Il calcio dei grandi
Inter U23, progetto e ambizioni: la scelta di Vecchi, i primi colpi, lo stadio e la “linea Juve”
Nasce anche la seconda squadra nerazzurra, che si va ad aggiungere ai bianconeri, all’Atalanta e al Milan (retrocesso in Serie D)

“I giovani non sanno quanto valgono. Devono solo avere l’occasione giusta per dimostrarlo” Con questa filosofia — che riecheggia tanto una battuta da film quanto la missione di un grande club — l’Inter inaugura ufficialmente la sua seconda squadra: l’Inter U23, pronta a debuttare nel campionato di Serie C. A guidare il nuovo progetto sarà Stefano Vecchi, un nome che per i tifosi nerazzurri evoca ottimi ricordi: tecnico competente, già alla guida della Primavera dell’Inter tra il 2014 e il 2018, ha vinto tutto a livello giovanile e ha forgiato talenti oggi affermati in Serie A e non solo. La scelta della società è chiara: affidare la crescita dei futuri campioni a chi ne conosce il DNA.

Stefano Vecchi
L’U-Power Stadium sarà casa Inter: una cornice da Serie A
Mentre le seconde squadre di Juventus, Milan e Atalanta giocano in stadi più piccoli e decentrati, l’Inter ha deciso di puntare in alto: le partite casalinghe si giocheranno all’U-Power Stadium di Monza, impianto moderno e da categoria superiore. Una scelta ambiziosa, coerente con la volontà di dare sin da subito al progetto un respiro professionale e di alto livello.
Sulla scia della Juventus Next Gen
L’Inter non inventa nulla, ma prende spunto da chi ha già tracciato la strada: la Juventus Next Gen è oggi un esempio virtuoso di come la Serie C possa diventare un serbatoio di talenti pronti per la prima squadra o, in alternativa, da valorizzare sul mercato. Basti pensare a Kenan Yildiz, esploso nel progetto U23 bianconero e oggi patrimonio tecnico ed economico del club. Il modello bianconero ha permesso di creare una filiera continua tra giovanili e prima squadra, evitando il salto nel vuoto post-Primavera. Un passaggio fondamentale che l’Inter ora vuole replicare: offrire ai giovani un ambiente competitivo, dove crescere affrontando squadre esperte, piazze calde e un calcio più pronto e simile alla Serie A.
Una risposta anche al mercato: Inter, futuro al centro
Il progetto U23 si inserisce in una linea di pensiero più ampia: ringiovanire la rosa e rendere il club sempre più sostenibile. Nella scorsa stagione l’Inter ha avuto una delle età medie più alte della Serie A; oggi, con un mercato orientato su giovani come Pio Esposito o Bonny, e con un settore scouting attento, la società nerazzurra vuole affiancare all’esperienza una nuova linfa.
La differenza tra la Primavera e la Serie C è molta. Il nuovo campionato metterà i giovani nerazzurri davanti a sfide reali, tra campi difficili, avversari smaliziati e la pressione del risultato. Sarà un vero banco di prova, un ponte che può portare — se attraversato con coraggio — al sogno di San Siro. In questo senso, Vecchi è la figura perfetta: conosce l’ambiente, i ragazzi e le insidie di un campionato che non perdona. Ma sa anche come tirar fuori il meglio dai giovani: “Non sono i titoli che fanno gli uomini, ma le prove che superano”, diceva Nicolai Lilin. La Serie C sarà proprio questo: una lunga serie di prove da superare.
Un investimento sul talento (e sull’identità)
Il progetto Inter U23 è anche un investimento sull’identità del club. Un modo per non perdere di vista le proprie radici, per far crescere giocatori che non solo indossano la maglia, ma che la sentono propria. Perché formare un talento non significa solo allenarne il fisico e la tecnica, ma anche trasmettergli valori. “I giovani sono il futuro. Ma devono essere guidati nel presente.” E con Vecchi alla guida, l’Inter ha messo la barra dritta verso il domani. Ma il pericolo di perdere di vista i ragazzi è alto e i nerazzurri non devono cadere nello stesso errore dei cugini milanisti. Il campionato è difficile e i ragazzi vanno seguiti e accompagnati.
Un nuovo viaggio ha inizio ✨
Vi presentiamo l'Inter U23 🖤💙#ForzaInter #InterU23— Inter ⭐⭐ (@Inter) July 24, 2025
I primi colpi per l’Inter U23
Per costruire una rosa competitiva in vista del debutto in Serie C e, al tempo stesso, colmare alcune partenze importanti, l’Inter U23 si sta muovendo con decisione sul mercato. L’obiettivo è chiaro: inserire profili mirati che possano crescere sotto la guida di Stefano Vecchi e affrontare con personalità un campionato complesso e formativo. uno dei primi tasselli è Mattia Marello, terzino sinistro classe 2008 prelevato dall’Udinese per 800mila euro più bonus, con una cifra complessiva che potrebbe salire fino a 3 milioni. Un investimento significativo, confermato anche dalla clausola del 20% sulla futura rivendita riconosciuta al club friulano, segnale di quanto il ragazzo — che si ispira a Theo Hernandez — fosse considerato centrale nel progetto bianconero.
Ma Marello è solo uno dei tanti volti nuovi. Dalla Polonia arriva Patryk Mackiewicz, difensore centrale del 2008 dal fisico imponente (192 cm) acquistato dal Polonia Varsavia. Dal Bodø/Glimt, invece, sono in arrivo due talenti scandinavi: Jonas Dahlberg Strand, attaccante classe 2008, e Matheo André Arntzen, centrocampista del 2009. Giovani internazionali, futuribili, ma pronti a mettersi in gioco subito. Per dare equilibrio e leadership al gruppo, la società ha deciso di affiancare ai baby talenti anche un giocatore esperto: si tratta di Giuseppe Prestia, difensore centrale classe 1993 in arrivo dal Cesena, che porterà solidità e conoscenza della categoria.
Infine, secondo quanto riportato da Sky Sport, l’Inter sarebbe vicina anche all’acquisto di David Stückler, classe 2004 di proprietà della Cremonese, ma protagonista nell’ultima stagione con la Giana Erminio, dove ha messo a segno 16 gol in Serie C. Un profilo già pronto per fare la differenza nel nuovo attacco nerazzurro. L’Inter U23, insomma, prende forma giorno dopo giorno: un mix sapiente di prospetti internazionali, talenti italiani e giocatori navigati, per un progetto che guarda al futuro con concretezza e ambizione.
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