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Allenatori più pagati al mondo: tante sorprese in Top 10, Inzaghi non è primo

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Inzaghi Inter

Top 10 allenatori più pagati al mondo: una classifica governata da particolarità

Provate a costruire nella vostra testa un’ideale Top 10 degli allenatori al momento più decisivi al mondo. Ebbene, molto probabilmente questa non coinciderà con gli attuali 10 tecnici più pagati. Una classifica a forti tinte arabe, che conferma la tendenza degli ultimi anni: la Saudi Pro League è stata accolta da molti allenatori come una nuova frontiera dove si trovano situazioni economiche senza precedenti.

Simeone (screen)

10 – Unai Emery e Laurent Blanc (ex aequo) 10 mln

Cominciamo dai “bassifondi”, da chi in questa classifica può addirittura essere considerato il meno borghese. Le cifre però, sono in ogni caso da capogiro: parliamo del fresco Campione d’Arabia, allenatore dell’Al-Ittihad, e della guida tecnica dell’Aston Villa. Una doppia cifra in parte supportata dai risultati: il francese, nell’annata appena conclusa ha dominato il campionato con 83 punti, mantenendo una media di 2,44 punti per partita e trovando soltanto 3 sconfitte in 34 partite (meno del 10%). L’altra faccia della medaglia è rappresentata dallo spagnolo: lavoro straordinario in Champions League, dove ai quarti di finale ha mandato spesso in apnea il Psg, mentre in Premier League ha sfiorato la seconda qualificazione consecutiva nella massima competizione europea.

Lo sgambetto proprio all’ultima giornata, con un K.O. doppiamente amaro perché preclude ai “Villains” un risultato storico nonostante si ritrovino a pari merito col Newcastle quinto.

9 – José Mourinho 11 mln

Più sregolatezza che genio per un allenatore che ormai sembra esser stato divorato dal suo stesso personaggio. Tra squalifiche per aver tirato il naso all’allenatore del Galatasaray Okan Buruk, alle accuse di razzismo per essersi appellato ai giocatori del “Gala” con il termine “scimmie”, il portoghese non ha trovato neanche continuità all’interno del rettangolo verde. Scudetto perso stazionando a -11 dai rivali di sempre, tante accuse lanciate di un campionato in cui le decisioni arbitrali pendono apparentemente da un lato, e un’uscita di scena mesta anche in Europa League, ai rigori negli ottavi di finale contro i Rangers. Insomma, una stagione da archiviare alla voce “annus horribilis”.

7 – Luis Enrique e Jaissle (ex aequo) 11,5 mln

Due facce opposte di una stessa luna, che ci permettono di introdurre un tema molto interessante. I risultati di una rivoluzione tecnica che ha portato il Psg sul tetto d’Europa, contro una mente calcistica giovane che si lascia attrarre dalle “Primavere Arabe”. Sul tecnico spagnolo c’è poco da aggiungere, stipendio che cammina di pari passo con la stagione folgorante dei parigini in versione “triplete”. Il tedesco invece, è uscito dall’orbita Red Bull (in precedenza allenava il Salisburgo) perché l’attrazione gravitazionale di un calcio ancora in fase embrionale ma con prospettive economiche fuori scala, era troppo forte. Quest’anno però, è arrivata la prima grande soddisfazione: la conquista della Champions League araba con il suo Al-Ahli .

6 – David Moyes 15 mln

Le esperienze con Manchester United e West Ham (specialmente l’ultima parte) sembravano aver scritto l’epitaffio sulla sua carriera. Eppure, ci ha pensato l’Everton ad offrirgli una panchina e un contratto mastodontico. Subentrato il 15 gennaio, l’inglese è stato scelto dai Friedkin per risollevare una classifica con proiezioni pericolosamente vicine alla zona retrocessione. Operazione riuscita perfettamente, con un ruolino di marcia di 8 vittorie7 pareggi e solo 4 sconfitte: 31 punti che alimentano una salvezza tutto sommato mai in discussione dall’approdo alle “toffees” del tecnico. Tutto questo giustifica la cifra monstre sul suo contratto? Probabilmente no, ma è solo una delle tante storture di questa speciale graduatoria, che certifica come spesso la qualità di una guida tecnica non coincida con il suo lauto stipendio.

5 – Stefano Pioli 15,5 milioni

Per quale ragione l’allenatore italiano ha deciso di sposare il progetto Al-Nassr? Sarebbe meglio chiedersi quante. E i motivi sono circa 15,5 milioni, quelli inseriti nel suo salario che trascende l’ordinario. E come spesso abbiamo riscontrato, c’è sempre l’Arabia a garantire queste cifre fuori mercato. In più, ad aggiungere fascino è stata sicuramente la prospettiva di allenare Cristiano Ronaldo, elemento che spesso si trasforma in un’arma a doppio taglio visto che il portoghese chiede ancora un minutaggio da top mondiale. E il rendimento dimostra alcune leggere flessioni in negativo: 44 partite totali alla guida dei gialloblù, con una media punti di 2,07 per partita ma anche uno “zero” alla casella “titoli vinti” (l’ennesimo per CR7 da quando è sbarcato in Arabia).

4 – Mikel Arteta 18,7 mln

L’Arsenal sta cercando di tornare a dare un senso al proprio soprannome. I “Gunners” hanno trovato in Arteta il proprio spirito guida, e gli hanno consegnato le chiavi di un ambiente esigente ma comprensivo nei confronti dell’ex secondo di Guardiola ai tempi del City. Lo stipendio è altissimo, ma la crescita graduale e costante di tutto il contesto sta creando le basi per un’ecosistema solido, in cui prima o poi arriveranno anche le gioie dal punto di vista dei trofei. E intanto, il popolo dell’Emirates può consolarsi con lo scalpo del Real Madrid, dominato sia in casa che al Bernabeu.

3 – Josep Guardiola 24,8 mln

Maestro, spartiacque, inventore. Reduce forse dalla sua stagione più opaca negli ultimi quindici anni, il tecnico catalano ha comunque ipotecato il suo futuro, mettendolo nelle mani del Manchester City fino al 2027. Per molti una sorta di salto nel buio, viste le nubi fitte che gravitano sulla testa dei “citizens” a causa delle accuse pendenti per possibili violazioni finanziarie.

2 – Simone Inzaghi 26 mln

Si è catapultato nella Top 10 soltanto da qualche giorno, scombinando i rapporti di forza. L’ex allenatore dell’Inter, grande deluso di una campagna europea spazzata via dal 5-0 subìto nell’atto conclusivo, ha sposato il progetto Al-Hilal. In Arabia (minimo comun denominatore di tanti protagonisti di questa Top 1o) ritroverà vecchie conoscenze e anche antichi rivali: Milinkovic-Savic Koulibaly.

1 – Diego Pablo Simeone 34 mln

Il “Cholo” è diventato il simbolo di una lotta di classe, riportando al centro della mappa calcistica una squadra che fino al suo arrivo aveva vissuto quasi perennemente all’ombra dei cugini pluridecorati. Un processo di transizione facilitato però anche dalle cifre inserite nel suo contratto, che lo proiettano al primo posto di questa speciale classifica. L’ultima grande sorpresa in un roster dalla composizione molto particolare.

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