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Il calcio dei grandi

Welcome Manager, il Bologna apre la strada: più De Silvestri anche in Primavera?

Il calcio si sta adattando al nuovo mondo e la figura del Welcome Manager va in questa direzione: Bologna insegna, la Primavera osserva

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Welcome Manager, De Silvestri, Bologna

Quando Harry Potter arriva per la prima volta a Hogwarts, è spaesato, curioso, ma anche spaventato. Un mondo nuovo, pieno di regole, aspettative e pressioni. Per fortuna trova Hagrid, una figura gentile e accogliente che lo guida nei primi passi. Nel calcio moderno, l’equivalente potrebbe essere il Welcome Manager: un ruolo ancora poco noto, ma sempre più cruciale, che coniuga empatia, ascolto e visione umana del talento.

Nell’epoca delle statistiche avanzate e degli algoritmi, c’è chi ha capito che dietro ogni giovane calciatore c’è prima di tutto un ragazzo. Una persona che lascia casa, amici, certezze, e si ritrova improvvisamente in un mondo competitivo, adulto, esigente. Ed è qui che entra in gioco il Welcome Manager. A Bologna, questo ruolo lo sta interpretando Lorenzo De Silvestri, con la stessa professionalità che lo ha contraddistinto in campo: vicino ai giovani, attento ai dettagli, sempre pronto a dare un consiglio o ad alleggerire un momento di tensione.

De Silvestri, Bologna

De Silvestri, Bologna

Un nuovo calcio, con nuovi ruoli

Gli staff tecnici e dirigenziali si stanno progressivamente ampliando per accogliere figure nuove, più aderenti ai bisogni contemporanei degli atleti. Se una volta bastavano l’allenatore, il preparatore atletico e il medico, oggi le squadre più lungimiranti si circondano di data analyst, psicologi sportivi, nutrizionisti, e specialisti del sonno – come avviene al Borussia Dortmund, dove esiste una figura dedicata interamente alla qualità del riposo dei giocatori.

È un’evoluzione necessaria: i calciatori non sono più solo corpi da allenare, ma persone da comprendere. E quando si tratta di ragazzi di 16 o 17 anni, appena approdati in una Primavera dopo aver lasciato la famiglia a centinaia di chilometri, il rischio di spaesamento è altissimo.

De Silvestri: un ponte tra generazioni

Nel Bologna, De Silvestri non è solo un ex giocatore con grande esperienza, ma una figura di riferimento che agisce in silenzio ma con efficacia. Non è un semplice “tutor”, ma una presenza familiare, un punto fermo per chi arriva. Conosce le dinamiche dello spogliatoio, ma anche quelle della crescita personale. Parla con i ragazzi, li accompagna nei primi giorni, li aiuta a inserirsi nel gruppo e a capire come funziona il mondo professionistico.

Questo tipo di approccio può drasticamente ridurre il tempo di adattamento, prevenire disagi emotivi e accelerare l’integrazione, aumentando il rendimento non solo sportivo ma anche relazionale dei giovani calciatori.

Una rete di cura per il futuro del calcio

Sempre più club si stanno rendendo conto che il benessere del giocatore è una risorsa strategica. Non si tratta solo di vincere partite, ma di costruire ambienti in cui le persone possano esprimersi al meglio. Per un giovane talento, sapere di poter contare su qualcuno che lo ascolta, lo capisce e lo guida, può fare la differenza tra esplodere o perdersi.

L’introduzione della figura del Welcome Manager – specie nei settori giovanili – potrebbe rappresentare un passaggio culturale decisivo. Un investimento silenzioso ma fondamentale. Un po’ come Hagrid: non è lui il protagonista, ma senza di lui, forse, Harry non avrebbe mai trovato la strada.

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