Il calcio dei grandi
Thiago Alcantara, chiamatelo prof: il nuovo ruolo nel Barcellona di Flick. Un modello replicabile in Italia
Flick si affida a Thiago Alcantara per la formazione dei giovani del Barcellona e de La Masia: i compiti e un modello che potrebbe far bene anche in Italia.

Una nuova vita per Thiago Alcantara al servizio de La Masia e non solo
I giovani non hanno bisogno solo di allenatori, ma di guide. In Spagna, più che altrove, il calcio è cultura, educazione e visione. Non è un caso che La Masia, la cantera del Barcellona, sia considerata da decenni una delle fucine di talento più straordinarie al mondo. Ed è proprio in questo contesto che nasce una nuova figura: il formatore, il mentore, colui che accompagna i giovani nel salto più difficile — quello dalla promessa alla realtà. Ed è qui che, secondo quanto riportato da Mundo Deportivo, entrerà in scena Thiago Alcantara nello staff di Flick.
Thiago, il ritorno a casa: guiderà i talenti di domani
Thiago Alcantara, cresciuto nella filosofia Barça e diventato un simbolo di eleganza calcistica tra Spagna, Germania e Inghilterra, è pronto a tornare là dove tutto è cominciato. Non più in campo, ma al fianco di chi sogna di percorrere il suo stesso cammino. L’ex centrocampista della Nazionale spagnola farà parte dello staff tecnico del nuovo allenatore Hansi Flick, con un incarico molto specifico e inedito: sarà il formatore dei centrocampisti, una figura chiave per accompagnare i giovani nel loro processo di maturazione tecnica, tattica e — soprattutto — mentale.
Secondo il quotidiano catalano, Thiago non seguirà la squadra nelle trasferte né avrà compiti legati alla gestione quotidiana del gruppo, ma lavorerà a stretto contatto con i talenti usciti da La Masia e con i giovani già in rosa. Sarà un punto di riferimento dentro e fuori dal campo, capace di trasmettere valori, conoscenze e visione a chi si affaccia al calcio professionistico. Non è un caso che Flick abbia voluto Thiago al suo fianco già lo scorso anno, anche se allora il giocatore scelse di restare vicino alla famiglia svolgendo un ruolo esterno e più discreto. Oggi, con una nuova organizzazione e obiettivi condivisi, il suo contributo sarà più diretto e strutturato.
🚨🔵🔴 Thiago Alcantara has decided to return as part of Hansi Flick’s staff at Barcelona.
Understand he might be back already from next week if all goes to plan, but the agreement is 100% done.
Decision made and comeback imminent, as @AdriaAlbets reported. 🔜 pic.twitter.com/RdegC1TkC7
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) September 6, 2025
Un modello replicabile anche in Italia
Il ruolo pensato per Thiago Alcantara apre a una riflessione più ampia: perché in Italia, dove i vivai producono continuamente talento, non si è ancora strutturata una figura simile? Il formatore individuale, esperto e vicino ai giovani senza la pressione del risultato, potrebbe rappresentare una chiave importante per valorizzare appieno le nuove generazioni. Nel nostro Paese, sono numerose le società che stanno investendo nei settori giovanili — basti pensare a realtà come Atalanta, Roma, Empoli o Fiorentina — ma spesso manca quel passaggio intermedio tra Primavera e prima squadra. Un mentore come Thiago potrebbe colmare quel vuoto, aiutando i ragazzi ad affrontare la pressione, le difficoltà e le aspettative del calcio moderno. In un calcio che corre veloce, in cui spesso si brucia troppo in fretta il talento in nome dell’urgenza, l’introduzione di figure di accompagnamento tecnico e umano potrebbe fare la differenza. Non solo per formare giocatori, ma per costruire uomini.
Da La Masia al futuro: il calcio come scuola di vita
Thiago Alcantara incarna perfettamente lo spirito di La Masia: talento, visione, intelligenza calcistica e, soprattutto, cultura del gioco. Il suo ritorno al Barcellona, in questa nuova veste, è un segnale forte. Il club blaugrana non cerca solo nuovi campioni, ma vuole costruire un ambiente in cui i giovani crescano in modo sano, equilibrato e consapevole. Dopo aver lavorato con Casadò, il suo compito principale sarà far crescere Bernal, senza dimenticare gli altri. Un modello che guarda al lungo termine, che investe nel capitale umano e che potrebbe ispirare anche altri grandi club europei a rivedere il concetto di formazione. Perché il calcio, oggi più che mai, ha bisogno di figure che insegnino a vincere… ma anche a crescere.
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