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Il calcio dei grandi

Ancelotti, di padre in figlio: anche Davide allenerà in Brasile, ma non la Nazionale

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Davide Ancelotti

Davide Ancelotti trova la sua prima squadra da allenatore

Dopo l’esperienza pluriennale con suo padre al Real MadridDavide Ancelotti stacca finalmente il cordone ombelicale e trova la sua prima squadra. Un asse, quello con “Carletto”, che non andrà a sfumare completamente: il classe 1989 infatti sarà il nuovo allenatore del Botafogo. Da Carioca a… Carioca, visto che il padre è da poco più di un mese alla guida della Nazionale Brasiliana.

Davide e Carlo Ancelotti

Davide e Carlo Ancelotti (screen)

Davide Ancelotti, una gavetta d’eccezione

Apprendere da un maestro nella gestione dei gruppi, che ironia della sorte è anche tuo padre. Fin dal 2012Davide Ancelotti ha accompagnato la crescita delle squadre allenate da “Carletto”: prima al Psg e al Real Madrid come preparatore atletico, poi da vice-allenatore al Bayern, al Napoli, all’Everton, infine, di ritorno alla “Casablanca”. Un percorso di formazione quasi da masterclass, sotto l’ala protettiva di un uomo di calcio che ha segnato gli ultimi 20 anni di questo sport. Il Palmares quindi è ricco di molte imprese, nelle quali c’è anche la firma del nativo di Parma: dalla “decima” con i blancos, con replica nella stagione successiva, allo scudetto con il Bayern, fino alla raffica con il Madrid composta da 2 Champions League, 2 Campionati, 2 Supercoppe di Spagna, 1 Supercoppa Europea, 1 Mondiale per Club e 1 Copa del Rey.

Un bagaglio culturale che tende all’infinito, specialmente per un ragazzo che da quando ha 23 anni respira e vive il calcio dalla panchina. Circa 434 partite da secondo allenatore, mentre 196 da preparatore atletico: in totale, sono più o meno 630 match seguiti ad altezza campo, da una posizione sicuramente privilegiata ma a cui ha saputo dare un senso, aiutando Carlo Ancelotti nel tenere in mano il timone di contesti che potevano diventare polveriere pronte a saltare in aria. La principale eredità quindi è nel carattere, nelle interazioni con i giocatori: Davide Ancelotti sa essere un grande comunicatore e motivatore, oltre ad aver raccolto dal suo apprendistato una enorme conoscenza dei vari momenti di una partita e di una stagione.

Davide e Carlo Ancelotti

Davide e Carlo Ancelotti (screen)

Botafogo: una scelta coraggiosa

Si tratta sostanzialmente di una doppia “prima volta”: a 36 anni, Davide Ancelotti ha l’opportunità di misurarsi con la guida tecnica di una squadra; in più, si tratta anche del primo allenatore italiano nella storia del club (Vagner Mancini ed Emiliano Diaz avevano solo origini tricolori). Un unicum che fa il paio con quello di Carlo Ancelotti, quasi a suggellare un asse che continua ad esistere tra padre e figlio. Anche “Carletto” è infatti il primo italiano a ricoprire il ruolo di Commissario tecnico della Nazionale Brasiliana. Un filo ininterrotto, legame diretto che potrà concretizzarsi anche sul piano tecnico: dal Botafogo alla maglia della “Selecao”, qualcuno può ambire al Mondiale 2026.

A partire dalla principale sorpresa del Mondiale per Club, Igor Jesus: killer instinct, senso della posizione, e gol a valanga. Con lui, anche Cuiabano, terzino dinamico, di propensione offensiva, classe 2003 con il futuro d’avanti. A proposito di giovani, stanno provando a premere sull’acceleratore anche Jair Cunha, talentuoso difensore centrale classe 2005, e Nathan Fernandes, coetaneo esterno d’attacco dotato di grande atletismo.

Luca Ottaviano

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