Nazionali Giovanili
Laurence Giani, radici e appartenenza: quella con l’Inghilterra una sfida speciale
Il terzino Laurence Giani sfida l’Inghilterra con l’Italia U17: identità, radici e orgoglio in una partita dal sapore speciale.

Il terzino Laurence Giani sfida l’Inghilterra con l’Italia U17: identità, radici e orgoglio in una partita dal sapore speciale
C’è un confine invisibile che separa ciò che siamo stati da ciò che stiamo diventando. Un confine sottile, tracciato con i tacchetti su un rettangolo d’erba: quello dell’Arena Egnatia di Rrogozhinë, in Albania. È lì che venerdì 23 maggio l’Italia U17 affronterà l’Inghilterra in una sfida che va ben oltre il risultato. In palio c’è una fetta importante dell’Europeo di categoria. Ma per qualcuno, questa partita è anche qualcosa di più. Una questione di identità, di radici, di appartenenza. Chiedere a Laurence Adam Giani.

Blini, Lontani, Steffanoni e Giani
Nato in Inghilterra, con il cuore azzurro
Laurence Adam Giani è uno di quei ragazzi che portano nel nome la storia di più mondi. Nato nel 2008 a Crewe, nel cuore dell’Inghilterra operaia, ha conosciuto il calcio tra i campi fangosi e la nebbia delle periferie britanniche. Suo padre Marcello è italiano, sua madre Isabelle francese. Una miscela culturale che gli ha dato molto, ma che non ha mai scalfito il suo senso di appartenenza. “Non vedo l’ora di giocare contro l’Inghilterra – confessa Laurence al sito ufficiale della FIGC -. Personalmente non considero questa partita un derby, perché mi sento italiano e il mio unico pensiero è l’Italia”.
Dal quartiere alla Premier League 2
Il primo pallone lo ha calciato sotto casa, poi ha mosso i suoi primi passi nel calcio organizzato con l’Hartford, una squadra di quartiere che somigliava ai suoi sogni: piccola, silenziosa, ma sincera. A sette anni, però, il rumore è cambiato. Giani entra nel settore giovanile dello Stoke City e inizia a far parlare il suo talento. Oggi, a 17 anni, ha già collezionato sei presenze e 307 minuti con l’Under 21 nella Premier League 2. Un’esperienza che lo ha forgiato, ma che non ha cambiato la direzione del suo cuore.
Identità e coraggio
Vestire l’azzurro per Laurence non è solo un onore, ma una scelta consapevole. Una dichiarazione di intenti. Le sue parole, pronunciate con la calma di chi sa bene cosa vuole, pesano come macigni: “Ho grande rispetto per gli inglesi, così come per tutti gli avversari, ma onestamente non temo nessuno. Sono concentrato unicamente su ciò che dice il mister e su come essere d’aiuto ai miei compagni”.
Il presente come ponte verso il futuro
In un calcio giovanile sempre più globalizzato, dove le bandiere si intrecciano e le storie personali diventano universali, quella di Giani è una voce limpida, che non cerca scorciatoie. Segue con attenzione le indicazioni del Ct Massimiliano Favo, sa che ogni dettaglio conta, e che ogni minuto può essere decisivo. La partita contro l’Inghilterra, per lui, è molto più di un confronto sportivo. È la conferma che il passato può convivere con il presente, e che si può nascere tra due mondi, ma scegliere di battersi per uno solo. Venerdì 23 maggio, su quel campo albanese, la linea sottile tra ieri e domani passerà anche dai suoi piedi. E dal suo cuore, che batte azzurro.
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