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Il calcio dei grandi

Haaland, “mal” di Norvegia: dai 9 gol all’Honduras a un Mondiale vicino. E manca dal secolo scorso

Dalla pioggia di gol all’Honduras al dominio nel girone: Haaland trascina la Norvegia verso il Mondiale.

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Haaland Norvegia
Haaland Norvegia

Haaland-Norvegia: i gol come segno distintivo di un Mondial mai così vicino

La Norvegia ha un grande “mal“: niente di preoccupante, anzi il contrario. Nella loro lingua vuol dire gol, come gli 11 che hanno segnato contro la Moldavia. Un messaggio a tutti gli italiani che speravano di riaprire la lotta al primo posto con la differenza reti. Il Ct degli scandinavi, Solbakken,  lo aveva detto ai canali FIFA, la nostra nazionale “ha l’X Factor”. E nel girone di Qualificazione al Mondiale del 2026 sta intonando delle meravigliose melodie, con il frontman Haaland sempre protagonista. Una cavalcata che è partita proprio da lui, quando uno sconosciuto nel 2019 aveva avvisato il mondo intero.

Haaland e i 9 gol contro l’Honduras

Era una sera di fine agosto nel Mondiale U20 del 2019 e in campo si stavano sfidando Norvegia e Honduras. Il resto è storia. Un 12-0 che ridusse in lacrime i centro-americani al fischio finale. Ma a prendersi la scena fu un giovanissimo Haaland, che riuscì a realizzare ben 9 gol in un’unica partita, superando il vecchio record di Adailton, ex attaccante brasiliano di Parma e Verona che nel 1997 realizzò 6 reti contro la Corea del Sud. E da quel giorno Erling non si è più fermato e ha continuato a sorridere e fare tanta yoga, la sua prima esultanza dopo ogni rete.

Erling Gol-and, anche con la Norvegia

“Eh ma con il Manchester City è facile fare gol, con tutti quei fenomeno che gli portano il pallone”, una frase che abbiamo sentito tante volte, troppo. La superficialità dell’analisi. Haaland negli anni non solo ha dimostrato che funziona a prescindere dal contesto, ma è lui a crearlo. Una macchina perfetta che gioca di sponda, attacca la profondità con una ferocia da far paura e alcune volte si dimentica di essere un gigante e vola in area e fare delle acrobazie fuori dai concetti di ogni logica. Con i cinque gol segnati contro la Moldavia è diventato il capocannoniere delle qualificazioni al Mondiale, a quota nove. 48 sono invece sono le reti totali, un numero destinato a salire. Neanche un piccolo incidente contro il proprio pullman lo ha fermato. E ora gli manca solo un piccolo passo per portare la sua nazionale a un Mondiale che manca ormai dal secolo scorso.

L’ultima volta della Norvegia al Mondiale… contro l’Italia

L’Italia sembra far parte ormai degli intrecci del destino della nuova Norvegia del “Salvatore” Solbakken, che grazie a un ottimo movimento in patria è riuscito a tirare fuori tanto talento, nonostante il Paese sia molto piccolo. Basta un “capo-popolo” per convincere il branco a seguirlo. Ed è quello che sta facendo Haaland, che si è trascinato dietro Odegaard e Sorloth, i principali artefici della rinascita norvegese. La Nazionale ora può contare anche su giovani di qualità come Aasgaard o Nusa, che ha fatto impazzire proprio gli azzurri nel primo match del girone.

E proprio contro l’Italia, gli scandinavi hanno giocato la loro ultima partita in un Mondiale. Bisogna tornare indietro al 1998, l’edizione vinta dalla Francia a casa propria. La Norvegia si era qualificata agli ottavi di finale grazie a una clamorosa vittoria contro il Brasile all’ultima giornata dei gironi (la Selecao aveva già staccato il pass). Poi però nel primo turno a eliminazione diretta ci pensò vieri a eliminarli. Da quel giorno non hanno più visto un Mondiale e ora hanno l’occasione per ritornarci, mettendo nei guai il ct Gattuso, che molto probabilmente sarà costretto a giocarsi il playoff.

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