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Nazionali Giovanili

Marocco “pazzo” e in finale Mondiale U20: i tre autogol, il portiere eroe e i due “italiani”

Storica impresa del Marocco U20: battuta la Francia ai rigori, Mesbahi eroe a sorpresa. I Leoni dell’Atlante volano in finale contro l’Argentina

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Marocco U20

“È la speranza che ci mantiene in vita”.  Così diceva Andy Dufresne ne Le Ali della Libertà. E forse è proprio la speranza, mista a tenacia e fede incrollabile, che ha spinto il Marocco Under 20 oltre ogni limite, fino alla finale del Mondiale U20 in Cile. Con una prestazione eroica e un finale degno di un film, i giovani Leoni dell’Atlante hanno battuto la Francia ai calci di rigore, diventando la prima squadra africana a raggiungere la finale del torneo dal Ghana nel 2009.

Una serata carica di tensione e colpi di scena, culminata con l’ingresso al 120’ del terzo portiere, Reda Mesbahi, diventato in pochi minuti l’eroe nazionale dopo aver parato il rigore decisivo a Djylian Nguessan. Adesso, la storia chiama: nella notte di lunedì, il Marocco sfiderà l’Argentina per il titolo mondiale.

Marocco U20

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Mesbahi, il portiere “della porta accanto” che diventa leggenda

Entrato solo per i rigori, senza aver giocato un solo minuto nel torneo, Mesbahi ha scritto una delle pagine più sorprendenti della storia recente del calcio giovanile. Il CT Mohamed Ouahbi, già autore di un cambio in porta nel secondo tempo (con Gomis al posto del titolare Benchaouch), ha compiuto una scelta audace ma lucida: giocarsi il tutto per tutto con un portiere fresco, psicologicamente pronto e bravo a parare i rigori. Mesbahi non ha tremato. Ha ipnotizzato Nguessan dal dischetto e regalato al Marocco una vittoria epica, completando una vera e propria rotazione da film tra i pali. Dalle retrovie al palcoscenico mondiale in 30 secondi: è il tipo di favola che solo il calcio sa raccontare.

Il Marocco fa tris di autogol… a favore

Per la terza partita consecutiva nella fase a eliminazione diretta, il Marocco ha sbloccato il risultato grazie a un autogol. Un record mai visto nella storia del Mondiale Under 20, che sottolinea come la squadra riesca a costruire pericoli anche in maniera imprevedibile, forzando l’errore avversario con intensità e pressione costante. Ouahbi, lucido e diretto nel post-partita, ha ammesso: Siamo stati un po’ troppo pazzi nel primo tempo. Nel secondo abbiamo sofferto, ma siamo rimasti calmi e concentrati. Ora ci godiamo il momento, ma vogliamo vincere la finale. L’obiettivo è alzare la coppa.”Una squadra che non si spaventa, che resiste, che non ha bisogno del pallone per dominare. E che sa aspettare il suo momento, con pazienza e carattere.

Byar e El Haddad: talento con accento italiano

La vittoria marocchina porta anche il timbro del calcio italiano. A centrocampo si è distinto Ayoub Byar, cresciuto nel Bologna e ora in prestito al Foggia, che ha dato equilibrio e ritmo per 120 minuti. Accanto a lui ha brillato il numero 10, Reda El Haddad del Venezia, autore di una prova da leader tecnico e mentale. Entrambi sono andati a segno nei rigori finali, mostrando freddezza e cuore. Il loro contributo è stato fondamentale per portare la nazionale africana là dove mai nessuno avrebbe scommesso a inizio torneo: in finale mondiale contro l’Argentina. Il Marocco non è più la sorpresa. E se è vero che la speranza mantiene in vita, allora i Leoni dell’Atlante sono più vivi che mai e contro l’Albiceleste proveranno a completare il capolavoro.

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