Il calcio dei grandi
Joao Mario-Juve, i tifosi del Porto fanno festa: un avviso a Tudor e il paragone con Alberto Costa
I bianconeri e i portoghesi hanno raggiunto l’accordo per lo scambio tra i calciatori: i motivi, le statistiche e le cifre

La Juventus continua a muoversi sul mercato e lo fa tornando a una logica vecchia quanto il calcio stesso: quella dello scambio. Dopo aver messo in vetrina Alberto Costa al Mondiale per Club – un torneo che ne ha esaltato le qualità dinamiche ma anche i limiti strutturali – i bianconeri hanno deciso di monetizzare (poco) l’onda di visibilità puntando su un’operazione in stile “vecchia scuola”. Tradotto: Joao Mario del Porto più un conguaglio di 4 milioni per il giovane 2003. Uno scambio che fa discutere, ma che i numeri e i contesti aiutano a spiegare.
Perché la Juve ha scambiato Alberto Costa con Joao Mario
Arrivato pochi mesi fa con grandi aspettative, Alberto Costa in poco meno di sei mesi ha mostrato pochi lampi di qualità, specialmente in fase di spinta. Le sue performance al Mondiale per Club avevano fatto sperare in una conferma, ma la Juventus ha deciso di sfruttare il momento per ottenere il massimo valore e trovare una piccola plusvalenza. La Vecchia Signora infatti è pronta a cedere il calciatore per 16 milioni e a prendere il terzino del Porto per 12, come riportato da Sky Sport. Ma cosa dicono i dati? Il radar comparativo tra i due giocatori rivela molto: Costa eccelle nei duelli difensivi (ottimo percentile nei Tackles Won, Carries into Final 3rd e Aerials Won %), ma paga dazio su tutto ciò che riguarda la gestione del pallone e la costruzione, dove Joao Mario è nettamente superiore. In particolare, l’ex Porto fa meglio in:
- Assist (percentile top),
- Progressive Passes Received,
- Accurate Passes,
- Crosses.
Numeri alla mano, il 2003 ha un profilo più da esterno da pressione alta e recupero palla; mentre il suo connazionale è invece un terzino che costruisce e ragiona, anche perché il Porto è una squadra che tiene il pallone, soprattutto nel proprio campionato. Un upgrade? Sicuramente nel puntare l’uomo e creare passaggi pericolosi nell’ultimo quarto di campo. Dipende da cosa cerca la Juve, che sta lavorando anche per Molina dell’Atletico Madrid per alzare il livello sulla destra.

Alberto Costa, Joao Mario
Joao Mario-Juve, i tifosi del Porto festeggiano
Classe 2000, Joao Mario è cresciuto nel vivaio del Porto e ha già un curriculum importante. Nonostante la giovane età, ha collezionato presenze in Champions League e nel massimo campionato portoghese, dove si è affermato come un buon esterno difensivo. Dopo l’addio di Conceicao si è però un po’ perso e non è riuscito a mantenere alto il livello. E vari tifosi del Porto nei loro forum hanno espresso un’idea abbastanza chiara su di lui: “Così fragile, così debole”, “Mi sento in imbarazzo ogni volta che indossa la nostra maglia”, “Senza intelligenza, senza fisico, senza nulla, un fiasco che non è all’altezza neanche in panchina”. Si sa, spesso i tifosi ragionano di pancia e magari alla Juve, il portoghese potrà essere più funzionale. Ma Tudor è avvisato.
La strategia bianconera: esperienza e rotazioni in vista
L’arrivo di Joao Mario non chiude le porte a ulteriori operazioni. La Juventus sta ancora lavorando per chiudere il colpo Molina, che rappresenterebbe il titolare designato sulla fascia destra. In questo scenario, il portoghese diventerebbe un’alternativa utile in fasi di gioco differenti. Un profilo affidabile, ma che di certo non risolve le partite. Chi ci guadagnerà da questo scambio? L’unico giudice sarà come sempre il campo e Comolli spera di mettere a tacere le tante lamentele.
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