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Nazionali Giovanili

Francia U20: dal maestro del Como Le Borgne a Michal e le orme di Mbappé, ora la sfida alla Norvegia

Tre volti per un sogno mondiale: Le Borgne incanta da regista, Michal è il bomber che brilla e Zidane difende il nome di famiglia. La Francia U20 sfida la rivelazione Norvegia ai quarti di finale

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Francia U20, Le Borgne, Michal, Zidane

“Il talento colpisce un bersaglio che nessun altro può colpire. Il genio colpisce un bersaglio che nessun altro può vedere”. Nella vita, come nel calcio, la filosofia di Schopenhauer si può traslare ai giovani diamanti. Nella Francia ce ne sono tanti e anche un giovane 2006 di una squadra italiana si è messo in mostra con qualche tocco fuori dal normale. Geniale, appunto. Di chi parliamo? Andréa Le Borgne, il mediano del Como che ha conquistato i riflettori in questo Mondiale U20 con una sorprendente tripletta nella fase a gironi.

E se i “Bleu” si preparano ad affrontare la Norvegia ai quarti di finale, è proprio grazie alla guida silenziosa e raffinata di giovani maestri che stanno riscrivendo il copione del calcio giovanile francese. In una squadra che brilla per qualità e profondità, emergono con forza anche Lucas Michal ed Elyaz Zidane. Ognuno con un’identità calcistica distinta, ma uniti da un’ambizione comune: riportare la Francia sul tetto del mondo.

Le Borgne, il regista che unisce passato e futuro

C’è qualcosa di cinematografico in Andréa Le Borgne. Classe 2006, veste come i grandi interpreti del passato, ma il suo calcio guarda dritto al futuro. Esteticamente ha l’aura del mediano classico, quello da scuola francese anni ’90: postura elegante, tocco pulito, testa sempre alta. Sembra uscito da un altro tempo.

Ma quando il pallone comincia a muoversi, Le Borgne cambia forma: si trasforma in un metronomo dinamico, aggressivo, verticale. Ha visione, senso tattico, e una capacità di leggere le transizioni da veterano. Nella fase a gironi del Mondiale U20 non si è limitato a dettare i tempi: ha anche segnato tre gol, cifra insolita per chi parte così lontano dalla porta. Al Como Fabregas lo sta osservando con attenzione. E sappiamo che i giovani forti non ha paura a lanciarli. E i tifosi sperano di rivedere un altro Nico Paz, ma in cabina di regia.

Michal, il volto offensivo della generazione

Se Le Borgne incarna l’intelligenza tattica, Lucas Michal è il fuoco. Attaccante esterno classe 2005 del Monaco, è la freccia più affilata nell’arco di Bernard Diomède. Quattro gol al Mondiale (solo l’americano Cremaschi ha fatto meglio), dribbling fulminante e una capacità di accendersi in spazi strettissimi che ricorda i migliori prodotti della scuola monegasca. Non è un caso che Michal abbia già assaggiato la Champions League con il Monaco, lo stesso club che lanciò un certo Kylian Mbappé. Il paragone è ingombrante, ma le somiglianze stilistiche sono reali: rapidità, istinto, e la capacità di galleggiare tra le linee o affiancare una seconda punta. E ha anche tanta personalità come ha dimostrato agli ottavi di finale contro il Giappone, quando ha preso un pallone pesante e ha segnato il rigore vincente nei minuti di recupero del secondo tempo supplementare

Michal, Francia U20

Michal, Francia U20

Elyaz Zidane, l’erede silenzioso 

Portare il cognome “Zidane” nel mondo del calcio è un fardello pesante. Ma Elyaz, figlio di Zizou, ha scelto un percorso tutto suo. Non fantasista, ma difensore. Non solo al Real Madrid, ma ora al Betis Siviglia, club che negli ultimi anni ha investito con intelligenza nei giovani talenti della Liga. Mancino naturale come il padre, gran fisico e ottimo senso della posizione, Elyaz Zidane ha una qualità di impostazione che tradisce le sue origini familiari. Non cerca le luci della ribalta, ma è uno di quei giocatori che fanno crescere tutta la linea arretrata. Silenzioso, attento, ma letale nei duelli. Proprio come suo padre, ma in un’altra zona del campo.

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