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Il calcio dei grandi

Tottenham, un’estate paradossale: dall’esonero di “Big Ange” ad un mercato… da regina

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Tottenham allenatore

Tottenham, l’estate folle degli Spurs

Le roventi temperature di un’estate da bollino rosso si fanno ancora più incandescenti dalle parti del nord di Londra. Il Tottenham infatti sta vivendo dei mesi in clamorosa antitesi con il “Paradosso dei vincenti”: nessuno è sazio in casa Spurs, considerando anche che il trionfo in Europa League ha permesso di mostrare nella bacheca del club il primo trofeo dopo 17 anni di digiuno. Si lavora quindi senza soluzione di continuità, affinché l’exploit della squadra allora guidata da Postecoglu non si trasformi in un unicum, in qualcosa di non replicabile. La formula scelta però, è sicuramente divisiva e polarizzante: archiviato in ogni caso il progetto “Big Ange”, troppo negativo il rendimento in campionato. Nuovo corso, e soprattutto una “off-season” aggressiva e dai toni forti in sede di mercato.

Ange Postecoglu

Ange Postecoglu alla parata dopo la vittoria dell’Europa League (screen)

Da Postecoglu a Frank: il primo passaggio di consegne

Il 12 giugno avviene il primo strappo in un’estate finora alimentata da continui scatti in avanti. Thomas Frank è il nuovo allenatore, raccoglie il testimone da Ange Postecoglu e dovrà gestire un gruppo che per la primissima volta è alle prese con i postumi di una vittoria. Qualcosa di mai provato anche dallo stesso Frank, che però è abituato ai contesti complicati ed ha già vinto una battaglia concettuale a Brentford. E’ proprio nel distretto di Londra che il tecnico danese compie il suo personalissimo miracolo, raccogliendo nel 2017 un contesto impantanato nella densa e vorticosa metà classifica della Championship. Con il suo carattere da nordico, alternando però momenti da comandante con lo sguardo di ghiaccio a parentesi più distensive, Frank cambia completamente le prospettive al Brentford, portandolo ad uno spessore potenzialmente mai avuto prima.

Per tre stagioni cerca la promozione in Premier, steccandola. Al quarto tentativo però, arriva il passaggio di categoria, seguito da una salvezza comoda nel 2022, un grande exploit nel 2023 (con nono posto finale e zona Europa accarezzata con le dita) e una lieve flessione nel 2024. All’ottavo anno alla guida delle “bees”, punge ancora le zone altissime di classifica, arrivando nuovamente a centimetri dal piazzamento europeo e certificando uno status da grande gestore e da ottimo innovatore. Arriva dunque la chance per alzare l’asticella: il viaggio è molto breve, giusto il tempo di salire in un van dai vetri oscurati e percorrere i circa 30 km che dividono Brentford e Tottenham. La distanza tra le due realtà però non si misura in metri, bensì nelle ambizioni: in casa Spurs c’è tanta voglia di consolidarsi come realtà ad ampio respiro internazionale.

Tottenham, un mercato… da regina

Sei colpi in poco più di un mese

Registrandosi sulle stesse frequenze di un’estate folle in ottica guida tecnica, anche il mercato procede su note altissime. Confermato il riscatto di Mathys Tel, che resta a Londra grazie ai 35 milioni sborsati: talentuosissimo esterno ex Bayern, il francese deve tornare a brillare come nella sua luccicante stagione d’esordio, quando aveva meravigliato per i suoi strappi in campo aperto e le sue giocate ad alto coefficiente di difficoltà. Soltanto 3 gol in 20 presenze da gennaio in poi, segno evidente di un ambientamento ancora in corso per un ragazzo classe 2005. Anche Danso resta agli Spurs: 25 milioni nelle casse del Lens per un difensore roccioso e dinamico, che può lasciare dietro di sé un po’ di campo grazie alla sua capacità atletica e permette quindi di alzare potenzialmente il baricentro di squadra.

Mohamed Kudus

Mohamed Kudus (screen)

Passiamo ai veri volti nuovi: in difesa arrivano due under 21 come Vuskovic (talentuosissimo centrale del 2007) e Takai (classe 2004) per una cifra totale di circa 16 milioni. I due colpi pirotecnici però arrivano a breve distanza: prima Mohamed Kudus (circa 64 milioni), poi Gibbs-White (50 milioni). Due innesti accomunati da una caratteristica, la duttilità: il ghanese batte diversi territori di caccia, spietato sulle corsie ma altrettanto famelico ad agire da seconda punta mascherata da accentratore di gioco. Per l’inglese invece, la trequarti è l’habitat naturale ma l’energia e l’estro che ha nel repertorio gli permettono di galleggiare tra le linee diventando illeggibile per i radar difensivi.

Una pratica da risolvere e le cifre totali di un calciomercato faraonico

Per l’arrivo del fantasista però, c’è da risolvere un contenzioso con il Nottingham: il Forest infatti avrebbe denunciato un’irregolarità nel pagamento della clausola rescissoria per il classe 2000. La cifra infatti, secondo il club, era segretata: l’accusa mossa agli Spurs è quella di essere risaliti ai 50 milioni per vie traverse, senza l’autorizzazione ad avere accesso ad informazioni segretate. Situazione in divenire, anche se i londinesi si dicono fiduciosi. Qualora il tutto si risolvesse per il meglio, il Tottenham si siederebbe al tavolo delle prime 5 squadre al mondo per investimenti fatti in questo primo mese del mercato estivo, con circa 190,6 milioni spesi.

Luca Ottaviano

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