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Il calcio dei grandi

Fabregas e le ambizioni europee: perché il Como può battere il Betis nella corsa ad Antony

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Antony Betis

Retroscena clamoroso: per Antony c’è anche il Como?

Che il Como si rifiuti categoricamente di recitare il ruolo di sparring partner o di mettere la maschera del “one season wonder”, lo si era intuito grazie a varie mosse. Dalla permanenza di Fabregas, resistendo alle offensive dell’Inter, ad un mercato pirotecnico e ad ampio respiro internazionale. L’ultima folle idea invece, sarebbe quella di tentare un blitz per Antony: fantasista brasiliano rientrato da poco allo United dalla pazzesca parentesi al Betis, avrebbe appunto come priorità quella di tornare a vestire il biancoverde. Eppure, come ci insegna ormai da parecchio, le vie del mercato sono infinite…

Antony

Antony esultanza (screen)

Ambizione, programmazione e il talento come punto cardine: così il Como può superare il Betis

Si tratta sicuramente di un tentativo con poco margine: lo spazio di manovra è minimo, viste le richieste del Manchester United e un giocatore orientato a rispettare le ottime indicazioni che l’avventura a Siviglia gli ha fornito. Il Como però, ha dalla sua dei jolly da poter servire al tavolo in questa ideale partita a poker a distanza con il Betis. In primis, l’innesco di tutto, il catalizzatore biologico di un ribaltamento quasi totale nelle ambizioni e nello status. Cesc Fabregas è il sigillo di garanzia, è un certificato e una dichiarazione di intenti: a Como si fa calcio, si segue un ideale fatto di interscambio di posizioni, di ricerca della profondità, di riaggressione e di estro e creatività al potere.

Lo dimostra il primissimo acquisto in ordine cronologica nell’estate dei lariani: quel Martin Baturina che serve proprio per dare ulteriore profondità nelle scelte e nell’interpretazione offensiva alla squadra. Il brasiliano si inserirebbe in questo mosaico come un fondamentale tassello, quell’ultimo tocco di colore che rappresenti il tratto distintivo della personalissima opera d’arte di Fabregas. Strappi, attacco della profondità, dribbling, ma anche tocco e rifiniture nel bagaglio tecnico che Antony ha riscoperto nei sei mesi al Betis. Ingredienti che si sposerebbero benissimo con il 4-2-3-1 dell’allenatore spagnolo, modulo diventato suo marchio di fabbrica e che per il brasiliano è un vestito su misura.

I potenziali ostacoli ad una trattativa comunque complicata

Esistono però dei muri concettuali da dover buttare giù. Il più importante ha a che fare con la volontà del giocatore: Antony è rimasto folgorato dalla ricezione della metà “Verdiblanca” di Siviglia, estasiata dalle sue giocate e costantemente dalla sua parte. Il rapporto instaurato con il pubblico, unito ad una vera e propria resurrezione tecnica nelle mani dello sciamano Manuel Pellegrini, sono elementi difficili da pareggiare per il Como. D’altronde è complicato dargli torto: nelle 26 presenze con il Betis, Antony ha messo a referto 5 assist e soprattutto 9 gol; una cifra spaventosamente vicina ai 12 segnati in 96 partite con lo United.

Il tutto, marchiando a fuoco la cavalcata quasi inarrestabile dei biancoverdi verso la finale di Conference League, un torneo nel quale ha steccato soltanto la finale dopo aver dominato il doppio confronto con la Fiorentina. Il mercato quindi, intreccia le strade del Betis e del Como: la pista nel complesso più fattibile, in caso di mancato sorpasso per il brasiliano, porterebbe i lombardi su Jesus Rodriguez. Il classe 2005 è di proprietà del club di Siviglia e attualmente è impegnato nell’Europeo U21, dove ha graffiato anche nell’1-1 contro l’Italia.

Luca Ottaviano

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