Il calcio dei grandi
Maresca, The Italian Job! Come ha ricostruito il Chelsea: i principi dei Blues
L’allenatore italiano al suo primo anno al Chelsea ha ridato subito identità e coraggio al club: i punti cardine della rinascita

Il Chelsea continua a stupire al Mondiale per Club: il lavoro di Maresca
Qualità, identità ed equilibrio, Maresca ha riportato il Chelsea nel mondo reale. Il tecnico italiano ha trasformato le figurine in uomini e ha dato un senso agli investimenti della società, che spesso non ha seguito un filo logico nel calciomercato. Serviva una guida ed è arrivata. Trasporto e passione, l’allenatore si è integrato nel pianeta Blues e ha ricevuto la fiducia da parte di tutti. E farlo in un gruppo così numeroso non era semplice e scontato, viste le precedenti stagioni deludenti. Gli inglesi hanno conquistato l’accesso alla Champions League, hanno vinto la Conference e ora al Mondiale per Club si stanno ritagliando un ruolo importante.

Maresca Chelsea
The Italian Job, Maresca ricostruisce il Chelsea
Premessa importante: non parliamo di criminali a Venezia. Ma l’ingegno e la strategia dello staff di Maresca è la stessa degli uomini di John Bridger e Charlie Crocker. L’allenatore italiano ha portato la sua filosofia a Londra senza peccare di integralismo. Ha studiato sotto l’ala di Guardiola, ne ha assorbito i principi, ma poi ha sempre modellato le sue squadre a sua immagine. Lo ha fatto al Leicester e ora anche con il Chelsea. E forse qualcuno a Parma ora lo starà rimpiangendo, la pazienza non è una grande virtù italiana. In Inghilterra ha avuto il modo di evolversi in modo libero. E ora ha modellato anche i Blues, partendo da principi importanti e da una comunicazione chiara per cercare di eliminare il caos che aleggiava a Stamford Bridge. Senza fare il protagonista. “Silenziosamente costruire“, diceva Nicolò Fabi. Maresca lo ha preso alla lettera.
L’importanza di Caicedo e il jolly Enzo Fernandez
Sarebbe troppo semplice puntare i riflettori sul solito Palmer, ormai non fa più notizia. Cole è il fenomeno della rosa messo al centro di un contesto equilibrato. E Maresca ha ridato stabilità alla squadra, ridando fiducia a Caicedo. L’ecuadoregno l’aveva persa dopo una stagione tra alti e bassi e un cartellino pesante. Il tecnico italiano lo ha piazzato in mezzo al campo e non lo ha più tolto. 38 partite su 38 in Premier League e tanto lavoro per i compagni di squadra: costruisce, attacca, pressa e copre. E la diga in mezzo al campo diventa ancora più robusta quando al suo fianco c’è il giovane Lavia. Qualità e sostanza e l’acquisto di Essugo segue proprio questa strada. E a beneficiarne è anche Enzo Fernandez, libero di muoversi sulla trequarti per associarsi agli attaccanti. Risultato? Nove gol e sedici assist e ancora la stagione non è finita.
La partita infinita la sblocca Nkunku con il gol ai supplementari che porta in vantaggio il Chelsea e apre la goleada inglese ⚽#BenficaChelsea #FIFACWC #DAZN pic.twitter.com/pXDKHCoVoD
— DAZN Italia (@DAZN_IT) June 29, 2025
Il nuovo bomber, Maresca studia Delap
Forse vi ricorderete il padre Rory, batteva delle rimesse laterali talmente lunghe da diventare un’arma a favore. E di assist così in Premier League ne ha fatti molti. Il figlio Liam preferisce fare gol. Da giovanissimo – ancora minorenne – riuscì a colpire anche Pep Guardiola al Manchester City. Il tecnico spagnolo gli concesse l’esordio in EFL Cup, e lui lo ripagò immediatamente con un gol, guadagnandosi per un po’ un posto tra i grandi della prima squadra. Ma come spesso accade nei top club, lo spazio non basta per tutti. Un destino simile a quello di Cole Palmer: strade che si dividono, prestiti a raffica, fino al trasferimento definitivo all’Ipswich Town.
Nella contea di Suffolk si è messo in mostra e poi è arrivata la chiamata del Chelsea. Maresca lo ha studiato. Aveva bisogno di un attaccante più completo di Jackson, molto forte sulla profondità. L’inglese garantisce un lavoro da boa, si associa con le ali e può alternare diverse giocate durante la partita. Ancora deve integrarsi bene nella rosa, ma ha già fatto un gol al Mondiale per Club. E con giocatori come Pedro Neto e il resto della trequarti sicuramente sarà più semplice fare gol. E il mister azzurro spera di vederne tanti per provare ad alzare un’altra titolo nella sua prima stagione alla guida di una big.
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