Il calcio dei grandi
Pafundi, la Sampdoria per tornare a sognare: un 10 che ha studiato Maradona e ora cerca la rinascita
Nel giorno della dura contestazione dei tifosi al Ferraris, il talento classe 2006 segna il suo primo gol tra i professionisti e prova a rilanciarsi dopo gli anni difficili a Udine. Ora l’Under 21, poi chissà…

Nella Genova ferita da contestazioni e silenzi dirigenziali, dove il grido dei tifosi della Sampdoria rimbomba tra le mura del Ferraris più forte di qualsiasi coro, Simone Pafundi ha trovato il modo di farsi sentire: col suo primo gol tra i professionisti. In una giornata dove l’atmosfera era più da resa dei conti che da festa dello sport, il ragazzo che l’Italia aveva imparato a conoscere troppo presto – convocato da Mancini in Nazionale maggiore a soli 16 anni – ha finalmente scritto la prima riga concreta della sua storia da “grande”.
Contro il Pescara, nel 4-1 che ha dato ossigeno a una Sampdoria in apnea, Pafundi ha segnato e sorriso, regalando ai tifosi un lampo di futuro in un presente complicato. Ma per lui non è stato un esordio dorato: è arrivato a Genova in prestito, con il carico delle aspettative e il peso delle promesse non mantenute a Udine. E si è trovato subito dentro un clima assordante, dove la realtà del calcio professionistico non fa sconti a nessuno.
Un gol nel caos: il talento si fa spazio tra i fischi
Al minuto 64, quando Pafundi ha alzato la testa e calciato in porta per il suo primo gol tra i grandi, lo stadio era ancora scosso dalla protesta dei tifosi. Solo poche ore prima, fuori dal Ferraris, migliaia di sostenitori blucerchiati avevano sfilato pacificamente, ma duramente, contro una proprietà giudicata distante, silenziosa, assente. Eppure quel gol, facile e banale, ha acceso una scintilla.
A Udine, lo si è visto solo a sprazzi. Tanta panchina, pochissimi minuti. Convocato da Roberto Mancini quando ancora si parlava più dei suoi dribbling su YouTube che di prestazioni reali. Una scommessa che allora sembrava visionaria, ma che poi non ha trovato conferme. A Genova, la Samp gli ha dato campo (dopo l’esperienza a Losanna) e lui sta restituendo fiducia.
La speranza Baldini per il sogno
Nonostante le difficoltà nei club, con la maglia della Nazionale Pafundi non ha mai deluso. Ha attraversato tutta la trafila giovanile: Mondiale U20, Europeo U19, giocate, assist, spirito competitivo. Ora, con Baldini al timone dell’Under 21, può essere il momento dello step successivo. Quello del sogno, per parafrasare una delle farsi storiche dell’allenatore. E chi era abituato ad ascoltare le storie di Maradona sin da piccolo, grazie al padre tifoso del Napoli, sicuro non è una persona banale. Le qualità tecniche non si discutono: visione di gioco, dribbling corto, calcio pulito. Pafundi è quel tipo di giocatore che sembra avere sempre un’idea in più rispetto agli altri. Il ct lo sa, e la nuova gestione punta a dargli spazio non solo come alternativa, ma come potenziale protagonista.
L’Under 21 sarà la sua palestra, la Serie B il banco di prova. Perché se è vero che il talento è innato, è la continuità che fa la differenza. La sensazione è che, una volta superata questa soglia, Pafundi possa finalmente cominciare a costruire davvero la carriera che tutti si aspettavano da lui. Nulla è certo, ma ha tutto il tempo per disegnare una buona strada.
Simone Pafundi ⭐️
Hopefully he does things like this a lot this season, and then we’ll hopefully see him back in Serie A (starting consistently).
pic.twitter.com/AOqYuNuyAi— Italy Focus 🇮🇹 (@theitalyfocus) October 6, 2025
L’occhio dell’Udinese e la speranza di Gattuso
Il contratto che lo lega alla Samp è un prestito con diritto di riscatto a 5 milioni, cifra non facile per le attuali casse blucerchiate. L’Udinese, però, ha tenuto stretto un contro-riscatto a 6 milioni: un milione di differenza che dice molto. I friulani non vogliono lasciarlo andare del tutto. Lo osservano. Lo aspettano. O forse, stanno solo lasciando che maturi altrove.
Intanto, a Genova ha trovato un campo, un pubblico esigente e una realtà cruda. Un contesto che può o affossarti o farti crescere in fretta. Per ora, la risposta è quella giusta. In fondo, Pafundi non ha fretta, ma ha fame. E sa che il calcio, come nella miglior puntata di Ted Lasso, premia chi continua a credere, anche quando tutto intorno sembra dirti il contrario. Chissà, se a suon di prestazioni arriverà il momento di bussare alla porta di Rino Gattuso, oggi a capo di una Nazionale maggiore in cerca di volti nuovi. Il tempo dirà. Ma quel gol al Ferraris – nel frastuono di una protesta – ha già raccontato molto. Forse, l’inizio della vera storia di Simone Pafundi.
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