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Juve, quando il 9 non era un problema: da Vialli a Vlahovic, amore e risoluzione

La Juve ha ricordato Vialli nel giorno del suo compleanno. Da Gianluca al caso Vlahovic le cose sono cambiate: il nuovo rapporto col 9

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Vlahovic Vialli Juve

Gianluca non si commemora, si festeggia, la Juve ha ricordato così Vialli nel giorno del suo compleanno. Avrebbe compiuto oggi 61 anni, ma resta sempre nella memoria dei bianconeri e tutti gli amanti del calcio. “Le persone non dimenticheranno mai e poi mai come le hai fatte sentire” – con questa descrizione il club ha dedicato un bel pensiero a chi ha fatto la storia con la maglia bianconera. Il passato che si incrocia ancora con il presente. Dedizione ed emozione di un vero numero 9. E ora la situazione a Torino sembra ribaltata.

 

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Juve e il caso Devet: non ci sono più i Vialli

Vialli alla Juve ha vinto tutto, ha indossato la fascia da capitano e ha rappresentato i colori in giro per il mondo con umiltà e rispetto. Era noto per il suo carattere positivo e la sua capacità di creare unione nel gruppo. Mai problemi o parole fuori posto ma sempre risposte sul campo, è stato un giocatore amato e rispettato, sia per le sue qualità tecniche che per il suo carisma. Una guida. L’opposto rispetto alle ultime notizie di calciomercato arrivate da Torino, con il rapporto tra Vlahovic e la Vecchia Signora che si sta sempre più incrinando con messaggi in codice da parte di Dusan e il famoso Devet (9 in serbe) per difendere il suo ruolo dopo l’acquisto di David. Ma è presto diventata un’arma a doppio taglio, con i tifosi che non hanno digerito questa ulteriore presa di posizione.

Vlahovic come “Frosinone” di Calcutta

Sui social c’è un meme che gira molto tra i giovani, con i video di vecchie giocate di alcuni calciatori e in sottofondo “Frosinone” di Calcutta e la frase “Ti chiedo scusa se non è lo stesso di tanti anni fa”. Con Vlahovic calza a pennello. Dall’esordio con gol contro il Villarreal in Champions League agli errori a porta vuota contro Cagliari e Parma. Un’involuzione figlia del carattere del serbo: un calciatore umorale che può incidere o meno in base al contesto. In bianconero ha alternato partite di onnipotenza come contro il Lipsia e tante altre dove ha avuto difficolta anche a gestire il pallone. Un rapporto conflittuale con sé stesso e l’ambiente (come le famose esultanze di protesa) che ha portato a un punto di rottura.

Dall’amore alla risoluzione

Vlahovic alla Juve è stato accolto con amore e passione, come il numero nove capace di risolvere i problemi e colmare finalmente il buco lasciato dal post Higuain e Mandzukic, senza contare Ronaldo. Ma l’amore dei tifosi piano piano si è trasformato in rassegnazione e poca pazienza. La Vecchia Signora non vince lo scudetto da ormai cinque anni e non lottare per il titolo dalle parti di Torino non è contemplato. Un’esigenza dell’ambiente che poi si è riflessa anche sulla squadra e i calciatori di poco carisma e personalità non sono riusciti a gestirla. Dusan ha realizzato anche gol importanti come in finale di Coppa Italia, ma non ha mai avuto costanza. Un battito cardiaco impazzito di emozioni. E negli ultimi mesi il suo sorriso si è completamente rivolto verso il basso.

La Juve ha le idee chiare e vuole privarsi del suo pesante stipendio e viste le difficoltà nel cederlo e la poca apertura da parte del serbo, la società starebbe pensando di proporre anche la risoluzione del contratto, come riportato da Sky Sport. In questo modo i bianconeri non ricaverebbero nulla però dal suo addio, ma è la stessa situazione che potrebbe riproporsi il  prossimo anno in caso di mancata cessione, visto il contratto che va in scadenza nel 2026. La storia d’amore (mai sbocciato), potrebbe allora concludersi così. Con un divorzio amaro.

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