Il calcio dei grandi
Chelsea, Maresca sfida gli ingiocabili del PSG: tra l’umiltà del Botafogo e il rischio Guardiola
Contro un PSG che ha travolto Inter, Atletico e Real, il Chelsea di Maresca deve scegliere: restare fedele ai princìpi o piegarsi con intelligenza?

Affrontare il Paris Saint-Germain non è solo una questione di tecnica o tattica, ma di filosofia calcistica. Lo sa bene Enzo Maresca, condottiero del Chelsea, che guarda con apprensione – e forse un pizzico di curiosità – alla macchina da guerra costruita a Parigi. Dopo aver travolto Inter, Atletico Madrid e Real Madrid con una facilità quasi disarmante, il PSG si presenta alla finale del Mondiale per Club come il Leviatano da battere, la squadra che fa apparire inermi anche le big d’Europa.
PSG going 15-0 against the best teams in the world this season is insane 😭😭 pic.twitter.com/KO7QGavbnW
— Janty (@CFC_Janty) July 9, 2025
Come si fermano gli ingiocabili del PSG?
La domanda è più strategica che tecnica. E la risposta potrebbe arrivare non da Guardiola – mentore di Maresca – ma da sud, dal Brasile, da Rio de Janeiro: Botafogo (da poco squadra di Davide Ancelotti). Sì, perché quando il club carioca ha incontrato i parigini ai gironi, ha scelto l’umiltà come arma, rinunciando al possesso e aspettando, abbassando il baricentro, compattando gli spazi e, per lunghi tratti, riuscendo persino a imbrigliare le verticalizzazioni parigine. Con sincerità ha ammesso la propria inferiorità e l’ha trasformata in forza.
Maresca, invece, è figlio del gioco posizionale, della costruzione dal basso, dell’idea che il pallone comandi. Ma contro una squadra che vive per rubarlo e ribaltare in tre passaggi – con Joao Neves, Fabian Ruiz, Vitinha e i velocisti in attacco – il rischio è di vedersi travolgere. Soprattutto se si tenta di affrontarli a viso aperto. E contro il Real e le altre big lo abbiamo visto: basta una pressione sbagliata e arrivano in porta.
Il modello Botafogo: una necessità?
Seguire l’esempio del Botafogo – che ha vinto di misura e impressionato per organizzazione e spirito – potrebbe significare snaturarsi, almeno momentaneamente. Abbassare la linea, rinunciare alla costruzione ossessiva, sfruttare la verticalità del neo acquisto Joao Pedro, puntare su un centrocampo muscolare e dinamico con Caicedo e Lavia, magari con Enzo Fernández sulla trequarti, possono essere scelte utili per cercare di arginare l’arrembaggio francese. “L’umiltà non è debolezza”. E in questo caso potrebbe diventare la più grande forma di intelligenza tattica. Perché in fondo, anche Guardiola (suo mentore), quando affrontò il Liverpool di Klopp nel 2019, scelse di non giocare come sempre. Perché i grandi si adattano, senza perdere identità.
Il primo esame per Maresca
La sfida contro il PSG sarà il primo vero esame di laurea per Enzo Maresca al Chelsea. Non solo per il titolo in palio, ma per capire quale sia lo status della propria rosa e di sé stesso. Fidarsi della propria visione o scegliere il compromesso? Rinunciare a un po’ di se stessi per diventare qualcosa di più solido? In fondo, per infastidire gli ingiocabili, forse non serve essere migliori – è impossibile. Basta essere imprevedibili. E avere il coraggio – o l’umiltà – di aspettare il momento giusto per colpire. Anche se questo significa, per una notte, non giocare “alla Guardiola.”
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