Il calcio dei grandi
Milan, valzer last minute per l’attaccante: da Hojlund a Vlahovic, e Gimenez…

Milan, lo slot attaccante è ancora libero
Il rebus della seconda punta di peso è ancora lontano da una soluzione concreta. Il Milan è alle prese con i ragionamenti sull’attacco dall’inizio del mercato, ma tra sondaggi e piste leggermente più calde, non ha ancora affondato il colpo decisivo. L’attendismo giocherà a favore dei rossoneri per far abbassare le pretese delle squadre coinvolte? E soprattutto, ne sarà valsa la pena considerando che l’inizio del campionato è ormai alle porte?
Milan, quanti nomi… e quanti dubbi
Quella strategia che sembrava essere applicabile soltanto in una situazione, è diventata un tratto distintivo dell’intero mercato. Il Milan ha giocato di attesa su tutti i fronti, arrivando però a pochi giorni dall’impegno con la Cremonese senza certezza in merito ad alcune dinamiche. Tra queste, la più impellente è quella che coinvolge uno strano valzer di attaccanti. Tanti i nomi accostati al “diavolo” nel corso dell’estate, ma nessuna trattativa arrivata alle battute finali. Così, a sei giorni dall’atto che aprirà il sipario sul campionato, Igli Tare si ritrova all’interno di vari tavoli, per cercare di sbloccare un impasse discretamente decisiva nell’economia delle gerarchie offensive di Allegri.
Le suggestioni meno probabili
Durante gli ultimi due mesi, sono stati citati dei nomi più freddi: a partire da Victor Boniface, attaccante strutturato e con grande presenza in area di rigore. I sondaggi eseguiti a luglio però, non hanno dato margine ai rossoneri, visto che lo stesso nigeriano ha confermato la sua ferma volontà di rimanere al Bayer Leverkusen. Un altro profilo attenzionato, anche se ancora a debita distanza, è quello di Nicolas Jackson: da tempo in uscita dal Chelsea, il senegalese sarebbe molto più adatto all’attacco della profondità, ma pecca spesso di mancanza di lucidità nei momenti decisivi e di poco killer instinct. Tare avrebbe incontrato l’agente del calciatore la scorsa settimana, ma non ci sarebbe ancora nulla di concreto sul tavolo.
I nomi che fanno alzare la temperatura
Passiamo invece ai due identikit più plausibili: Vlahovic è un chiodo fisso che ha accompagnato l’intera estate rossonera. In molti parlano di ottimo rapporto con Allegri (anche se, a conti fatti, è l’allenatore che lo ha devitalizzato maggiormente dal punto di vista realizzativo), ma i due ostacoli in questo caso sono l’onerosissimo ingaggio da 12 milioni e una Juventus che non apre al prestito con diritto di riscatto. Ed è per questo motivo che non stupisce l’accelerata decisa su Hojlund delle ultime settimane. Nel caso del danese, ci sarebbe l’ok da parte dello United al prestito con opzione per il riscatto, ma si dovrà trattare per le cifre: il Milan difficilmente andrà oltre i 40 milioni, mentre gli inglesi potrebbero fare resistenza ritenendo troppo basso il conguaglio economico.
Quattro profili diversi, e un Gimenez… di troppo?
I vari sondaggi eseguiti nel corso delle settimane evidenziano qualcosa che può accendere un campanello d’allarme in Via Aldo Rossi. Il Milan si muove alla ricerca di una punta, ma lo fa inserendo nel taccuino nomi molto distanti tra loro, per caratteristiche e modo interpretare il ruolo. Jackson è infatti un attaccante più mobile, che non dà punti di riferimenti e si nutre dell’attacco allo spazio. Le controindicazioni principali? Il suo temperamento, che spesso lo fa uscire dall’orbita della partita e una vena realizzativa sicuramente inferiore rispetto a quella di Gimenez. Soltanto 13 centri per il senegalese alla seconda stagione nel Chelsea, media di 1 rete ogni 192 minuti giocati; dall’altra parte, il messicano risponde con 18 timbri tra Milan e Feyenoord, 1 gol ogni 108 giri di lancette.
Ed è un confronto impari anche con gli altri tre: Hojlund batte un colpo ogni 332 minuti nel 24/25 (10 gol totali); Boniface ha segnato 11 reti, in un’annata scandita dalle noie fisiche e da 1 timbro ogni 126 minuti. Infine, Vlahovic con 17 gol in 2697 minuti giocati (media di 1 squillo ogni 158 giri d’orologio). Insomma, siamo nel contesto di un Milan che ricerca da altri qualcosa che Gimenez ha dimostrato di saper fare meglio, nonostante sei mesi difficili e con pochi acuti. A questo punto, ci si chiede quale sia la dimensione a cui dovrà abituarsi il classe 2001: riserva di lusso o titolare del ruolo in mancanza di alternative? Solo le ultime fiammate del mercato estivo ci daranno una risposta.
Luca Ottaviano
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