Seguici su

Il calcio dei grandi

Igor Jesus, una favola brasiliana: dal mercato del pesce al sogno Mondiale

Dal banco del pesce al gol che abbatte i campioni d’Europa: il Mondiale per Club incorona Igor Jesus, l’eroe inatteso di una favola tutta brasiliana.

Pubblicato

il

Igor Jesus, Botafogo

Igor Jesus trascina il Botafogo: quando i sogni diventano realtà

Il calcio vive di emozioni imprevedibili. Evidentemente la punizione di Lionel Messi che ha regalato all’Inter Miami il successo in rimonta sul Porto, non era abbastanza. Nella notte, infatti, il Botafogo ha scritto una delle pagine più entusiasmanti di questa prima fase del Mondiale per Club, piegando 1-0 il Paris Saint-Germain, fresco campione d’Europa, al Rose Bowl di Los Angeles.

Dopo il successo iniziale contro i Seattle Sounders (2-1) i bianconeri ora avvicinano la qualificazione agli ottavi. Protagonista assoluto? Igor Jesus, il ragazzo cresciuto tra pescherie e sogni, che oggi incarna la rivincita del talento brasiliano e popolare che, nel mirino del Nottingham Forest, vuole salutare il Fogao nel migliore dei modi.

Igor Jesus, Botafogo

Igor Jesus, Botafogo

Botafogo, una vittoria di cuore

Non capita tutti i giorni di vedere un club brasiliano sconfiggere una potenza europea come il PSG. Il successo per 1-0 non è solo un risultato sportivo: è un manifesto d’identità, di cuore, di tattica e orgoglio. L’ultima volta che un club sudamericano era riuscito ad aver la meglio contro una squadra del Vecchio Continente risale a 13 anni fa (2012, il Corinthians battè 1-0 il Chelsea e conquistò l’attuale Coppa Intercontinentale).

Una difesa solido e un cinismo tipicamente europeo, come sottolineato a fine gara dal patron americano del club, John Textor, che ha baciato l’allenatore, lucidato le scarpette di Igor Jesus e dichiarato: “Questa sera siamo stati europei. Ma con più cuore”. Con due vittorie in due gare, il Botafogo è a un passo dagli ottavi. Basterà un pareggio contro l’Atlético de Madrid per completare il primo capitolo di questa favola.

Igor Jesus, Botafogo

Igor Jesus, Botafogo

Igor Jesus, il pescatore diventato eroe

Ma se c’è un volto da incorniciare in questa impresa, è quello di Igor Jesus, attaccante classe 2001, oggi simbolo di un Brasile che non smette mai di sorprendere. Nato a Palmas, cresciuto a Cuiabá, Igor è passato dal vendere pesce col nonno sulle rive del fiume a stendere il Paris Saint-Germain sul palco globale. Una storia che sembra uscita da un anime — e non a caso, la sua esultanza è ispirata a Goku, il guerriero di Dragon Ball : braccia indietro, mani unite, energia concentrata e… boom! Ogni suo gol è una “Kamehameha” che esplode in tutto il mondo.

Dal Coritiba agli Emirati, fino alla rinascita a Rio

Igor muove i primi passi nel settore giovanile del Coritiba, dove a 18 anni si fa notare per tecnica e fiuto del gol. Ma è nel 2020 che la sua traiettoria si fa meno prevedibile: vola negli Emirati Arabi per giocare con lo Shabab Al-Ahli, dove segna 43 gol in 88 partite e vince cinque trofei in quattro anni. Poi il ritorno in patria, nel 2024. Il Botafogo lo accoglie tra le perplessità, ma Igor risponde con prestazioni straordinarie.

Igor Jesus, Botafogo

Igor Jesus, Botafogo

In pochi mesi conquista la titolarità, la Libertadores e addirittura una chiamata in Nazionale: debutta a ottobre contro il Cile e segna al primo tempo. Da lì, un’ascesa vertiginosa. Chissà che Ancelotti, come già il suo predecessore Dorival Junior prima di lui, non possa riservargli un posto nei prossimi impegni della Seleçao.

È dai tempi di Fred che il Brasile fatica a trovare un vero centravanti. Nessuno tra Gabriel Jesus, Richarlison o Gabigol è riuscito a lasciare il segno, ecco perchè Igor Jesus, con il suo stile fisico, tecnico e affamato, potrebbe colmare quel vuoto.

… e l’Europa lo aspetta

Dal Mondiale per Club alla Conference League che potrebbe disputare con la maglia del Nottingham Forest che ha messo nel mirino sia il classe 2001, sia il connazionale e compagno di squadra Jair Cunha. Di recente l‘ex Coritiba si è soffermato sia sul rifiuto, risalente a qualche anno fa, di trasferirsi in Europa, sia sulla scelta di prendere parte alla rassegna internazionale, prima di preparare i bagagli: “Se fossi andato in Europa a 19 anni, sarei crollato. Oggi sono pronto. Nottingham? Non sono partito perché avevo un sogno. E voglio realizzarlo con questa maglia”. L’Inghilterra lo attende, ma il suo cuore batte ancora per il Botafogo e sarà così almeno fino all’ultimo fischio del torneo americano.

Continua a leggere le notizie di Mondo Primavera e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *