. Un’uscita di scena prematura che nessuno avrebbe pronosticato alla vigilia.

Tra le curiosità più rilevanti, va registrata anche l’impresa personale del cubano Michael Camejo, autore di due rigori segnati nel 2-2 contro l’Italia. Non succedeva dal 2011, quando Erik Lamela realizzò una doppietta dal dischetto nella vittoria dell’Argentina contro l’Egitto in Colombia. Il Mondiale U20 sta regalando tanti spunti e ora agli ottavi tocca sedersi comodi e continuare a godersi lo spettacolo.

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