Ha lo sguardo fiero di Zoro di One Piecenella foto profilo Instagram, e un po’ di quella determinazione l’ha portata anche in campo. Ambidestro come il celebre spadaccino lo è con le sue tre katane, Assan Ouédraogo ha impugnato il suo destino nel modo più netto possibile: 102 secondi dopo il suo ingresso in campo, il classe 2006 ha segnato il suo primo gol con la Germania. Un lampo. Un biglietto da visita. Un talento che non vuole aspettare.
Ouédraogo, il gol più rapido per un debuttante dal 1954
Contro la Slovacchia è bastato toccare il primo pallone per riscrivere la storia: il 17enne ha impiegato appena 102 secondi per andare in rete, diventando il più giovane marcatore al debutto con la Germania dal 1954. All’epoca fu Klaus Stürmer — 19 anni e 68 giorni — a firmare un esordio memorabile; settant’anni dopo, il nuovo volto del calcio tedesco porta un cognome che gli appassionati italiani hanno già sentito. Qualcuno ricorderà infatti il suo nome accostato al Milan nel 2023. Non aveva ancora compiuto 18 anni, ma già figurava tra i prospetti più luminosi del panorama europeo. La scelta di carriera, però, è stata chiara: crescere a piccoli passi. Dallo Schalke al Lipsia, uno dei club più avanzati al mondo nella gestione dei talenti. Un passaggio naturale, ma non banale.
Lipsia, la palestra dei campioni: 10 milioni, un infortunio e la rinascita
Il Lipsia lo ha pagato 10 milioni, una cifra che conferma la fiducia ma che, inizialmente, sembrava un peso. La scorsa stagione Ouédraogo ha messo insieme appena 60 minuti complessivi, frenato da un infortunio arrivato in Champions League contro l’Inter e che lo ha tenuto fermo da novembre ad aprile. Una pausa forzata nel momento più delicato, quello in cui un giovane rischia di smarrire strada e certezze. Ma ora è cambiato tutto. L’allenatore del Lipsia lo ha lanciato come titolare e la risposta è stata immediata: 10 partite, 2 gol, 3 assist in Bundesliga. Nel sistema RB gioca mezzala, ma ha la libertà per orbitare tra le linee come un regista avanzato. In Nazionale, invece, ha esordito con la 9 sulle spalle, e da vero 9 ha segnato alla prima occasione in area. Nello stadio del Lipsia, come se il destino avesse voluto chiudere un cerchio. Forse, in Germania hanno trovato un altro talento su cui costruire il futuro.
Germania, una nuova generazione che cresce dal basso. E l’Italia?
Ouédraogo non è un caso isolato. La Germania sta portando avanti un rinnovamento silenzioso ma costante, che passa dai settori giovanili e dalle scelte coraggiose. L’ultimo ad essere lanciato è stato il giovane Karl del Bayern Monaco, ma la lista è lunga e destinata ad allargarsi ancora. Nonostante la nazionale tedesca negli ultimi anni non abbia confermato il suo peso nei grandi tornei, il lavoro fatto dal basso è evidente. E a differenza dell’Italia — che oggi può intravedere soprattutto il talento di Pio Esposito — i tedeschi possono contare su una batteria di giovani: l’infortunato Musiala, il gigante Woltemade, il metodista Pavlovic, il già affermato Wirtz. Una generazione che sta trovando spazio, coraggio e responsabilità. Ouédraogo è solo l’ultimo capitolo di una storia che la Germania ha ricominciato a scrivere. E se lo sguardo da Zoro del suo profilo Instagram è un indizio, forse è il caso di aspettarsi che il ragazzo continuerà a tagliare record e difese con la stessa sicurezza del suo esordio.