Il calcio dei grandi
Kairat Almaty in Champions: il volo infinito, il ragazzo d’oro prenotato dal Chelsea e la storia
La squadra kazaka del Kairat Almaty ha scritto la storia in Champions League: il nuovo record a est e la crescita del movimento

Sulla mappa del calcio europeo, un punto lontanissimo si è acceso con una luce mai vista prima: quello del Kairat Almaty. Il club kazako ha scritto una pagina da favola, centrando l’approdo alla fase a gironi della Champions League per la prima volta nella storia della propria avventura continentale. Due pareggi senza gol contro il Celtic hanno scritto il destino: nulla da fare nei 210 minuti tra andata e ritorno, e tutto deciso dagli undici metri. A brillare è stato il portiere Temirlan Anarbekov, ventunenne, autentico eroe di serata con tre parate decisive nei rigori. La qualificazione del Kairat vuol dire molto più di uno spot clamoroso: è la consacrazione del calcio kazako, capace di ripetere l’impresa già firmata dall’Astana nel 2015/16.
Kairat Almaty, un’impresa costruita da lontano
Il cammino del Kairat è stato un capolavoro di resistenza e determinazione: la scalata è passata da livelli “minori” — superando Olimpija Ljubljana, KuPS e Slovan Bratislava tra preliminari e play-off — fino al trionfo contro il Celtic, una delle squadre più gloriose del Vecchio Continente. L’impresa assume toni epici se si pensa alla città di Almaty, collocata a più di 1.500 km a est dalla linea che tradizionalmente delimita il calcio europeo — un simbolo concreto dell’espansione del gioco più bello tra Asia e Occidente.
Il ragazzo d’oro: Dastan Satpayev, un talento che piace al Chelsea
Nel cuore di questa favola c’è anche Dastan Satpayev, 17enne promessa esplosa nei campionati giovanili, pronto a fare il grande salto. Il Chelsea ha prenotato il suo talento, con un accordo da oltre 4 milioni di euro — una cifra record per la realtà calcistica kazaka. Un segnale che dimostra quanto il calcio stia crescendo anche nelle piccole zone dell’Asia. Il piccolo bomber ha già parlato al mondo con un record personale: il più giovane marcatore di sempre nelle qualificazioni Champions (16 anni e 10 mesi), un exploit che non è passato inosservato. E ora è pronto a mettersi in mostra contro le big d’Europa.
Le mele, il volo infinito e un sogno diventato realtà
Questa qualificazione non è solo un traguardo: è un’impresa storica. Il Kairat Almaty si unisce al grande calcio che conta, e il sorteggio dei gironi di Monaco (in programma giovedì) segnerà l’ingresso ufficiale nella dimensione europea. Qualora un club italiano dovesse pescarla ai sorteggi andrebbe a compiere la trasferta più lunga della storia, con ben nove ore e mezza di volo. Quasi vicino alla Cina. Anche questa una magia dello sport, una storia da raccontare, come quella della loro terra. Almaty, in lingua kazaka, significa “luogo delle mele”. Il suo nome antico, Alma-Ata, si traduce addirittura con “Padre delle mele”. Una definizione che non è solo poetica, ma affonda le radici in leggende e scienza.
🚨 Champions League football will be played in the middle of Asia!
🇰🇿 Kairat from Almaty secured the Champions League spot by eliminating Celtic on penalties! pic.twitter.com/k3LhOXLNFI
— Football Rankings (@FootRankings) August 26, 2025
Secondo i racconti tramandati tra le montagne del Tien Shan — la maestosa catena che separa l’Asia centrale da quella orientale — furono gli spiriti dei monti a donare agli uomini le mele, simbolo di abbondanza e fortuna. Proprio qui cresce la Malus sieversii, una varietà di melo selvatico che gli studiosi considerano l’antenato di tutte le mele coltivate nel mondo. Un frutto che risale ad almeno seimila anni fa, portato lontano dalle carovane lungo la Via della Seta: verso l’Est, fino alla Cina, e verso l’Ovest, fino all’Europa. Un viaggio millenario che trasforma una semplice mela in un pezzo di storia globale. E, in fondo, anche questa è una piccola fiaba — come quella che sta vivendo oggi il Kairat Almaty.
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