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Nazionali Giovanili

Bouabré, il ninja in prestito alla Francia: l’hip-hop e basket, il provino a 6 anni e il “problema” Arabia

Richiamato dal Neom dopo una doppietta ai quarti, Bouabré saluta il Mondiale U20: talento precoce tra sogni da ninja, polemiche e una scelta che divide

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Ha l’hitai-ate del Villaggio della Foglia sulla fronte, quello dei ninja di Naruto. E come Naruto, anche lui sogna di diventare il numero uno. Ma nel mondo reale, non c’è un Hokage ad aspettarlo: c’è una squadra della Saudi League, il Neom FC, pronta a richiamarlo in fretta. Così Saimon Bouabré, 19 anni, stella della Francia U20, ha salutato il Mondiale di categoria proprio sul più bello, dopo una doppietta decisiva ai quarti di finale contro la Norvegia. Niente semifinale con il Marocco. Il campo lo lascia da eroe a metà, mentre fuori monta la polemica.

Una doppietta da protagonista… e poi l’addio

È durato appena due partite il sogno Mondiale U20 di Saimon Bouabré, eppure tanto è bastato per accendere i riflettori. Dopo aver saltato la fase a gironi, il trequartista francese classe 2006 è sceso in campo solo negli ottavi e nei quarti, ma ha lasciato il segno con due gol contro la Norvegia. Giocate, personalità, un talento che brilla a intermittenza solo per una ragione: il Neom, suo attuale club in Arabia Saudita, lo ha richiamato per il campionato.

Il ct della Francia, Bernard Diomède, non ha nascosto il rammarico: “Giocare con o senza di lui fa la differenza. Speravo che il club ci concedesse almeno altre 24 ore, ma sapevo che sarebbe stato complicato. Sono sempre stato chiaro con Saimon: la sua squadra resta la priorità”. Una realtà dura per un ragazzo che, proprio in questi giorni, stava provando a prendersi la scena.

Da BMX e hip-hop al gol mondiale

Il percorso di Bouabré è tutto fuorché lineare. Da bambino praticava BMX, hip-hop (qualcosa gli è rimasto, quando segna fa le acrobazie) e basket. Era uno di quei talenti che sembrano destinati a brillare ovunque, tranne che su un campo di calcio. Poi, a sei anni, qualcuno lo ha accompagnato a un provino per il Saint-Étienne. E lì è cambiato tutto. Dopo aver attraversato diversi vivai, è stato il Monaco a credere davvero in lui e a portarlo verso il professionismo. Sembrava pronto a sbocciare in Europa, ma a sorpresa, lo scorso anno ha scelto l’Arabia Saudita. Una decisione che ha fatto storcere il naso a molti, viste le potenzialità ancora tutte da esprimere in contesti più competitivi.

Talento da cinema e un sogno europeo

Sul campo, Bouabré è un trequartista moderno: molto tecnico, rapido negli inserimenti, abile nel dribbling e con il gol nel sangue. Spesso entra in campo con le cuffie, concentrato, palleggiando come se fosse già in partita prima del fischio d’inizio. Capelli rasta, sguardo sicuro e quel mix tra personalità e leggerezza che lo rendono diverso dagli altri. Quasi come se fosse in un film.

I suoi post su Instagram parlano chiaro: è un ragazzo con tanti interessi, ma il calcio resta il centro della sua vita. E forse proprio per questo una riflessione andrebbe fatta: la Saudi League potrà garantirgli minuti e visibilità, ma rischia anche di limitarne la crescita tecnica. Per adesso resta l’istantanea perfetta di un ragazzo che sogna da ninja e segna come un veterano. Ma se davvero vuole conquistare il suo “Villaggio della Foglia”, Saimon dovrà forse prendere un altro volo. Direzione Europa.

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