Seguici su

Nazionali Giovanili

Ismail El Aoud, il 10 che ha acceso il Marocco: dal futsal di Ariza al Mondiale U17

Trequartista 2009 del Valencia, Ismail El Aoud trascina il Marocco al Mondiale U17: doppietta al Mali. Ora i quarti col Brasile.

Pubblicato

il

Ismail El Aoud

Ismail El Aoud, giovane classe 2009 protagonista col Marocco al Mondiale U17

Ismail El Aoud passeggia per Doha con l’aria di chi sa di aver lasciato il segno. Classe 2009, trequartista del Valencia e leader tecnico del Marocco, è arrivato al Mondiale U17 in Qatar con largo anticipo rispetto al previsto: potrebbe giocare anche la prossima edizione, ma il suo percorso sembra voler saltare le tappe.

Per il giovane fantasista questa vetrina mondiale è già un’accelerazione importante, il punto d’incontro tra il suo talento precoce e l’ascesa di una nazionale che non vuole più accontentarsi del ruolo di comparsa.

La scossa che ha cambiato il Mondiale del Marocco

Il cammino dei Leoni dell’Atlante in Qatar era iniziato in salita: due sconfitte nelle prime due giornate dei gironi e la sensazione che il sogno fosse già sfuggito di mano. Poi, l’esplosione: un clamoroso 16-0 contro la Nuova Caledonia, vittoria da record che ha riaperto ogni scenario e lanciato il Marocco alla fase a eliminazione diretta.

Da lì in avanti è cambiato tutto: pareggio in extremis contro gli USA e successo ai rigori, quindi un tiratissimo 3-2 al Mali che è valso il pass per i quarti. Proprio contro il Mali El Aoud ha firmato una doppietta e si è portato a casa il premio di Player of the Match.

È lui stesso a raccontare il momento di svolta: “Dopo la nostra seconda partita, nello spogliatoio c’erano tanti musi lunghi”, ha spiegato a FIFA. “Ci siamo riuniti come gruppo e ci siamo detti che, da campioni d’Africa, dovevamo fare qualcosa. Non potevamo venire al Mondiale e dare di noi un’immagine così deludente”.

Da quella riunione è nata una rimonta che ha ridisegnato le ambizioni del Marocco: ora l’obiettivo non è più partecipare, ma provare ad arrivare fino in fondo.

Dalle strade di Ariza al colpo di fulmine a Saragozza

Per capire da dove viene El Aoud bisogna tornare nel nord-est della Spagna, a Saragozza. È lì che, più di cinque anni fa, Rafa Latapia – ex giocatore del Real Saragozza e oggi osservatore dell’UD Amistad, uno dei vivai più fertili del Paese – lo nota per la prima volta.

“Lo abbiamo notato in una partita. All’epoca aveva dieci anni e la sua squadra, che era nelle zone basse della classifica, affrontava una delle prime”, ricorda Latapia. “Nonostante questo, e il fatto che fosse di un anno più giovane, El Aoud dettava il ritmo fin dall’inizio e faceva vedere di cosa era capace. Aveva qualcosa che non avevamo visto in nessun altro bambino della sua età: potenza, capacità di saltare l’uomo e personalità. Era chiaramente di un altro livello”.

Prima di firmare con l’Amistad e trasferirsi a Calatayud, Ismail si era formato giocando a futsal nella sua Ariza, la città natale. Dai 40 chilometri che separano Ariza da Calatayud si passerà presto a tragitti ancora più lunghi.

Huesca, il laboratorio dell’imprevedibile

Nel 2021 arriva la chiamata dell’Huesca, che vede in lui un progetto a lungo termine. Il salto è importante, non solo per il livello ma anche per la dimensione umana: El Aoud è un ragazzo introverso, ha bisogno di tempo per aprirsi. A colmare il gap ci pensa però il campo.

“Quando aveva il pallone tra i piedi era capace di inventare l’imprevedibile”, racconta José Naranjo, suo allenatore nella prima e nella terza stagione all’Huesca. “Le sue qualità tecniche gli permettevano spesso di improvvisare”.

È in questi anni che il suo calcio prende forma: dribbling, cambi di direzione, colpi fuori copione. La base perfetta per un numero 10 moderno.

Valencia, numeri da trequartista totale

La svolta definitiva arriva nell’estate del 2024, quando il Valencia decide di puntare forte su di lui e lo inserisce nel proprio settore giovanile. L’opportunità di crescere in una big della Liga è enorme e El Aoud non la spreca.

Alla prima stagione con il Valencia U-15 di Vicente Amposta mette insieme numeri da videogioco: 27 gol in 26 partite e trascinatore assoluto nel trionfo in Lliga Autonòmica.

“È capace di inventare giocate da solo e vince i duelli individuali usando il corpo per guadagnarsi tempo e spazio contro i difensori”, spiega Amposta. “È sempre orientato verso la porta avversaria, il che significa che, molto spesso, riesce a essere decisivo quando riceve palla. Ha un controllo di palla straordinario, maschera benissimo le sue intenzioni e sorprende i difensori con continui cambi di ritmo. Ha un repertorio di passaggi impressionante e un tiro potentissimo. Anche il suo gioco aereo è eccellente”.

Oggi El Aoud è già stato promosso all’Under 18 del club, senza smarrire le sue caratteristiche: talento, gol e continuità.

L’orgoglio del Marocco e una sfida chiamata Brasile

Le prestazioni nei club hanno reso inevitabile la chiamata del Marocco. Ancora all’Huesca, Ismail viene convocato con l’Under 15, trovando in gruppo un altro protagonista del Mondiale U-17, Ziyad Baha. Insieme guidano il percorso che, ad aprile, porta gli Atlas Lions a vincere la Coppa d’Africa U-17 della CAF.

Quel trofeo è stato il primo assaggio di successo internazionale per una generazione che ora sogna il colpo grosso anche al Mondiale. Ai quarti di finale li aspetta il Brasile, reduce dalle vittorie ai rigori contro Paraguay e Francia.

Nessuna paura, almeno nelle parole del fantasista del Valencia: “Siamo venuti per vincere la Coppa del Mondo. È per questo che siamo qui. Sappiamo di cosa siamo capaci: vogliamo essere incoronati campioni”.

Il rispetto per la tradizione verdeoro è totale, ma senza timori reverenziali: “Il Brasile ha giocatori fortissimi e una grande storia, ma noi crediamo in noi stessi”, conclude El Aoud, con quel sorriso che, in questo Mondiale, potrebbe tornare protagonista ancora molte volte.

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
SEGUICI

Continua a leggere le notizie di Mondo Primavera e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *