Nazionali Giovanili
Italia U17, Favo avvisa: “In un Mondiale non c’è spazio per la superficialità”
Ottavi Mondiale U17: domani Italia – Uzbekistan all’Aspire Zone. Favo: “Solidi e intensi, servirà lucidità e attenzione”.
Verso gli ottavi del Mondiale U17: parla il ct Favo
Missione ottavi per l’Italia U17 di Massimiliano Favo, che continua la sua marcia mondiale a Doha. Dopo aver chiuso il Gruppo A a punteggio pieno – tre vittorie su tre e la sensazione di una squadra in costante crescita – e aver superato per 2-0 i pari età della Cechia ai sedicesimi, gli azzurrini torneranno in campo domani, martedì 18 novembre, sull’impianto numero 8 dell’Aspire Zone (calcio d’inizio alle 15.30 locali, 13.30 italiane) per sfidare l’Uzbekistan negli ottavi di finale del Mondiale U17 in Qatar. Una sfida inedita in categoria: gli asiatici arrivano dal successo ai rigori (4-3) contro la Croazia, dopo l’1-1 nei tempi regolamentari.
L’identikit dell’avversario
Se l’Italia è arrivata sin qui con passo sicuro, l’Uzbekistan ha dimostrato di avere carattere, resistenza e organizzazione. Costretti ai rigori contro la Croazia, gli asiatici hanno tenuto botta fino all’ultimo, confermando di essere una squadra difficile da piegare. Densità in mezzo al campo, grande cura della fase difensiva e ripartenze rapide: sarà questo, nelle previsioni, il copione tecnico-tattico che gli azzurrini si troveranno ad affrontare sull’erba di Doha.
Il rispetto di Favo per l’Uzbekistan
“È una squadra che conosciamo e che rispettiamo”, premette il ct dell’Italia U17 Favo alla vigilia. “È solida, intensa e con un’idea di calcio ben definita. Hanno giocatori di talento, con qualità significative, che possono mettere in difficoltà chiunque in ogni momento della partita”. Parole che raccontano la stima, ma anche la massima allerta, con cui il tecnico azzurro si avvicina alla gara. Nulla verrà lasciato al caso: lettura dei momenti, gestione delle energie e lucidità nelle scelte saranno elementi chiave.
Un Mondiale senza certezze
Per l’allenatore della Nazionale, in un contesto del genere non esistono gare semplici: “In un Mondiale non c’è spazio per la superficialità”, ammonisce. E porta subito esempi concreti: “Ci sono alcune big che hanno già salutato il torneo, come Argentina, Belgio, Germania, e le difficoltà del Brasile sono un monito”.
Il messaggio è chiaro: l’etichetta non basta più. “Nel calcio di oggi la differenza non la fa più il nome, perché il livello di preparazione è altissimo ovunque”, sottolinea ancora Favo. L’Uzbekistan, insomma, non sarà una comparsa: “Ci attende una partita molto difficile, e dovremo essere pronti a interpretarla nel modo giusto”.
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