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Il calcio dei grandi

Chi è Victor Boniface: il 22 come tributo alla mamma e quell’incontro nel 2020… con il Milan

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Boniface, Milan

Victor Boniface, il Milan per ripartire

Il numero 22 cucito sul cuore, per portare sempre con sé sua madre (morta proprio il 22 agosto 2019), e quella struttura fisica imponente per nascondere le proprie fragilità. La storia di Victor Boniface è quella di un gigante d’argilla, che va spesso al tappeto ma ha sempre la forza di ritrovarsi. Di seguito l’identikit del nuovo bomber del Milan, promesso sposo del diavolo in prestito con opzione per il riscatto a circa 30 milioni di euro.

In bilico tra il cielo e il fondo del baratro

La carriera di Boniface è costellata di note alte e note stonate. Ha 24 anni, ma ha vissuto un numero così alto di sliding door che può già definirsi consumato dal calcio. Vincere? Sa perfettamente come si fa, ma conosce anche il retrogusto amaro di un fallimento, i momenti subito successivi ad una sconfitta, quando con il pensiero sei diviso tra il “come sarebbe andata se…” e il “cosa farò domani?”. Cresciuto calcisticamente nella sua Nigeria, il primo cambio drastico nelle prospettive arriva nel 2019: biglietto “sola andata” per un salto nel buio, che prende il nome di Bodo Glimt. Freddo glaciale, un calcio in cui non domina più l’istinto o il caos, ma il metodo e la cura tattica.

Qui si presentano per la prima volta i due estremi opposti della storia: con i gialloneri vince 2 scudetti, al prezzo però di due lunghi stop per la rottura del legamento crociato. In totale, si tratta di 537 giorni lontano dal campo, restringendo il campo parliamo invece di 90 partite guardate da fuori. La forza e la resilienza però sono parte del suo carattere, forse anche della sua cultura: rialzarsi non è un’opzione, ma un credo da seguire. E all’interno di questa esperienza in cui ha condensato tanti eventi importanti, c’è spazio anche per uno scherzo del destino: il 24 settembre 2020, nella cornice di un San Siro vuoto, il Bodo incrocia il Milan e Boniface entra al 90′, calcando per 4 minuti il prato che sta per diventare la sua seconda casa.

L’Union Saint Gilloise e il Bayer Leverkusen

Caduta e risalita: continua infatti un viaggio che flirta pericolosamente e senza soluzione di continuità con il fallimento e la redenzione. Nel 2023, il nigeriano completa la sua annata che lo consacra e lo piazza ufficialmente al centro dell’occhio di bue, con i riflettori dell’Europa che conta puntati su di lui. 6 gol in 10 presenze in una cavalcata in Europa League che arresta la sua corsa solo ai quarti di finale, a centimetri dalle porte del Paradiso. In campionato, 7 gol 7 assist, ma anche l’immensa delusione di venire scavalcati dal Gent all’ultima partita, perdendo uno scudetto toccato con mano e sfumato per questione di centimetri. Un altro scossone, l’ennesima batosta difficile da digerire: ne segue un altro addio, con approdo al Bayer Leverkusen. 

Alla corte di Xabi Alonso però, il classe 2000 revitalizza nuovamente la sua carriera: qualche acciacco fisico si ripresenta a chiedere il conto, ma da vertice del sistema tattico il nigeriano diventa artefice di una delle imprese più epocali del calcio moderno. “Meisterschale” vinto senza avversarie, da invincibili e infilando una striscia di imbattibilità da 51 risultati utili consecutivi (la più lunga della storia). E in questo cammino c’è il marchio a fuoco di Boniface, con 14 centri 9 assist in campionato uniti ai 7 timbri in 11 presenze nelle coppe. Il 24/25 invece lo ha passato nuovamente tra l’infermeria e il campo: 14 match saltati per infortunio, soltanto 27 apparizioni e un minutaggio che si abbassa drasticamente (51 minuti disputati per allacciata di scarpe).

Boniface al Milan: cosa potrebbe portare e il suo valore al Fantacalcio

La prima variabile introdotta dal nigeriano è il ballottaggio con Gimenez: inizialmente, sarà duello senza esclusione di colpi, poi arriveranno gli “ordini di scuderia” e si sceglierà il vero titolare. Potente e strutturato, Boniface è più adatto ad un gioco di associazione con i compagni, ma può adeguarsi anche ad una filosofia che punta sull’attacco degli spazi. Il senso del gol c’è, ma con esso arriva anche quel tallone d’Achille rappresentato dall’integrità fisica non garantita.

Una serie di elementi che convergono verso una sola direzione: il posto dal primo minuto non è scontato. Per questo, anche in ottica Fantacalcio il nigeriano si siede al tavolo dei semi-top o dei terzi slot. Possibile doppia cifra abbondante, ma occhio a non spendere troppo: il prezzo giusto potrebbe aggirarsi intorno al 12/13% del budget.

Luca Ottaviano

 

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