Il calcio dei grandi
Juve, da Koop a Vlahovic: la pressione delle cifre d’oro. David è la “vecchia” strada che funziona
La Juve con l’acquisto di David è ritornata a seguire il calciomercato in stile Marotta: le cifre d’oro hanno pesato e Comolli cerca equilibrio

La Juve negli ultimi anni è sembrata gestita da Jordan Belfort di The Wolf of Wall Street: un giovane broker pronto a sperperare denaro senza rifletterci troppo. La Vecchia Signora non li ha spesi in vizi come il giovane Di Caprio, ma li ha messi sul mercato, commettendo una serie di errori che ha generato un effetto domino. I bianconeri hanno una grande forza alle spalle, la famiglia Elkann, che di certo non si tira indietro quando c’è da aiutare il club. Ma il problema è derivato poi da chi ha avuto in mano il conto. Dal post Cristiano Ronaldo, la dirigenza ha provato a rialzarsi a tutti i costi, in tutti i sensi, spesso peccato di pazienza e provando dei colpi che hanno fatto cilecca.
Juve: il mercato e la legge di Murphy
“Se qualcosa può andar male, lo farà“. È un principio ironico e pessimistico che suggerisce che le cose tendono a peggiorare quando meno ce lo si aspetta o quando si stanno facendo dei tentativi per evitarlo. E la Legge di Murphy ha colpito anche il calciomercato della Juve. La dirigenza ha cambiato visione ed è passata dai colpi lungimiranti al tutto e subito. Lo stato d’animo che sta influenzando anche i tifosi, che vogliono ritornare a lottare per lo scudetto e sperano di ripresentarsi in palcoscenici importanti. Senza strappare troppe pagine dal calendario, gli acquisti più onerosi della passata stagione hanno steccato: Koopmeiners e Douglas Luiz. E se si vuole aggiungere anche l’acquisto di Vlahovic, solo per loro tre la Juve ha messo sul piatto circa 186 milioni di euro (anche se la parte cash per il brasiliano è stata ridotta dalle cessioni di Barrenechea e Iling). Poco meno di 200 milioni, senza contare i ricchi stipendi, per calciatori che non hanno saputo dare molto alla squadra. Le ultime pedine dell’effetto domino delle scelte sbagliate fatte negli anni.

Koopmeiners, Vlahovic, Nico Gonzalez (Juventus)
Juve, quanto pesa una cifra d’oro?
Non andremo a fare studi economici, ma ci limiteremo alla “psicologia del denaro“. Quando sai di valere tanto, provi a fare tante. C’è chi riesce a gestire questo meccanismo inconscio e c’è invece chi non regge la pressione. E quello che è successo alla Juve segue di più questa seconda strada. I calciatori non hanno ripagato le aspettative e nella gestione della Vecchia Signora si sono generate tante scelte quasi obbligate, con calciatori schierati per non fare svalutare troppo il loro prezzo ed evitare minusvalenze. Comolli ora ha preso in mano il club e ha deciso di portare la sua filosofia: acquisti mirati e intelligenti. E il primo vero rinforzo per la prossima stagione seguire proprio questa direzione.
Jonathan David’s most important characteristic is… consistency pic.twitter.com/KK1pKtPDXQ
— Juve’s War (@JuventusWar) July 3, 2025
David e il ritorno al “vecchio” che funziona
La Juve di Marotta ha saputo ripulirsi dal fango delle brutte annate con acquisti intelligenti e lo scettro per l’arrivo di Pogba a parametro zero al dirigente, ora all’Inter, non glielo toglierà nessuno. E di acquisti funzionali ne sono stati fatti tanti in quegli anni, come Tevez a pochi spicci, mentre nel calciomercato odierno sfiorerebbe le tre cifre. Il club ha saputo aspettare e cogliere l’attimo. Con David la dirigenza ha fatto lo stesso, anche se dovrà versare 12.5 milioni di oneri agli agenti (dilazionati in tre anni). Ma ha saputo finalizzare un’operazione per un calciatore che vale molto di più. E avrà tutto il tempo di dimostrarlo in campo. E sicuramente senza pressioni. Non solo perché lo soprannominano Iceman, ma anche perché non ha un cartellino d’oro sulle spalle. Può solo fare bene. Si respira serenità, quello che serve all’ambiente per ritornare grandi.
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