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Nazionali Giovanili

Brasile-Italia U17, le pagelle degli azzurrini: Longoni supereroe, Baralla decisivo

Tutti i voti nelle pagelle dell’Italia U17 dopo la vittoria contro i pari età del Brasile, valida per la finalina del Mondiale di categoria.

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Alessio Baralla

Tutti i voti nelle pagelle dell’Italia U17 dopo la gara contro il Brasile

Il bronzo è azzurro! L’Italia U17 chiude il Mondiale di categoria sul gradino più basso del podio, ma con la consapevolezza di aver disputato un torneo straordinario. Contro il Brasile finisce 0-0 nei 90 minuti, con gli azzurrini in superiorità numerica già dal 14′ per l’espulsione di Fernandes, reo di un fallo su Bovio. Ai calci di rigore è la freddezza di Baralla ed un super Longoni a regalare il successo ai ragazzi di mister Favo, lasciando i verdeoro a mani vuote.

Un traguardo che corona un cammino praticamente perfetto: girone superato a punteggio pieno grazie ai successi contro Qatar, Bolivia e Sudafrica. Sedicesimi dominati contro la Cechia, ottavi e quarti superati rispettivamente contro Uzbekistan Burkina Faso. L’unica dolorosa sconfitta in semifinale contro l’Austria. Di seguito le pagelle dell’Italia U17.

LA CRONACA DEL MATCH

Le pagelle dell’Italia U17

Longoni 7,5: pomeriggio tranquillo nei tempi regolamentari, anche grazie alla superiorità numerica che tiene il Brasile lontano dalla porta. Ma quando la finale per il terzo posto si decide dagli undici metri, lui si trasforma: resta lucido, intuisce, para e diventa l’eroe della lotteria.

Mambuku 6,5: prestazione ordinata e generosa in entrambe le fasi. Senza strafare ma sempre sul pezzo, non si tira mai indietro. Quando arriva il suo turno dal dischetto regala un brivido: il portiere intercetta il tiro, ma la palla – lenta e beffarda – gli sfugge e finisce comunque in rete.

Bovio 6,5: difesa da veterano: tiene a bada l’attacco brasiliano concedendo pochissimo e vincendo la maggior parte dei duelli. Pulito, concentrato, praticamente invalicabile. Subisce il fallo che costringe agli avversari di rimanere in inferiorità numerica dal 14′.

De Paoli 6: parte contratto, con un paio di letture rivedibili che fanno trattenere il fiato. Ma col passare dei minuti si assesta, prende ritmo e chiude la gara con ben altra sicurezza. Finale in evidente crescita.

Marini 6: ennesima prova di affidabilità del suo Mondiale. Gioca semplice, senza paura, sempre con quella calma che dà fiducia anche ai compagni di reparto e non solo. Non brilla, ma non sbaglia quasi nulla. Dall’81’ Iddrisa S.V.

Maccaroni 6,5: il più intraprendente del centrocampo azzurro! Si muove bene tra le linee, si fa trovare sempre pronto e non ha paura di calciare quando vede il varco. Sfiora il gol, che avrebbe coronato una partita ricca di iniziative e di cross interessanti. Dall’89’ Baralla 7: gettato nella mischia proprio per la lotteria dei rigori, mantiene una freddezza impressionante. Quando si presenta sul dischetto ha nei piedi il peso del terzo posto… e non trema. Il suo tiro vale la vittoria e chiude la finale con la precisione di un veterano. Decisivo in pochi minuti.

Prisco 6,5: quando la regia passa dai suoi piedi, l’Italia può dormire sonni tranquilli. Ordina il gioco, dà tempi e ritmo, si propone da vero leader silenzioso. E nella lotteria dei rigori apre le marcature con sicurezza, dando subito la direzione giusta alla squadra.

Steffanoni 6,5: rispetto alle altre sfide del Mondiale si vede molto di più nel vivo dell’azione: si muove bene, accompagna, si propone e arriva anche lui ad un passo dal gol in più occasioni. Prestazione energica e in costante crescita. Dall’89’ Elimoghale S.V.

Luongo 6: chiamato a sostituire lo squalificato Inacio sulla trequarti, si muove con intelligenza e offre una prova complessivamente positiva, cercando spesso la giocata vincente. Peccato per il rigore fallito, unico errore azzurro nella serie: un macigno sul momento, ma non cancella una gara comunque convincente.

Campaniello 6,5: una spina nel fianco costante per la difesa brasiliana. Minaccia più volte i pali della porta difesa da Joao Pedro, che gli nega la gioia del gol in più occasioni.

Arena 6: si sacrifica molto, gioca spalle alla porta e lavora di sponda per far salire la squadra. Non trova mai la zampata personale, ma il suo contributo in termini di generosità e movimenti è sempre utile alla manovra. Dall’81’ Lontani 6,5: entra nel finale, probabilmente anche lui con l’idea chiara di essere uno dei rigoristi. Non ha il peso specifico del rigore decisivo di Baralla, ma si presenta lo stesso con grande personalità e realizza il suo tiro dagli undici metri senza esitare. Contributo breve ma impeccabile.

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