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De Paoli, il cambio ruolo e l’idolo Buongiorno: il difensore con il vizio del gol che ha stregato Favo

Scopri la storia di Cristiano De Paoli, talento dell’Udinese convocato all’Europeo U17 dopo una stagione da protagonista.

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Scopri la storia di Cristiano De Paoli, talento dell’Udinese convocato all’Europeo U17 dopo una stagione da protagonista

A volte basta uno sguardo per capire che certi ragazzi non si trovano lì per caso. Cristiano De Paoli è uno di questi. Il suo percorso non nasce da scorciatoie o colpi di fortuna, ma da una quotidianità fatta di sacrificio, dedizione e lavoro silenzioso. Originario di Maniago, piccolo centro della provincia friulana, Cristiano ha assorbito fin da bambino i valori della sua terra: fatica, concretezza e umiltà. E Favo lo ha inserito, dopo lo stage di maggio, tra i convocati per l’Europeo U17.

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Le origini: un sogno nato guardando il padre

Tutto comincia a sei anni, quando Cristiano calcia i primi palloni nel Ricreatorio Sportivo Maniago. Ogni domenica, dagli spalti, osserva il padre Alessandro in campo. Ed è proprio lì che scocca la scintilla. Il primo amore per il calcio si accende seguendo le orme paterne. Inizialmente gioca da attaccante, concentrato esclusivamente sulla porta avversaria, con l’obiettivo di segnare. Poi, nel tempo, cresce fisicamente e mentalmente, cambiando prospettiva e ruolo.

La svolta al Pordenone e la chiamata dell’Udinese

Il trasferimento al Pordenone rappresenta un primo, fondamentale passo nella sua crescita. È lì che si compie la trasformazione tattica: da attaccante a difensore centrale. Un cambio di rotta che segna il suo percorso e lo proietta verso nuovi traguardi. L’approdo all’Udinese segna un altro snodo cruciale: sotto la guida di Alessandro Gridel nell’Under 17, De Paoli si afferma come un difensore moderno, capace di unire solidità difensiva a una sorprendente vena realizzativa. Le cifre parlano chiaro: 7 gol in 26 presenze, per un totale di 2.254 minuti in campo.

Protagonista nei playoff e ora verso l’Europeo

Grazie anche al suo contributo, l’Udinese Under 17 ha chiuso al terzo posto nel Girone B con 51 punti, alle spalle di Milan e Inter. Nei play-off ha superato Lazio (2-1 il 4 maggio) e Sassuolo (2-2 e 3-3 dopo i tempi supplementari, 8-7 ai rigori l’11 maggio), guadagnandosi un posto nei quarti di finale contro la Roma, campione in carica.

Ma la stagione di Cristiano non si ferma qui. Il ct Massimiliano Favo lo ha infatti convocato per lo stage a Coverciano dal 12 al 16 maggio, la sua prima chiamata stagionale con la Nazionale Under 17. Un’opportunità che De Paoli ha sfruttato al meglio, convincendo lo staff tecnico e guadagnandosi un posto tra i 20 convocati per la fase finale dell’Europeo, che si giocherà in Albania dal 20 maggio al 1° giugno.

“Vestire l’azzurro ripaga tutti i sacrifici”

“Vestire la maglia della Nazionale – confessa emozionato – mi inorgoglisce e ripaga tutti i miei sacrifici, ma soprattutto quelli dei miei genitori, per permettermi di poter arrivare fin qui”. Il suo debutto potrebbe arrivare già il 20 maggio allo stadio ‘Niko Dovana’ di Durazzo, nella sfida d’esordio contro la Repubblica Ceca. Cristiano non nasconde le emozioni, ma si mostra pronto: “Sono molto sereno – specifica – perché sia lo staff che i miei compagni mi hanno aiutato a integrarmi fin dal primo momento. Siamo una squadra forte e possiamo fare bene”.

 

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Modelli, ispirazioni e ambizioni

In campo, De Paoli si ispira a Jaka Bijol, difensore sloveno che può osservare da vicino nell’ambiente Udinese: “Mi rivedo un po’ in lui, sia per ruolo che per caratteristiche”. Ma il suo vero idolo è un altro: Alessandro Buongiorno, colonna difensiva del Napoli e della Nazionale maggiore. “È fenomenale nei duelli difensivi”, dice ammirato.

Radici profonde e sogni alti

Nato il 27 gennaio 2008 a Pordenone, Cristiano ha nel DNA la concretezza della sua terra e la spinta dei sogni più ambiziosi. Dopo sei stagioni al Maniago, nel luglio 2020 firma per il Pordenone, e due anni dopo approda all’Udinese, dove si è imposto come uno dei giovani più interessanti del panorama nazionale.  Oggi è più di una promessa: è un simbolo di come il talento, quando unito alla determinazione e al lavoro quotidiano, possa davvero fare la differenza. E ora che veste l’azzurro, De Paoli ha la possibilità concreta di scrivere la sua prima pagina in una storia che profuma già di futuro.

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