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Nazionali Giovanili

Italia U21, Baldini esalta il gruppo: “Pronti per la Nazionale e la Serie A. Non sono qui per fare esperimenti”

Silvio Baldini, commissario tecnico dell’Italia U21, ha parlato alla vigilia della sfida contro la Macedonia del Nord.

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Baldini Italia Under 21
Baldini Italia U21

Italia U21, la conferenza di Baldini

L’Italia U21 di Baldini si prepara ad affrontare, in trasferta, la Macedonia del Nord dopo l’ottimo esordio con Montenegro. Il commissario tecnico parla alla vigilia della gara con le sue sensazioni in vista della gara. Importante è trovare risultato, senza stravolgere o fare esperimenti. Servono certezze a questa Under e l’ex Pescara non ci gira attorno.

L’avversario non è l’ostacolo: il vero nemico è dentro di noi

Silvio Baldini, Commissario Tecnico dell’Italia Under 21, ha le idee chiare: Macedonia del Nord e Montenegro non devono essere vissute come nemiche, ma come semplici tappe di un percorso che riguarda soprattutto se stessi. “Sono squadre simili: fisiche, che corrono tanto, con giocatori che lottano e che tengono molto alla maglia. Ma non dobbiamo pensare che l’avversario sia il nostro ostacolo. L’ostacolo siamo noi stessi”, ha dichiarato il tecnico in conferenza stampa.

Un messaggio potente, che va oltre il piano tattico e tocca la sfera mentale. “A seconda di come scendiamo in campo possiamo fare bene o male. Ho la convinzione di avere a disposizione giocatori bravi e di talento, e questo talento devono esprimerlo. Sono pronti per la Nazionale maggiore e per la Serie A”. Per Baldini, il talento è il vero passaporto per la vittoria. Non bastano organizzazione e disciplina: “Dobbiamo ottenere vittorie attraverso l’espressione del talento, che è la cosa che conta”.

Cuore e reazione, l’Italia U21 mette subito in campo l’identità di Baldini

Modulo flessibile e identità precisa

L’Italia Under 21 scenderà in campo con il classico 4-3-3, ma con una consapevolezza tattica ormai consolidata nei suoi giovani interpreti. “I ragazzi sanno passare anche al 4-2-3-1, lo fanno da soli senza il mio intervento dalla panchina”, ha spiegato Baldini. Una dimostrazione di maturità tattica e intelligenza calcistica che conferma la bontà del lavoro svolto finora.

“Faremo un paio di cambi rispetto al match della Spezia. Non siamo qui a fare delle prove, ma sono delle qualificazioni: quindi no esperimenti, ma accorgimenti sì”. Nessuna improvvisazione dunque, ma scelte ponderate in un contesto in cui ogni dettaglio può fare la differenza.

In porta c’è Motta: spazio anche al dolore

Il ct ha voluto anche chiarire una scelta che spesso genera dubbi e speculazioni: quella del portiere titolare. “In porta giocherà Motta, non ci sono segreti”, ha annunciato Baldini senza esitazioni. Ma il discorso si è poi spostato su un tema molto più delicato e umano: il lutto che ha colpito Mascardi, altro estremo difensore dell’Under 21.

“Mi dispiace per il lutto di Mascardi che ha perso il nonno. Era molto affranto per la perdita di una figura così affettiva, visto che era lui che lo accompagnava da bambino agli allenamenti. Due giorni dopo averlo visto debuttare in Under 21 non c’è più. Rinnovo le mie condoglianze a lui e alla sua famiglia”. Parole toccanti, che dimostrano come Baldini sappia andare oltre l’aspetto sportivo e riconoscere il lato umano dei suoi ragazzi.

Pisilli e Ndour: leadership e talento

Non mancano i riferimenti ai “veterani” del gruppo, quei giocatori che, pur giovani, sono già punti di riferimento. “Abbiamo dei ragazzi straordinari, simpatici, ridono, scherzano e socializzano molto fra di loro. Dai veterani Pisilli e Ndour mi aspetto che tirino fuori il massimo”, ha affermato il ct. Il talento, ancora una volta, è al centro del discorso: “Hanno un grande potenziale e questo potenziale devono metterlo a disposizione dell’Under 21”. Non basta averlo, bisogna anche saperlo donare alla squadra.

Su Sinner: la sconfitta non è un dramma

Baldini ha colto l’occasione per commentare anche quanto accaduto a Jannik Sinner, reduce da una sconfitta che ha fatto discutere. Il tecnico ha offerto una lettura filosofica, sportiva e umana insieme: “Chi fa sport deve sapere che ci sono due facce della stessa medaglia. Si spera sempre di vedere la faccia positiva, ma se capita di perdere bisogna comunque essere felici di essere stati protagonisti”.

Una visione matura e costruttiva: “Non bisogna fare drammi, e non mi piace nemmeno la parola sconfitta. Chi prova a vincere e non ci riesce deve essere felice per le emozioni importanti provate”. E aggiunge: “La gioia della vittoria ti riempie, ma bisogna sapere riconoscere anche i meriti degli avversari”.

L’esempio di Velasco e della Nazionale di pallavolo

Infine, Baldini ha voluto rendere omaggio alla Nazionale femminile di pallavolo e al suo commissario tecnico Julio Velasco, considerato un maestro anche nella gestione emotiva del gruppo. “La Nazionale femminile ha un maestro come Velasco, uno che sa toccare le corde dell’anima delle persone, e i risultati si vedono”, ha detto con ammirazione.

“Grazie a lui le ragazze riescono a dare il massimo. Così il talento non rimane nascosto ma viene espresso al massimo”, ha concluso. Un elogio che suona anche come un manifesto del suo stesso modo di intendere il calcio: valorizzare il talento, stimolare la crescita, guidare con empatia.

Oltre il risultato, un progetto umano e sportivo

Le parole di Silvio Baldini non sono semplici dichiarazioni pre-partita. Sono un manifesto d’intenti. L’obiettivo non è soltanto vincere le partite, ma costruire uomini e calciatori consapevoli del proprio valore, capaci di affrontare le difficoltà e di esprimere il proprio talento senza paura. In un calcio spesso schiacciato da tatticismi e pressioni mediatiche, Baldini continua a rappresentare una voce fuori dal coro: un allenatore che crede nelle persone prima che nei numeri, nel gioco prima che nel risultato.

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