Seguici su

Il calcio dei grandi

ArRIVERderci! Pio Esposito-gol, Chivu applaude e l’Inter cresce: va agli ottavi grazie ai suoi giovani

Inter, si sblocca Pio Esposito, Bastoni raddoppia: la squadra di Chivu cresce, batte 2-0 ed elimina il River Plate, agli ottavi sfiderà il Fluminense.

Pubblicato

il

Francesco Pio Esposito, Inter
Francesco Pio Esposito, Inter

Pio Esposito-gol: la miglior Inter del Mondiale

La migliore Inter vista fin qui al Mondiale per Club, batte 2-0 il River Plate, trascinata dalle reti di Pio Esposito, al primo sigillo in nerazzurro, e di Bastoni. Un successo che permette alla squadra di Chivu di blindare il primo posto nel Gruppo E, eliminare gli argentini e volare agli ottavi di finale dove lunedì affronteranno il Fluminense dell’ex Milan Thiago Silva. Avanza anche il Monterrey (affronterà il Borussia Dortmund) che rifila quattro gol al malcapitato Urawa Red Diamond.

Pio Esposito Inter

Pio Esposito Inter

La notte di Pio Esposito

Sei mesi fa, a margine del Gran Galà del Calcio, dove era stato premiato come miglior giovane della Serie B, Pio Esposito mi aveva confidato in esclusiva un pensiero chiaro e maturo: Tornare all’Inter sarebbe un sogno, ma prima devo mettermi alla prova in Serie A. Ho già accumulato 50 presenze tra i professionisti, ma quello è uno step superiore, più esigente. Non voglio bruciarmi”. Eppure, già lo scorso anno, l’opportunità di salire in A c’era stata eccome. Offerte concrete non mancavano, ma il classe 2005 ha scelto con lucidità: “Ho preferito restare un altro anno in B, era il passo giusto per crescere e arrivare più pronto alla Serie A”.

Sei mesi dopo, quel piano studiato con pazienza ha dato i suoi frutti: nella notte di Seattle – le 19 locali, l’alba in Italia – è arrivato il primo gol in nerazzurro, in una partita vera, tirata, fisica, contro il River Plate. Un gol che ha aperto la strada al successo. E che ha consacrato definitivamente il sogno di Pio, realizzato sul campo: “Il giorno più emozionante della mia vita, non solo calcisticamente”, ha detto con emozione in conferenza, mentre il fratello Sebastiano lo guardava fiero.

In campo, però, di bambino non c’era nulla: Esposito ha comandato la manovra, resistito ai contrasti, smistato palloni come un centravanti navigato. Un predestinato che ha saputo aspettare, scegliere, costruirsi. E ora che il sogno si è avverato, l’Inter – e tutto il mondo nerazzurro – si ritrova in casa un attaccante già pronto per il futuro.

Inter in crescita, Chivu applaude

Dopo un inizio zoppicante nella fase a gironi, l’Inter ha finalmente mostrato segnali di crescita tangibile nella sfida conclusiva contro il River Plate, la più probante delle tre. Sebbene qualche rischio ci sia stato anche stavolta, gli argentini non sono mai riusciti a rendersi realmente pericolosi né a impensierire Sommer. A impressionare sono stati soprattutto alcuni singoli. Pio Esposito, decisivo con gol e intelligenza tattica, Sucic, autore dell’assist dell’1-o, Bastoni, sempre più moderno nel suo modo di interpretare la difesa, Mkhitaryan, lodato apertamente da Chivu per la sua solidità, e Lautaro, ormai una certezza anche quando non trova la rete.

Cristian Chivu

Cristian Chivu

Proprio Chivu, al termine della partita, ha voluto tenere i piedi per terra, respingendo con ironia le ipotesi di un presunto “Chivulismo“. Ha sottolineato come la squadra abbia disputato una partita matura e seria, pur riconoscendo che nel primo tempo l’aggressività del River avesse colto i suoi uomini un po’ impreparati. Tuttavia, nel secondo tempo l’Inter ha alzato il livello dell’intensità, dominando nei contrasti e trovando soluzioni più efficaci in verticale: “Abbiamo fatto qualcosa in più di loro”.

Sul piano mentale, Chivu ha voluto evidenziare il cambio di approccio del gruppo, spiegando che, dopo due settimane di ritiro, i giocatori hanno dimostrato di aver assimilato un nuovo metodo di lavoro, con spirito di sacrificio e disponibilità: “C’è uno spirito importante e c’è voglia di fare bene”.

Pio Esposito e la forza dei sogni

Non poteva mancare una riflessione su Pio Esposito, rivelazione della serata, ma sul quale il tecnico invita alla prudenza: L’euforia va gestita, è un 2005, non dimentichiamolo, ha ammonito. Il ragazzo ha saputo affrontare una partita vera, ha ricevuto un premio meritato per la sua crescita, ma deve ancora lavorare molto.

Il rischio è quello di bruciare le tappe, come accaduto con altri talenti in passato. La scelta di andare a farsi le ossa in Serie B è stata coraggiosa e intelligente. Segno di una maturità fuori dal comune per la sua età. Ora serve equilibrio, consapevolezza e continuità. Chivu, nel frattempo, si gode il lavoro del gruppo e guarda avanti con realismo e ambizione.

Continua a leggere le notizie di Mondo Primavera e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *