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Il calcio dei grandi

Retegui, uno schiaffo all’Italia: l’oro d’Arabia che domina sull’ambizione. E ora Gattuso che fa?

L’attaccante ha scelto la strada del denaro e ha messo nel cassetto il sogno del calcio. Il ct della Nazionale dovrà fare una scelta

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Retegui, Italia, Atalanta

Se il denaro scorre veloce, tutte le porte si aprono e Retegui sembra abbia preso alla lettera Shakespeare. In Arabia l’Al Qadsiah lo ricoprirà d’oro con uno stipendio quadriennale da 16 milioni di euro più bonus. Una scelta che conferma come la Saudi League non sia più considerata come un’isola felice per la “pensione calcistica”, ma come una tappa nel momento migliore della carriera. La Serie A è pronta a salutare il capocannoniere, dopo appena un anno ad un buon livello con l’Atalanta. La Dea arricchirà le sue casse con circa 70 milioni sul conto della società. L’unico che sembra aver perso è il calcio e la sua vera ragione: competere per vincere.

Mateo Retegui

Mateo Retegui

Il videogioco Saudi League

La Saudi League è tra i top 5 campionati al mondo ha detto Cristiano Ronaldo. Ma la realtà è un’altra. In Arabia al momento c’è una squadra che emerge sulle altre, l’Al Hilal di Inzaghi, per il resto fanno fatica a reggere il confronto. A partire proprio dall’Al Nassr di CR7. Il calcio tra i ricchi stadi dei milionari non è entrato per cultura, ma sembra aver sfondato più una porta per necessità, per stare al passo con il resto del mondo. Non si respira fùtbol, non si gioca per le strade, non c’è tradizione. Ci potranno lavorare con un progetto che possa coltivare il talento in casa propria, facendo nascere qualche arabo bravo a palleggiare. Non è retorica, ma realtà. I magnate si stanno provando a comprare un videogioco, più che creare un gioco.

Le due strade del calcio: sogno o denaro?

Nel calcio come nella vita ci sono le filosofie di pensiero: chi gioca per competere e chi per arricchirsi, è una scelta. Se a 26 anni, dopo un solo anno da top, accetti l’offerta dall’Arabia vuol dire che fai parte della seconda categoria. È lecito, nessuna morale, ma che non si faccia passare per la normalità. Si sogna il calcio per conquistare la Champions League, giocare nel Real Madrid o nelle proprie squadre del cuore. Da piccoli non si ha la conoscenza del denaro. Certo quasi 20 milioni all’anno sono quasi impensabili da immaginare, ma c’è chi ha avuto la forza di proteggere il vero calcio. Dalle proteste di Kross al rifiuto di Mkhitaryan c’è ancora qualche speranza. “Amo il calcio per il gioco, non per i soldi” ha detto l’armeno. Anche perché già di base ne guadagnano tanti. Ma ad alcuni non bastano e preferiscono mettere nel cassetto il proprio sogno per cifre lunghissime che forse non spenderanno mai. E nella vicenda di Retegui a perderci sarà anche l’Italia.

Perde l’Italia, che farà Gattuso

Ad uscire a testa bassa è sicuramente la Serie A, che saluterà il proprio capocannoniere. Per l’Atalanta è una vittoria, visto che incasserà circa 70 milioni per un solo anno buono di Retegui, mentre Gattuso dovrà fare già una scelta importante. In passato gli azzurri sono stati quasi sempre intransigenti con i calciatori emigrati verso campionati minori solo per arricchirsi e l’ultimo esempio di Verratti va in questa direzione. Ma tutto può cambiare in base al ct e ora l’ex Milan dovrà decidere se continuare a puntare sull’italoargentino o se virare subito su altri calciatori che giocano in leghe più allenanti. La Nazionale non potrà permettersi errori, già la qualificazione al Mondiale è in salita e sbagliare la punta potrebbe essere cruciale.

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