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L’assalto del Medio Oriente al basket europeo: la sfida NBA che può cambiare tutto

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Partita di basket (© Depositphotos)
Partita di basket (© Depositphotos)

Il basket europeo sta attraversando una profonda trasformazione dal punto di vista sportivo, ma anche e soprattutto economico e geopolitico. Il progetto NBA Europe, che punta a portare nel Vecchio Continente un modello ispirato alla lega americana, è diventato più concreto, grazie all’intervento dei capitali provenienti da Abu Dhabi e Qatar, pronti a rivoluzionare il modo in cui il basket viene gestito e percepito in Europa.

Obiettivo della NBA è quello di creare una lega parallela o integrata con l’attuale EuroLeague, che da 25 anni rappresenta il vertice del basket europeo, ma che oggi si ritrova a vivere difficoltà economiche e dipendenza da mecenati o fondi pubblici. Il potenziale del mercato europeo, unito alla qualità del gioco e alla crescente presenza di campioni europei in NBA, come Nikola Jokic, Giannis Antetokounmpo e Luka Doncic primi fra tutti, ha reso il continente una frontiera ideale per l’espansione globale immaginata dal Commissioner Adam Silver.

Abu Dhabi investe nel busket

Gli Emirati Arabi Uniti sono da tempo un partner privilegiato della NBA. Non è un caso che alcune gare di pre-season, come quella recente tra New York Knicks e Philadelphia 76ers, si siano giocate alla Etihad Arena di Abu Dhabi. In quell’occasione, sugli spalti era presente Mohamed Khalifa Al Mubarak, presidente del Department of Culture and Tourism, figura centrale nel piano di espansione sportiva e culturale degli Emirati, che sembrerebbe essere coinvolto nel progetto NBA Europe e avrebbe già proposto di fondare una squadra a Manchester, città che il suo gruppo conosce bene grazie alla proprietà del Manchester City Football Club.

Nel corso della passata estate, Silver e il suo vice Mark Tatum hanno visitato Londra e Parigi per sondare il terreno con club interessati al progetto o pronti a lasciare l’EuroLeague. Tra questi, il Real Madrid e il Barcellona, due potenze sportive continentali, e l’Asvel Villeurbanne di Tony Parker, ex stella NBA.

Intanto, i segnali del crescente peso mediorientale sono già visibili. Dopo 15 anni di partnership con Turkish Airlines, l’EuroLeague ha un nuovo sponsor principale, Etihad Airways, compagnia di Abu Dhabi. Contemporaneamente, la diretta rivale Emirates ha siglato un accordo a lungo termine con la NBA, dando il proprio nome alla NBA Cup. Così come il club Dubai Basketball, nato solo due anni fa, ha ottenuto una wild card quinquennale per partecipare all’EuroLeague, a conferma di quanto il Golfo stia entrando da protagonista nel sistema cestistico europeo.

Lo scenario è, dunque, molto in fermento, come mostrato anche dal ruolo dei nuovi siti scommesse che sostengono le competizioni NBA, al punto da ritenere plausibile la ridefinizione del modo in cui i tifosi interagiscono con lo sport, dai contenuti digitali fino all’esperienza di gioco responsabile legata alle piattaforme regolamentate.

Il futuro dell’EuroLeague secondo Ettore Messina

Una delle voci più autorevoli del basket europeo, quella di Ettore Messina, coach e presidente delle basketball operations dell’Olimpia Milano, club azionista dell’EuroLeague, in una recente intervista, ha espresso ammirazione per la qualità del gioco in Europa, definendolo “secondo solo ai playoff NBA per intensità e dramma sportivo”. Tuttavia, ha sottolineato come il sistema attuale sia “economicamente insostenibile, perché quasi tutti i club perdono denaro”, sostenuti soltanto da grandi polisportive come Real Madrid, Barcellona o Fenerbahçe, oppure da proprietari disposti a investire enormi risorse personali.

Messina auspica una “soluzione condivisa che renda il basket europeo più sostenibile e organizzato”, invitando la NBA e l’EuroLeague a cercare un equilibrio tra competizione e stabilità. “Credo che il progetto vada oltre una semplice lega unica: si tratta di ridisegnare l’intero ecosistema in modo logico e sostenibile”, ha aggiunto il tecnico italiano.

L’arrivo dei capitali del Golfo, nell’ottica espansionistica della NBA, potrebbe, dunque, rappresentare un punto di svolta storico per il basket europeo. Resta da capire se questa nuova fase segnerà la nascita di una sinergia tra i due mondi o l’inizio di una competizione diretta per il controllo del mercato e del pubblico.

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