Il calcio dei grandi
Irlanda del Nord, sognando Best: i giovani di O’Neill guidati dalla stella Bradley
I giovani talenti in crescita guidano la nazionale verso i playoff mondiali contro l’Italia: dalla stellina del Liverpool al jolly del Sunderland
Nelle verdi colline e nei vicoli di Belfast, dove la storia e la cultura popolare si mescolano tra murales politici e pub animati, il calcio continua a essere una religione. Qui, tra i racconti delle vecchie glorie e i cori delle tifoserie locali, sta nascendo una nuova generazione di talenti che vuole lasciare il segno. Forse mai nessuno sarà George Best, il mito che fece sognare il mondo intero con la sua classe cristallina, ma oggi l’Irlanda del Nord guarda avanti, puntando sui giovani per costruire un futuro solido e competitivo. Con un’età media di 25 anni, la squadra di Steve O’Neill si prepara alla semifinale dei playoff mondiali contro l’Italia, pronta a dimostrare che il talento fresco può fare la differenza.
Bradley, l’astro nascente che sfida i giganti
Se Best era il genio ribelle capace di inventare magie da solo, Conor Bradley rappresenta il talento moderno: disciplina, tecnica e personalità. Il terzino destro del Liverpool, classe 2003, ha già affrontato sfide di altissimo livello, come l’ultima partita di Champions League in cui ha tenuto a bada Vinicius. Per un giovane ancora alle prime esperienze europee, è stato un vero esame superato con lode. In nazionale, O’Neill lo utilizza anche a centrocampo, sfruttando la sua qualità tecnica per dare fluidità e dinamismo alla squadra. Bradley è la conferma che il lavoro con i giovani in Irlanda del Nord non è più un’idea: è una realtà concreta.
Conor Bradley 😤 pic.twitter.com/rjKfkGEWWS
— Liverpool FC (@LFC) November 5, 2025
Hume, il polivalente che dà sicurezza alla difesa
La forza dell’Irlanda del Nord non risiede solo negli attaccanti. Nel girone di qualificazione, la squadra ha mostrato una solidità difensiva notevole, perdendo di misura contro Germania e Slovacchia e giocandosi le proprie carte fino all’ultimo minuto. A guidare questa retroguardia moderna c’è Hume, classe 2002 del Sunderland, sorpresa della Premier League. Polivalente, rapido di pensiero e abituato a fronteggiare attaccanti di alto livello ogni settimana in Premier League, Hume è il jolly difensivo che offre stabilità e sicurezza. Un giovane difensore che incarna perfettamente la mentalità nordirlandese: organizzata, resiliente e pronta a lottare fino all’ultimo.
Price, l’ala del West Bromwich: fantasia e imprevedibilità
E se la difesa regge, l’attacco non è da meno. L’ala offensiva classe 2003 del West Bromwich, Price, sta lasciando il segno in Championship, con cinque gol e due assist già messi a segno. Contro la Germania nel girone di qualificazione, ha dimostrato di avere coraggio e fantasia, imprimendo il suo marchio sulla partita. È l’elemento che aggiunge imprevedibilità, estro e creatività a una squadra che sta imparando a mixare concretezza e spettacolo. Giovani, intraprendenti, tecnici: il futuro dell’Irlanda del Nord passa anche dai loro piedi.
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