Giorgio Scalvini, sotto una cattiva stella: la parabola interrotta del talento Atalanta

Come in una sceneggiatura scritta da David Lynch, la carriera di Giorgio Scalvini si sta trasformando in un mistero fatto di false partenze, strade sbarrate e attese infinite. Ogni volta che il giovane difensore sembra pronto a prendersi la scena, ecco che qualcosa lo riporta indietro, come in un loop narrativo degno di “Dark” o di una ballata malinconica di De André. La luce c’è, eccome: ma è sempre oscurata da un’ombra, spesso chiamata infortunio.

Scalvini, un altro stop: il bicipite dice no

Appena il tempo di tornare in campo, ed è già tempo di fermarsi di nuovo. Giorgio Scalvini, talento cristallino dell’Atalanta e della Nazionale, ha rimediato un nuovo infortunio muscolare nel match contro la Lazio: una lesione al bicipite femorale sinistro che rischia di tenerlo fuori per circa tre settimane. Ironia della sorte, il problema è arrivato pochi minuti dopo il suo ingresso in campo nella ripresa. Una beffa, l’ennesima, in una stagione dove continuità è una parola rimasta solo nei progetti.

Giorgio Scalvini (Atalanta) Fantacalcio

Il peso del crociato e un Europeo sfumato

Ma questa è solo l’ultima tappa di un percorso costellato di ostacoli. La grande frattura è arrivata a giugno del 2024, con la rottura del legamento crociato del ginocchio che ha messo fine anzitempo alla sua stagione e, soprattutto, gli ha negato la vetrina dell’Europeo. Una competizione che avrebbe potuto rappresentare lo step successivo nella sua maturazione, soprattutto sotto gli occhi del nuovo ciclo azzurro. Invece, solo rieducazione, palestra e attesa.

🚨🇮🇹 Giorgio Scalvini (21) has suffered an injury to his left flexor. He will miss Atalanta's matches against Slavia Prague, Cremonese, Milan, Udinese and Marseille, reports @DiMarzio. 🏥

Scalvini has been suffering with injuries over the last few seasons. pic.twitter.com/I9Gdkd843Y

— EuroFoot (@eurofootcom) October 21, 2025

Talento puro, ma la crescita è in stand-by

Giorgio Scalvini resta uno dei profili più promettenti del calcio italiano: duttilità, intelligenza tattica, personalità da veterano. Eppure, la sua crescita sembra congelata da una sequenza sfiancante di problemi fisici che lo costringono a vivere da spettatore le tappe fondamentali della sua ascesa. Le convocazioni in Nazionale saltate, il posto da titolare a Bergamo continuamente da riconquistare, i minuti che diventano sempre troppo pochi. Il rischio è che il tempo, per uno così giovane, diventi paradossalmente un nemico (con Ahanor già pronto a prendersi la luce). Eppure, come nei grandi romanzi di formazione, ogni stop può diventare un nuovo inizio. Ma per Scalvini il tempo delle sliding doors sembra non finire mai.

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