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Il calcio dei grandi

Mamelodi Sundowns: la lotta al razzismo, Ribeiro show e le figure Stoickov-Neeskens

Il Mamelodi Sundowns sta colpendo tutti grazie alla loro passione per il calcio: i segreti e la storia del club

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Mamelodi Sundowns

Mamelodi Sundowns, chi è la squadra che sta impressionando al Mondiale per Club

Tra le rive del fiume Apies e i piedi dei monti Magaliesberg batte forte anche il calcio. Dove ci troviamo? Nella capitale amministrativa del Sudafrica, Pretoria, dove il Mamelodi Sundowns si è presa il suo spazio. Non è una squadra che ha una storia centennale, ma al Mondiale per Club sta convincendo tutti con il suo fascino. Un club fondato nel 1960 da un gruppo di giovani fra cui Frank “ABC” Motsepe, Roy Fischer, Ingle Singh e Bernard Hartze. Nella città accademica e centro di ricerca, era necessario approfondire anche il tema calcio. Lo hanno fatto con passione e negli anni sono passati da quelle parti anche figure di spicco come Stoickov e Neeskens, due tra gli allenatori degli ultimi 15 anni.

Mamelodi Sundowns e il muro del razzismo abbattuto

Il calcio va oltre a un semplice pallone che rotola e va in rete. Tocca tanti argomenti di attualità ed è impossibile isolarsi dal mondo che lo circonda. Nel 1985 il calcio in Sudafrica fu il primo sport ad abbattere le barriere del razzismo: fu costituita la National Soccer League, che raggruppava le più importanti squadre della nazione. E anche il Mamelodi fu precursore di uno sport sempre più aperto a tutti. Sono attivamente impegnati nella lotta contro le discriminazioni, sia all’interno che all’esterno del campo di gioco. La squadra utilizza la propria piattaforma per sensibilizzare e promuovere l’uguaglianza, collaborando con organizzazioni e iniziative che combattono la discriminazione.

Mamelodi Sundowns

Il fùtbol alla sudamericana: i “brasiliani” di Pretoria

Vivono il fùtbol alla sudamericana, in modo passionale e viscerale e anche al Mondiale per Club ne stiamo avendo alcune testimonianze tra trenini ed esultanze stravaganti e i tifosi in festa. Un popolo sorridente e che vive il pallone con gioia. Li chiamano “I brasiliani” e ci sarà pure un motivo, oltre ai colori delle maglie molte simili a quelli della Selecao. E a proposito di verdeoro, a prendersi la scena nelle ultime ore ci ha pensato una piccola “trottola” di Santa Helena.

Lucas Ribeiro, il fenomeno di Santa Helena

Se prendiamo in mano la rosa del Mamelodi Sundowns, facciamo fatica a riconoscere i giocatori. Ma tra la lista spicca un nome diverso dagli altri: Lucas Ribeiro. Seconda punta brasiliana, classe 1998 e un’aura simile a quella dei predestinati che giocavano per strada. Dopo i primi palleggi in patria ha provato a trovare un po’ di fortuna in Francia al Valenciennes, ma non è andata nel migliore dei modi. In Belgio ha continuato a provarci con club di seconda fascia. Poi ha deciso di cambiare totalmente vita, addio all’Europa e destinazione sudafrica. Al Mamelodi è il leader tecnico, capace di tirare fuori giocate che lo riportano alla sua infanzia. Come il gol contro il Borussia Dortmund, dove ha saltato una serie di avversari prima di depositare il pallone in rete. Hanno esultato tutti come se fosse stato una “Barillete cosmico 2.0” e non è di certo la sconfitta contro i tedeschi che li farà smettere di cantare. Da Pretoria a Cincinnati, un sogno ad occhi aperti.

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