Il calcio dei grandi
Ahanor-Atalanta e Camarda-Lecce: due estremi della gestione dei giovani

Ahanor e Camarda, due facce della stessa luna
Il tema dello sviluppo dei nostri giovani è sempre più centrale anche per il futuro della nostra Nazionale, anche se qualcuno fa ancora finta di non accorgersene: le due operazioni che coinvolgono Ahanor e Camarda ne sono una semplice dimostrazione. In Italia, c’è ancora chi crede e investe fortemente nel talento dei nostri baby fenomeni, mentre altri preferiscono delegare le responsabilità della crescita dei propri ragazzi a contesti diversi, cedendoli in prestito.

Francesco Camarda nella notte del suo esordio in Champions League
L’Atalanta è ancora avanguardia in Italia
Quanto conta arrivare prima degli altri
Pensiero, programmazione e slancio verso il futuro: l’Atalanta fa ancora scuola, stavolta portando un curioso e coraggioso precedente nel nostro calcio. L’investimento da circa 20 milioni per Honest Ahanor rappresenta un’avanguardia concettuale per il movimento italiano: trattarlo come un salto nel buio è semplicistico e superficiale. Siamo invece davanti alla cifra più alta mai registrata per l’acquisto di un giocatore ancora minorenne, che però ha già riscritto alcuni record e vuole prendersi un ruolo da protagonista in una piazza che non smette mai di rinnovarsi, andando di pari passo con un pensiero calcistico sempre più ad ampio respiro internazionale. Prendendo Ahanor a quelle cifre, magari fuori mercato in relazione a quanto visto sul campo, si lancia una dichiarazione d’intenti netta, anche divisiva e di rottura: la “Dea” crede nel talento made in Italy e vuole costruirselo in casa.
Chi è Honest Ahanor
In ogni caso, parliamo di un classe 2008, che a 16 e 218 giorni ha esordito in Serie A con il Genoa, entrando al secondo posto nella graduatoria dei debutti più giovani nella storia del nostro campionato. Davanti a lui soltanto Pietro Pellegri, ironia della sorte un altro prodotto di scuola “Grifone”. Sarà la brezza ligure, o forse più semplicemente la fiducia di Gilardino che lo ha lanciato in un momento di totale emergenza e in una partita mai banale, contro la Juventus. Così, quel 28 settembre 2024 è entrato nell’iconografia del nostro calcio dalla porta principale. A quel debutto scintillante fanno seguito altre 5 presenze, nelle quali trova anche un’incornata che strozza l’urlo di gioia in gola ad un popolo intero, quello del Napoli nella terzultima di Serie A.

Honest Ahanor (screen)
Sprazzi, impulsi a cui adesso si deve dare continuità, con la consapevolezza che la mossa in anticipo dell’Atalanta potrebbe fare scuola e diventa sliding door nel rapporto stesso con i giovani talenti italiani.
Il caso Camarda come emblema di un problema?
Da predestinato a… prestato
Mancanza di fiducia, coraggio, visione, oppure c’è altro dietro la cessione in prestito con diritto di riscatto di Camarda al Lecce? Soltanto il tempo ci darà una risposta dettagliata. Per il momento possiamo solo constatare e fare i conti con una realtà che gravita pericolosamente intorno all’orbita dei nostri giovani. Si tratta della tendenza a delegare agli altri la possibilità di far crescere il proprio talento, con cessioni a titolo temporaneo che somigliano di più ad una chiusura delle porte della prima squadra. E nel caso di un predestinato come il classe 2008 del Milan, fa ancora più rumore aumentando la cassa di risonanza.
Eppure, soltanto allargando leggermente l’inquadratura ci accorgeremmo di una gestione abbastanza confusionaria: prima in pianta stabile con l’U23, poi impiegato a sprazzi da Fonseca, “vittima” di una narrazione che sembrava costruita a tavolino per far risultare i rossoneri come attenti al proprio patrimonio futuro. Infine, quando i suoi pochissimi minuti in campo non servivano più per alimentare questa dinamica, relegato nuovamente ai margini della prima squadra. Da febbraio in poi, soltanto 3 presenze e 59 minuti complessivi.

Francesco Camarda (Foto: Leonardo Bartolini)
Un altro esempio calzante
E come lui, anche Mattia Liberali, impiegato nella notte del 125esimo anniversario della nascita del club e poi sparito dai radar del gruppo di Fonseca prima prima e Conceicao poi. Due stelline che aspettavano soltanto una scintilla per cominciare a illuminare il cielo di San Siro, costrette invece a trovare questo innesco altrove. Camarda è infatti approdato a Lecce, mentre il fantasista classe 2007 ha estimatori in Serie A (Parma e lo stesso Lecce sullo sfondo) e Serie B (Spezia). Due esempi di una politica pericolosa, che il più delle volte devitalizza e anestetizza il talento. La faccia opposta di una luna che comprende anche altre sfumature, come quella dell’Atalanta e di Honest Ahanor.
Luca Ottaviano
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