Il calcio dei grandi
Wydad, la sorpresa Benhachem e i talenti da osservare: il club più titolato del Marocco sfida la Juve
Il Wydad Casablanca, il club più titolato del Marocco sfida la Juventus: i bianconeri a caccia del pass per gli ottavi di finale.

Juventus, il Wydad vale la qualificazione agli ottavi
Il cammino della Juventus al Mondiale per Club entra subito nel vivo. Dopo il successo roboante della prima giornata (5-0 all’Al Ain), il prossimo ostacolo dei bianconeri si chiama Wydad Casablanca. Una partita, quella contro la squadra africana, che assume i contorni della prima vera resa dei conti: in palio ci sono punti pesanti per restare in corsa nel torneo e archiviare in anticipo la qualificazione agli ottavi. Ma chi sono davvero gli avversari della Vecchia Signora?

Kolo Muani
Wydad Casablanca: un passato glorioso e un futuro da riscrivere
Il Wydad Casablanca è molto più di un semplice club partecipante. È la squadra più titolata del Marocco, con una storia lunga e gloriosa che affonda le radici nel 1937. Ha vinto 22 titoli nazionali e ben 40 trofei complessivi, dominando in patria e conquistando nel 2022 la CAF Champions League, sigillando il proprio status tra le grandi del continente.
Tuttavia, il presente racconta di un momento più difficile. Nell’ultima stagione, il club si è classificato solo terzo in campionato, distante ben 16 punti dalla vetta. Un dato che evidenzia chiaramente il bisogno di rinnovamento e rilancio in un contesto tecnico sempre più competitivo.
Benhachem, allenatore a sorpresa
A guidare la formazione marocchina in questa delicata fase c’è Mohamed Amine Benhachem, figura interna al club che fino a pochi mesi fa rivestiva il ruolo di direttore sportivo. La decisione di affidargli la panchina è arrivata in seguito all’esonero di Rhulani Mokwena, a poche settimane dall’inizio del torneo.
Un passaggio di consegne inaspettato, ma che ha portato una ventata d’energia e motivazione. Benhachem ha subito ricostruito lo staff tecnico, circondandosi di fidati collaboratori, e ha ottenuto tre vittorie nelle sue prime tre uscite. Questo exploit iniziale gli è valso la conferma anche per il Mondiale per Club, dove tenterà l’impresa.
Wydad, compattezza e organizzazione
Dal punto di vista tattico, il Wydad Casablanca si presenta come una squadra estremamente compatta e ben organizzata. Il modulo più utilizzato è il 4-3-3, ma all’occorrenza il tecnico marocchino adotta un più prudente 5-4-1 per chiudere gli spazi contro le squadre più forti.
Il possesso palla non è mai forzato, al contrario: la strategia è quella di aspettare l’occasione giusta per ripartire in velocità sfruttando le corsie laterali. Le verticalizzazioni sono rapide e spesso fulminee. Da segnalare anche una certa attenzione alle palle inattive, dove la squadra ha dimostrato grande efficacia sia in fase realizzativa che difensiva.
Il talento di Rayhi e l’esperienza di El Kaabi
Il giocatore più pericoloso del Wydad Casablanca è senza dubbio Mohamed Rayhi, esterno offensivo classe 1993 capace di agire su entrambe le fasce e miglior realizzatore della squadra con 13 gol in stagione. Dotato di dribbling secco, intelligenza tattica e inserimenti letali, Rayhi ha impattato immediatamente anche nelle competizioni africane, dimostrando una naturalezza sorprendente e rappresentando la principale minaccia offensiva per qualsiasi difesa.
Tra i giovani più interessanti spicca Moubarik, classe 1994, mediano dinamico e intelligente, rientrato da un prestito all’Al Ain e già protagonista con la Nazionale Under 23 del Marocco; la sua capacità di garantire energia, equilibrio e qualità nel recupero palla e nella costruzione del gioco lo rende un elemento chiave per il centrocampo e una promessa da seguire con attenzione.
Esordio a testa alta col Manchester City
All’esordio nel torneo, il Wydad ha affrontato una delle squadre più forti al mondo: il Manchester City di Guardiola. Nonostante la sconfitta per 2-0, la prestazione dei marocchini è stata dignitosa. La squadra ha scelto di proteggersi con un modulo a cinque in difesa, riuscendo per lunghi tratti a limitare i danni contro un avversario nettamente superiore.
La prova, pur priva di lampi offensivi, ha lasciato buone sensazioni in vista della gara con la Juventus, dove ci si attende maggiore coraggio e intraprendenza. Benhachem e i suoi sanno che contro i bianconeri sarà l’ultima chiamata per restare in corsa: serve solo la vittoria.
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