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Italia U19, Iddrissou: “L’emozione della Nazionale non si può spiegare. Futuro? Imparo da Thuram…”

Jamal Iddrissou, attaccante dell’Italia U19, ha parlato ai canali ufficiali della FIGC raccontando il suo percorso in azzurro e con l’Inter.

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Jamal Iddrissou

Italia U19, l’intervista a Jamal Iddrissou

 il giorno decisivo per l’Italia U19, attesa allo stadio “Angelo Massimino” di Catania per la terza e ultima sfida del Gruppo 9 della prima fase di qualificazione all’Europeo di categoria. Dopo la vittoria convincente all’esordio contro la Moldova e il pareggio amaro con la Bosnia, arrivato nonostante 23 tiri e due traverse colpite, gli azzurrini si giocano ora l’accesso alla fase élite.

La matematica è dalla loro parte: per staccare il biglietto basterà non perdere contro la Polonia, già qualificata. Ma l’obiettivo della squadra di Alberto Bollini va oltre la semplice gestione del risultato. Per chiudere il girone al primo posto e presentarsi alla prossima fase con ambizioni ancora più solide servirà una vittoria, un segnale forte dopo quanto mostrato in campo nelle prime due uscite.

Un’occasione per vedere all’opera una generazione ricca di talento, tra cui spicca uno dei protagonisti più attesi: Jamal Iddrissou, centravanti dell’Inter e punto di riferimento della Nazionale. Dietro il suo percorso c’è una storia familiare intensa, un legame forte con il fratello Subutan – anche lui attaccante – e una crescita vorticosa che negli ultimi mesi lo ha proiettato tra Serie C, Mondiale U20 e ora maglia numero 19 dell’Under 19. L’attaccante ha parlato ai canali ufficiali della FIGC.

Le parole di Iddrissou

Sul rapporto col fratello: “Una motivazione in più. Abbiamo iniziato a vederci molto meno quando è andato a giocare a Foggia, poi ha avuto altre esperienze al Sud. Per me invece è la prima volta e l’effetto è stato bellissimo: il tifo è caldo, il clima è ottimo, spero davvero di vivere una grande giornata”.

Sul suo percorso: “Sensazioni inspiegabili: è successo tutto così in fretta, ma ho tanta gente dalla mia parte: i miei compagni, la mia famiglia, i miei amici di Concesio, che per me sono veramente tutto. Ho sempre tifato Inter, ma un giorno quando ero piccolo arrivai a casa e mio padre mi disse che era stato contattato da un osservatore dell’Inter: immaginatevi le emozioni”.

Sull’Inter e la Nazionale: “Ascoltare l’inno di Mameli e vestire la maglia della Nazionale è qualcosa che non si può spiegare, anche perché sta succedendo tutto così in fretta che solo quando mio fermo riesco a rendermi conto di quello che accade. Ho fatto più ruoli, poi Carbone mi ha detto: ‘devi fare l’attaccante’. A lui devo tutto, mi ha cambiato. Ci sono cose in cui devo migliorare, soprattutto spalle alla porta, ma più il livello si alza e più c’è da crescere. Giocare in Under 23 a 19 anni è fondamentale, per misurarsi con avversari più esperti ma anche per capire dinamiche di spogliatoio imparando dai più grandi. Quando mi capita di giocare in Primavera, provo a portare l’esperienza dell’Under 23 con i più giovani”.

Sui sogni e gli idoli: “Sogno di esordire con l’Inter. Tra i miei modelli, invece, c’è prima di tutto Thuram. Troppo forte: ogni volta in allenamento con la prima squadra cerco di prendere qualcosa da lui. Ma stimo tanto anche Rashford. Tra gli idoli d’infanzia, invece, scelgo Mauro Icardi”.

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