Il calcio dei grandi
Spalletti, alla Juve trova il figlio Federico: lo scouting e lo studio dei giovani. Come può aiutare il padre
Il figlio di Luciano Spalletti studia i giovani della Juve con la testa del filosofo e l’occhio dell’osservator. E ora è pronto a dare consigli al papà
C’è chi eredita il mestiere, e chi ne rielabora l’essenza. Come nel film “Will Hunting – Genio ribelle”, dove il talento nasce dal pensiero critico e dall’osservazione acuta, anche Federico Spalletti ha scelto di scendere in campo prima con la mente che con i piedi. Di chi parliamo? Del figlio di Luciano, prossimo allenatore della Juventus. E a differenza del padre lui nella Vecchia Signora già ci lavora dal 2024: si occupa di scouting e giovani, per far crescere i campioni di domani tra Primavera e Next Gen. Cresciuto sotto l’ala di Giuntoli, si è ritrovato da solo. Ha soli 30 anni e magari potrà dare una mano al suo “babbo” come dicono dalle loro parti.
La comunicazione alla Spalletti
Un percorso che racconta di un calcio visto non solo come passione, ma come oggetto di studio, di logica, di deduzione. Sul suo profilo LinkedIn, Federico scrive: “Ciò che più mi appassiona è lo scervellarmi sul teorico, e il mio più grande dono è l’attitudine critica e il ragionamento deduttivo“. Nel modo di comunicare ha di certo preso dal padre. Non esattamente la biografia tipica di un osservatore calcistico. Eppure, in questa combinazione di filosofia e pallone c’è tutto il senso del suo approccio: osservare il talento, sezionarlo, comprenderne le potenzialità come un teorema da risolvere.
🚨🤍🖤 Luciano Spalletti has agreed to become new Juventus manager, deal in place.
Verbal agreement until June 2026 plus option to extend based on Champions League spot to reach this season.
Formal steps/contracts being checked by lawyers before signing all documents. ✍🏼 pic.twitter.com/qfQ4txlVxz
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) October 29, 2025
Dalla filosofia alla Juve, passando per l’America e Coverciano
Nato in una famiglia dove il calcio è quasi un linguaggio materno, Federico parte presto per gli Stati Uniti, dove si laurea in filosofia con le massime onorificenze al Kalamazoo College in Michigan. L’esperienza americana lo forma come pensatore e comunicatore: tra lezioni, progetti e un ruolo da Social Media Manager, impara a leggere i trend, a costruire contenuti, a capire come si muove l’attenzione delle persone — abilità oggi preziosissime anche per chi osserva calciatori. Poi il ritorno in Europa, in Svizzera, per un Master in filosofia analitica, e la decisione di legare definitivamente le proprie capacità di ragionamento al calcio: a settembre 2022 si diploma osservatore a Coverciano. Un passo naturale per chi ama “scervellarsi sul teorico” e applicarlo al campo.
❗️If Luciano Spalletti joins Juventus, he would reunite with his son Federico, already part of the club’s scouting team. He’s a talented youth sector collaborator.
— @GiovaAlbanese pic.twitter.com/PLgNPaD4Ws
— Forza Juventus (@ForzaJuveEN) October 28, 2025
Alla Juve per scovare il futuro
Alla Juventus, Spalletti junior lavora nell’area scouting, concentrandosi sui giovani e sul monitoraggio di talenti emergenti, in perfetta sintonia con la filosofia del club, che ora ha nelle proprie mani già alcuni talenti come Elimoghale. La società bianconera ha investito molto su un modello che unisca competenza, dati e intuito — e in questo profilo atipico, a metà tra filosofia e statistica, si intravede una prospettiva nuova. Il suo obiettivo? Trovare “il prossimo Yildiz”, come dicono a Vinovo, o quei giocatori che possano compiere il salto tra Primavera e Next Gen, fino ad arrivare alla prima squadra.
Il legame col padre e la visione condivisa
Luciano Spalletti non ha mai nascosto quanto creda nei giovani. “Bisogna ascoltarli, investire su di loro, perché sono la base per costruire un gruppo”, ha detto più volte. Un credo che, chissà, potrà ritrovare eco anche alla Juve, dove ora lavora suo figlio. Il padre ha sempre avuto un occhio speciale per il talento nascosto — da Kvaratskhelia al Napoli, arrivato grazie a una segnalazione di Cristian Zaccardo, fino ai tanti ragazzi valorizzati in carriera. Ora, forse, qualche suggerimento potrà arrivare in senso inverso: da Federico al padre, in un curioso “assist al contrario” tra generazioni. Perché nel calcio, come nella vita, spesso i legami più forti si costruiscono nel silenzio dell’osservazione.
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